Calcio femminile, la LND presenta ricorso contro la FIGC

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Tra le tante novità di questo commissariamento del calcio italiano, una delle più importanti è stata quella di far confluire la Serie A Femminile e la Serie B Femminile sotto la FIGC, sottraendole quindi di fatto alla Lega Nazionale Dilettanti, a cui rimarrebbe solo la Serie C e l’Interregionale. La decisione era stata presa con malcelata insoddisfazione da Cosimo Sibilia, che aveva annunciato una riunione dei suoi organismi “per le eventuali azioni nelle sedi opportune”. In quell’occasione Sibilia aveva anche parlato di “decisione infelice” da parte del Commissario Roberto Fabbricini.

In queste ultime ore la LND è passata dalle parole ai fatti, presentando al Tribunale Dederale Nazionale – Sezione disciplinare il ricorso contro l’inquadramento nella Figc della Divisione calcio femminile a partire da luglio. In particolare il ricorso sarebbe contro la delibera del commissario straordinario della Figc pubblicata il 3 maggio e relativa “all’inquadramento, a decorrere dall’ 1 luglio 2018, della Divisione calcio femminile, per le attività del Dipartimento calcio femminile, nella Figc, delegando alla Lnd, sino a diversa determinazione, l’organizzazione del Campionato interregionale di calcio femminile”.

Sibilia ha giustificato così la presentazione del ricorso: “Si tratta di un atto dovuto e, peraltro, preannunciato anche pubblicamente, tenuto conto che l’intero Consiglio direttivo della Lega mi ha inoltrato una specifica richiesta di impugnare in tutte le sedi la Delibera adottata dal Commissario straordinario che, di fatto, oltre a sottrarre senza il preventivo consenso della Lega un’attività da sempre gestita dalla stessa, costituisce un mancato riconoscimento degli sforzi profusi in tutti questi anni dalla Lega Nazionale Dilettanti per lo sviluppo e la diffusione del calcio Femminile in Italia”.

Il ricorso ha però trovato una risposta durissima da parte delle società di Serie A Femminile che hanno pubblicato un comunicato congiunto: “Le Società di Serie A femminile, riunitesi a Milano, preso atto del ricorso presentato dalla LND al Tribunale Federale Nazionale, ed in linea con quanto unanimemente manifestato a suo tempo, confermano la ferma volontà di proseguire il proprio cammino nell’alveo della FIGC in linea con il percorso di sviluppo e crescita del movimento dalla stessa auspicato. Un’interruzione del percorso intrapreso rischierebbe di pregiudicare l’esigenza di evoluzione del calcio femminile italiano in considerazione anche di quanto accade nel contesto internazionale. Pur riconoscendo quanto fatto fino ad oggi dalla LND, confermiamo che le nuove esigenze del calcio femminile Italiano richiedono per i campionati nazionali di Serie A e B un sistema organizzativo e gestionale centralizzato”.

Sembra che sia appena iniziata una guerra tra FIGC e LND con il calcio femminile visto come campo di contesa: la LND considera la mossa della FIGC uno scippo in piena regola, ma dimentica che tutte le società di Serie A Femminile avevano firmato ai tempi una petizione per passare sotto la FIGC e che solo negli ultimi tempi la Lega Dilettanti solo ultimamente si era interessata alla sorti del calcio femminile, senza dimenticare le figuracce della battuta infelice di Belloli sulla “quattro lesbiche” e lo sponsor della Serie A Femminile “I Dolci Sapori” fallito. Bisogna anche tenere conto del fatto che la coppia Roberto Fabbricini-Michele Uva (vicepresidente Uefa) potrebbe portare in Italia anche fondi europei per il calcio femminile e che ha già incassato il placet di Giovanni Malagò, presidente del CONI: “Il calcio femminile alla FIGC? Una questione di buon senso, a chiederlo sono state anche le società che investono nel calcio femminile. Possibile che nel 90 per cento dei Paesi del mondo sia sviluppato e da noi no? Fra l’altro è sport olimpico“. Aspettiamo, a questo punto, la presa di posizione da parte dell’Associazione Italiana Calciatori, visto che il 7 maggio per la prima volta c’è stata la partecipazione delle 12 delegate della Serie A femminile Sara Gama, Cristiana Girelli, Cecilia Salvai, Chiara Marchitelli, Rosalia Pipitone, Daniela Stracchi, Elena Linari, Simona Parrini, Emma Errico, Marta Mason, Veronica Cangiano, Angelica Soffia e Marta Mascarello insieme alla responsabile del settore calcio femminile dell’AIC Katia Serra.

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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