Regina Baresi, un destino nel cognome

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Regina Baresi, attaccante e capitano dell’Inter Milano Femminile, è entrata a far parte del team atleti Adidas: la giocatrice, che ha già iniziato ad utilizzare il materiale Adidas (scarpe della linea Predator ed abbigliamento tecnico della linea Tango Football), avrà anche l’onore di essere “brand ambassador” per l’azienda, sviluppando attività promozionali, digital e social media. È la prima volta che in Italia la nota azienda di abbigliamento sportivo si avvicina al calcio femminile con la sponsorizzazione ufficiale di una singola atleta e lei lo sa: “In un anno calcistico con un obiettivo così importante come la promozione in serie A, essere scelta da Adidas per una partnership ha reso la mia stagione ancora più stimolante e bella. Per me è un onore essere la prima calciatrice italiana Adidas: percepire la loro fiducia mi rende ottimista sul raggiungimento di tanti obiettivi”.

Ma chi è Regina Baresi? Come si intuisce dal cognome, è la figlia di Giuseppe “Beppe” Baresi, bandiera dell’Inter, e nipote di Franco Baresi, bandiera del Milan. Nata 26 anni fa, da bambina la famiglia ha cercato di dissuaderla dal giocare a calcio facendole provare dalla pallavolo al tennis ma senza staccarla dal calcio. A 12 anni entra nelle giovanili dell’Inter Milano, club in cui milita ininterrottamente da allora. Nel 2009 viene promossa in prima squadra e di lì a poco ne diventa il capitano. Nel 2013 vince con le nerazzurre il campionato di Serie A2, ottenendo la promozione in Serie A; l’anno seguente non riesce tuttavia a evitare la retrocessione della squadra, militando da allora in Serie B.

Oltre ad avere messo a segno 105 gol in duecento presenze con la maglia nerazzurra, Baresi lavora come opinionista televisiva, prendendo parte a trasmissioni sportive quali “La moviola è uguale per tutti” di Mediaset Premium, o “Quelli che il calcio” e “La domenica sportiva” di Rai 2, ed ha anche partecipato come ospite alla quinta stagione di “E poi c’è Cattelan” su Sky Uno. Ma Regina non è solo questo: ha scelto di usare il suo volto e la sua immagine, in campo e fuori, per promuovere il calcio femminile in Italia, ad esempio creando sui propri profili social una campagna con oltre 100 messaggi di incitamento di personaggi famosi dello sport e dello spettacolo, tra cui Rosolino, Zaytsev, Cattelan, Jerry Scotti, Melissa Satta e Fabio De Luigi. Ma lei non si considera un’icona: “Più che icona del calcio femminile mi piace essere considerata un megafono per le quote rosa di questo sport. Grazie al cognome che porto spero di poter convincere la gente che il calcio è bello anche se giocato da una donna. Anzi a volte è anche più puro, meno schiavo di schemi e numeri. Il calcio femminile ha più valori rispetto al calcio maschile. Non essendoci stipendi faraonici, la componente più importante diventa la passione e, visto che le offerte non cambiano tanto da squadra a squadra, il fattore economico conta poco”.

Baresi ha da poco preso parte ad uno spot promozionale del primo torneo di calcio a cinque “Neymar Jr’s Five” aperto alle donne con calzoncini e scarpini e ha parlato dei pregiudizi sul calcio femminile, soprattutto su quello giovanile: “Quando vuoi giocare con i ragazzi a scuola, quando decidi che il calcio sarà il tuo sport, vedi sempre le stesse smorfie e gli stessi interrogativi. Rispetto all’estero andiamo piano. Noi non siamo professioniste, iniziamo solo adesso ad avere club di Serie A con squadre femminili ufficiali, come la Juve. Siamo abbastanza maschilisti in generale. Sul campo siamo proprio monotematici. Sicuramente la Vecchia Signora e la Fiorentina hanno tracciato una strada. Se si va nelle scuole oggi se sei una bambina giochi a pallavolo o se sei un bambino giochi a calcio, la divisione è automatica. Le ragazzine, ispiranti calciatrici, al parco? Vero. Purtroppo però gli stessi padri che applaudono si oppongono se la figlia chiede di giocare davvero. Io ho 26 anni e non continuerò abbastanza da vedere il professionismo, però mi piacerebbe promuovere il movimento”.

Attualmente l’Inter Milano Femminile è seconda nel Girone B della Serie B Femminile a due punti di distacco dall’Orobica capolista ma con una partita in più: ora sta a Regina e alle sue compagne sperare nella promozione, ben sapendo che l’anno prossimo la famiglia Zhang ha deciso di puntare anche sul calcio femminile e tutto sembrerebbe puntare alla società della presidentessa Elena Tagliabue (la madre di Regina Baresi) e del DS Gianni D’Ingeo guidata dal tecnico Pablo Sebastian Wergifker. L’Inter maschile ha iniziato a seguire ufficialmente il settore giovanile del club femminile, vedremo se a settembre tutto si chiuderà o se la società meneghina punterà su rilevare il titolo sportivo di una squadra di A e prenderne il posto in campionato come ha fatto la Juventus con il Cuneo. Ma speriamo fortemente di no.

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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