Palermo, scontro totale Baccaglini-Zamparini

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Mercoledì 21 marzo alle 9 è fissata l’udienza che metterà fine al confronto fra Palermo e Procura sulla procedura di fallimento del club rosanero, una vera e propria battaglia di deduzioni, controdeduzioni e dichiarazioni che hanno dato vita ad un notevole movimento attorno al Palermo.

Tutto è nato quando la Procura di Palermo ha chiesto il fallimento del Palermo considerando a rischio il credito vantato dal Palermo nei confronti della società lussemburghese Alyssa a cui è stata ceduta la Mepal che ne detiene il marchio (si parla di 28,5 milioni di euro). Dopo la pronuncia da parte dei periti Daniele Santoro, Saverio Mancinelli e Angelo Paletta che avevano parlato di “insussistenza di uno stato d’insolvenza attuale di U.s. Città di Palermo“, la Procura aveva contestato le conclusioni della perizia ma i tre giudici della quarta sezione presieduta da Giovanni D’Antoni, con giudice delegato Giuseppe Sidoti e giudice anziano Raffaella Vacca, hanno fatto le loro controdeduzioni ribadendo che sul capitolo marchio “le analisi di valutazione del rischio, anche portando all’estremo le ipotesi di stress test sulla realizzabilità del credito verso Alyssa, non fanno intravedere nel breve periodo una situazione irreversibile che non possa razionalmente essere fronteggiata”. Inoltre c’è anche un’altra questione in ballo, quello del valore complessivo del parco giocatori del Palermo, che la Procura ha stimato in 19 milioni di euro attraverso il sito Trasfermakt mentre il collegio dei CTU stima pari a 58,9 milioni, con un minimo di 27,3 e un massimo di 96,3.

Dopo questi eventi sono arrivate le dichiarazioni di Paul Baccaglini, l’imprenditore ed ex presidente del Palermo che è stato sentito dai pm nelle scorse settimane: secondo lui non sarebbe stato possibile conteggiare i debiti della società con certezza sia per la vicenda Alyssa che per le mancate garanzie date da Maurizio Zamparini sui 40 milioni di credito che la società calcistica vantava nei confronti dell’azienda lussemburghese. Baccaglini ha inoltre riferito ai magistrati di aver trovato finanziamenti in Cina con la banca Icbc pronta a investire cento milioni di euro per rilevare la società.

A stretto giro di posta sono arrivate le parole di Maurizio Zamparini sotto forma di comunicato stampa ufficiale: “In merito alle dichiarazioni rese dal signor Baccaglini, il Patron Maurizio Zamparini e l’U.S. Città di Palermo informano di aver dato mandato ai propri legali per tutelare l’immagine ed i rispettivi interessi presso le competenti sedi giudiziarie. Inoltre, dall’esito delle attività investigative commissionate dal Patron sono emerse ipotesi di responsabilità rilevanti, anche sotto il profilo penale, nelle condotte di Paul Baccaglini relative all’acquisizione, tra l’altro, dell’U.S. Città di Palermo, oggi al vaglio delle competenti autorità giudiziarie, anche straniere [si parla di quella statunitense, visto che Baccaglini ha la doppia nazionalità, e quella inglese, visto che la YW&F Global Limited, la società tramite cui Baccaglini avrebbe dovuto acquisire il Palermo, è registrata nel Regno Unito NdR]. In attesa che venga fatta chiarezza su quanto realmente accaduto, con il presente comunicato Maurizio Zamparini sente il bisogno di porgere le proprie scuse ai tifosi ed alla città di Palermo per avere in buona fede riposto la propria fiducia in soggetti rivelatisi inaffidabili, coinvolgendo anche le Istituzioni Pubbliche ed i media in un progetto privo di alcuna consistenza.”

Ora non ci resta che aspettare dopodomani per capire che fine farà il Palermo: sta di fatto che questa è solo l’ennesima puntata della vulcanica presidenza Zamparini. Aspettiamo con non molta ansia le prossime puntate.

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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