L’effetto Heynckes

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Sono passati ormai tre mesi da quando il Bayern Monaco, dopo l’esonero di Carlo Ancelotti e il “traghettamento” di Willy Sagnol, ha deciso di andare sul sicuro affidandosi per la terza volta a Jupp Heynckes. Il settantaduenne di Mönchengladbach ha così preso il comando della corazzata bavarese per la terza volta nella sua carriera.

L’essere fermo da quattro stagioni sembra non aver minimamente intaccato Heynckes, che da quando è tornato a Monaco ha scavato il solco in Bundesliga tra il Bayern e le avversarie: a oggi sono infatti tredici i punti di vantaggio sulle più dirette inseguitrici. Distacco che di fatto vale già il titolo a Ribéry e compagni. Il cambio di rotto è evidenziato sopratutto dal paragone col Borussia Dortmund, che al momento della chiamata di Heynckes era i vetta con cinque punti di vantaggio sul Bayern e ora si ritrova quindici punti dietro.

Tra i cambiamenti più importanti di Heynckes c’è sicuramente l’impostazione del gioco a centrocampo. Come nel 2013, Javi Martínez è stato posizionato davanti alla difesa e non al centro di essa, in modo da poter sfruttare la sua capacità nel recuperare palloni da smistare poi verso i compagni velocemente.

Il passaggio al 4-3-3 ha poi favorito esponenzialmente Tolisso e Vidal giocatori adattissimi a questo modulo. Entrambi infatti riescono a inserirsi coi tempi giusti trovando spesso la via del gol. L’infortunio di Thiago Alcántara, fondamentale con la sua qualità per dettare i ritmi nell’impostazione del gioco, ha costretto l’esperto allenatore a reinventare il ruolo per James Rodríguez. Il colombiano si alterna così con gli altri centrocampisti, oppure vien utilizzato nel centrocampo più folto quando l’unica punta è Lewandowski. James è il giocatore più “rifinitore” nella rosa dei campioni di Germania e questo ha portato a una velocizzazione del giro palla. Con la sua classe inoltre può estrarre dei jolly a partita in corso, come il magnifico calcio di punizione sfoderato contro il Bayer Leverkusen venerdì sera.

Ottimo anche l’impiego di Coman, che ha sostituito egregiamente Ribéry durante il suo infortunio. Ora i due probabilmente si alterneranno, con Heynckes che dovrà gestire al meglio la situazione. Finora c’è però riuscito benissimo.

 

Oltre ai meriti tattici di Heynckes, va quindi sottolineato il suo carisma: non era infatti facile riportare serenità in una situazione complicata che on si verificava da diversi anni. La sua esperienza e anche la conoscenza dell’ambiente hanno consentito a Heynckes di migliorare la squadra rapidamente e ci sono ancora molti margini di miglioramento per i mesi a venire visto il potenziale tecnico dei bavaresi. Praticamente archiviato il campionato, per il Bayern la sfida sarà quella di raggiungere almeno le semifinali di Champions League dopo la delusione per l’immeritata eliminazione della scorsa stagione per mano del Real Madrid.

Nella partita d’ andata contro la squadra di Zidane fu pesantissima l’assenza di Lewandowski. Proprio per ovviare a infortuni dovuti al minutaglie eccessivo del polacco, all’Allianz Arena è appena arrivato Sandro Wagner dall’Hoffenheim.

Sicuramente l’effetto Heynckes ha quindi funzionato ancora una volta, ma è evidente che, per limiti anagrafici, il Bayern deve già iniziare a pensare a quello che sarà l’allenatore del suo futuro. Il lavoro di Heynckes sarà quindi anche utile a rendere più “facile” l’ambientamento del suo successore, che noi scommettiamo possa essere Nagelsmann.

Riccardo Bozzano
Riccardo Bozzano
Nato a Genova, dove vive attualmente. Ama molti sport tra cui basket, calcio, football americano e tennis. Segue il calcio italiano, europeo e sudamericano, con una forte passione per il campionato argentino.

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