Messico – Clausura 2018: la caccia al Tigres è ufficialmente riaperta

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A ventisei giorni esatti dal termine dell’Apertura 2017 ritorna la magia del calcio messicano con la 99esima edizione del massimo torneo della Tierra Azteca. Sarà Puebla-Tigres il match che venerdì notte aprirà i battenti del Clausura 2018.

La Primera División de México, meglio conosciuta come Liga MX, è un campionato in costante crescita che sta registrando un vero e proprio boom di seguaci, non solo entro i confini nazionali. Negli ultimi anni il vero carburante che ne ha permesso il decollo è stato il cambio di rotta delle società: non più giocatori dai nomi altisonanti, pagati a peso d’oro, bensì quattro/cinque calciatori di buon livello che, messi a disposizione di allenatori esperti e capaci, gettino le basi per lo sviluppo dell’enorme bacino di giovani talenti quale è il Messico.

Senza contare le viscerali rivalità regionali e l’odio intrinseco verso i colori avversari che permettono ogni settimana di avere un palinsesto ricco di scontri infuocati. Il capillare campanilismo ne è una naturale conseguenza: non a caso la Liga MX è uno dei primi cinque tornei al mondo per numero di spettatori.

La prima metà di stagione ha mostrato un vero e proprio dominio delle due squadre del Nuevo León: Monterrey e Tigres de la UANL si sono date battaglia nelle diciassette gare di campionato per poi ritrovarsi, una contro l’altra, nella finalissima della Liguilla. Il Clásico Regiomontano ha visto gli Auriazules prevaricare di misura sui Rayados e ha coronato l’undici del ‘Tuca’ Ferretti campione del Messico per la sesta volta nella sua storia. Nonostante l’amara sconfitta nel derby, il Monterrey è comunque riuscito a chiudere l’anno solare con il sorriso grazie alla vittoria della Copa MX.

Nei mesi scorsi le due compagini hanno saputo alzare l’asticella della competizione e settare uno standard difficilmente raggiungibile in tempi brevi dalle altre partecipanti. Il Tigres arriva ai nastri di partenza con la stessa rosa confermata al termine della scorsa estate; i Rayados ci giungono rinforzati del solo acquisto dell’ala uruguagia Johnathan Urretaviscaya. Le tossine di un dicembre asfissiante potrebbero costare un inizio di 2018 con il freno a mano tirato, ma è indubbio che saranno ancora loro le squadre da battere.

Chi è obbligato a riemergere dalle ceneri è il Guadalajara: dal Clausura vinto lo scorso maggio all’anonimo tredicesimo posto dell’Apertura appena concluso sembra essere passato un decennio. La mistica che le Chivas si portano appresso dagli albori societari va aldilà del mero momento calcistico; in un club che come regola impone l’utilizzo esclusivamente di giocatori messicani tutto sembra scorrere in maniera diversa. Il Rebaño Sagrado può contare in questo Clausura sugli innesti di Ronaldo Cisneros e Gael Sandoval dal Santos Laguna e, soprattutto, sulla garra di mister Matías Almeyda.

Discorso analogo per il Club América, squadra che assieme alle Chivas è parte integrante del match più sentito entro i confini messicani: il Súper Clásico. Una semifinale di Liguilla (persa, oltretutto, senza segnare nemmeno un gol al Tigres) non può bastare ad una tifoseria come quella azulcrema abituata a guardare sempre i rivali dall’alto. All’Estadio Azteca il titolo nazionale manca da tre anni e per il club più titolato del Messico deve sembrare un’eternità. Miguel Herrera ha perso in difesa la coppia paraguayana Samudio-Aguilar, ma potrà contare a centrocampo su un Joe Corona in più.

C’è grande attesa per la nuova stagione del Cruz Azul. Dopo sei anni di magra la Máquina è tornata a competere per una posizione nei piani alti; dietro la rinascita dei capitolini c’è tutto il minuzioso lavoro in panchina di FranciscoPaco’ Jémez, capace di dare stabilità agli interpreti sul terreno di gioco. I risultati sono arrivati, ma non sono bastati a garantirgli il rinnovo del contratto. Per sostituirlo è arrivato Pedro Caixinha: il tecnico lusitano, cacciato dopo soli sette mesi ai Glasgow Rangers, ha colto l’occasione del prematuro esonero per ritornare nel campionato che per primo lo ha consacrato (campione del Clausura 2015 con il Santos Laguna).

Mille altri temi meriterebbero di essere approfonditi: ci piange il cuore non poter accennare al Pachuca di Keisuke Honda e del nuovo acquisto Kekuta Manneh; o raccontare dei Lobos de la BUAP, al primo, strepitoso campionato in prima divisione (con l’Apertura chiusa a soli due punti dalla Liguilla), e terminare con gli Squali Rossi di Veracruz, ultimi nella tabla de cociente, che rischiano la retrocessione in Liga de Ascenso. Il tempo è tiranno e il calcio d’inizio si avvicina. La promessa di MONDOSPORTIVO è quella di riprendere con un articolo a settimana tutte le tematiche del calcio messicano e accompagnarvi fino alla finale che a maggio decreterà la squadra campione del Clausura 2018.

Restate sintonizzati e, cosa più importante, #AbrazadosPorElFutbol.

Jacopo Bravi
Jacopo Bravi
Friulano, classe 1987, è dai tempi della presidenza Lincoln che segue gli sport americani. Autodidatta di storia a stelle e strisce, ama il football, l'hockey, i film western, il bourbon e la musica country.

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