L'”Hurricane” spazza via il record di Shearer: è Kane l’attaccante del 2017

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56 gol tra club e Nazionale, 39 in campionato in tutto il 2017. Ad Harry Kane sarebbe bastata una rete entro il termine dell’anno per mettere fine a uno dei più straordinari record della storia della Premier League e superare il suo autore, quell’Alan Shearer che nel 1995 arrivò a realizzare in un solo anno solare ben 36 reti, decisive per trascinare il suo Blackburn alla storica vittoria del titolo. E, invece, l'”Hurricane” del Tottenham si è abbattuto ancora una volta in maniera devastante, decidendo di spazzare via il primato di uno degli attaccanti più forti della storia nella maniera più eclatante possibile, a suon di gol: tripletta al Southampton, la sesta solo nel 2017, nella sfida che ha aperto il Boxing Day, regalando ai suoi Spurs un successo per 5-2 che mantiene viva la speranza nella corsa alla Champions League.

A soltanto 24 anni, Harry Kane è già riuscito a conquistare un primato che tanti campioni in passato hanno provato per tanto tempo a superare, senza mai riuscire a raggiungere i numeri apparentemente ineguagliabili di Shearer. Ora, davanti a tutti, c’è questo attaccante del quartiere londinese di Waltham Forest, cresciuto nelle giovanili del Tottenham e lanciato nel mondo professionistico già nella stagione 2011-2012, da cui è cominciata la sua straordinaria scalata per diventare uno dei centravanti più forti e ambiti al mondo. In fase realizzativa, anche meglio di due mostri sacri come Messi e Cristiano Ronaldo, che quest’anno hanno rispettivamente realizzato 54 e 53 reti in molte più presenze (64 e 59 contro le 50 dell’inglese).

Nel gioco di Pochettino, Kane è riuscito a diventare a tutti gli effetti un attaccante totale, capace di vedere la porta con una facilità disarmante e di diventare il riferimento di tutte le sortite offensive del Tottenham. Per qualcuno, addirittura, gli Spurs sarebbero ormai talmente dipendenti dalle reti di questo attaccante classe ’93 da meritarsi l’appellativo che, forse in maniera travisata, Guardiola aveva loro attribuito in una conferenza stampa di questa stagione: “the Harry Kane team”. È un’esagerazione, ovviamente, perché ridurre i successi ottenuti da un ottimo tecnico come Pochettino a un gioco esclusivamente legato ai gol di un attaccante per quanto fenomenale come Kane sarebbe ingiustamente riduttivo: gli Spurs vincono grazie a un gioco estremamente ordinato ed equilibrato, con una difesa tra le più solide in Europa, un centrocampo solido grazie alla coppia Dier-Wanyama e ai colpi di genio di altri due elementi fondamentali come Alli ed Eriksen. Ma è indubbio che i gol di Kane abbiano permesso al Tottenham di avere una garanzia offensiva che pochissime società al mondo hanno il lusso di possedere, visto che l’inglese si appresta a superare quota 20 reti in campionato per il quarto anno di fila. E quei gol, negli ultimi anni, hanno spesso fatto la differenza in partite che in passato i londinesi non avrebbero probabilmente vinto.

Tanti record personali, ma ancora nessuno di squadra, perché il Tottenham ha finora faticato a imporsi in Europa e per ben due stagioni di fila ha dovuto accontentarsi di essere la maggior contendente nella lotta al titolo di chi poi alla fine è riuscito a vincere (Leicester prima e Chelsea poi). Ma, almeno per il momento, è un aspetto che a Kane non sembra pesare più di tanto, avendo rifiutato le avances dei più grandi club del mondo per rimanere a guidare la squadra che ha avuto il coraggio di lanciarlo e dargli fiducia. In futuro si vedrà, ma ora il suo cuore è tutto per il Tottenham, di cui sta diventando lentamente una vera e propria bandiera. In campionato è ormai impossibile sognare quel titolo che manca addirittura dal 1961 e, almeno per quest’anno, l’obiettivo più probabile resta la qualificazione alla Champions League; ma occhio proprio alla massima competizione europea, con gli Spurs che sono ancora in corsa e con la Juventus prossima avversaria agli ottavi di finale che è ora avvisata: il Tottenham non sarà certo l'”Harry Kane team”, ma con un attaccante da 39 reti in un solo anno in avanti sognare un grande colpo contro i finalisti dello scorso anno non è più cosi proibitivo.

Francesco Moria
Francesco Moria
Nato a Monza nel '95, ha tre grandi passioni: Mark Knopfler, la letteratura e il calcio inglese. Sogna di diventare giornalista d'inchiesta, andando a studiare il complesso rapporto tra calcio e politica.

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