Torino: Ljajić fuori un mese, Mihajlović studia le alternative

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Peggio non poteva andare per il Toro e per Siniša Mihajlović. Sabato scorso, contro la capolista Napoli, i granata hanno perso la partita e il loro giocatore più tecnico. Già, perché gli esami strumentali a cui è stato sottoposto Adem Ljajić dopo la gara contro la truppa di Sarri non hanno dato esito positivo: distrazione al bicipite femorale destro, con la necessità di ulteriori controlli nei prossimi giorni. Tradotto: il Toro dovrà fare a meno del serbo per almeno un mese.

Vero che c’è il mercato sullo sfondo (inizio previsto per il 3 gennaio), ma nel frattempo ci sono ancora tre gare fondamentali per i piemontesi, che saranno impegnati domani in Coppa Italia contro la Roma, sabato pomeriggio sul campo della SPAL e il 30 dicembre in casa contro il Genoa. In altre parole, Mihajlović dovrà lavorare per sostituire un titolarissimo come Ljajić, che fino alla quindicesima giornata era stato fra i giocatori più impiegati (sempre in campo dal primo minuto e sostituito in due sole occasioni) e più decisivi (3 gol e 5 assist).

Due, anzi tre le certezze dalle quali ripartirà Siniša: il 4-3-3 (il 4-2-3-1 al momento sembra accantonato), l’affidabilità di Iago Falque, perfetto per interpretare questo modulo sulla fascia destra, e la vena di Belotti, tornato al gol contro il Napoli e una delle poche note positive di una serata storta. È chiaro che in questo scenario si apre per la terza maglia del tridente una girandola di possibilità.

Il nome più gettonato per la sostituzione del serbo è senz’altro quello di Mbaye Niang, l’acquisto più caro da quando Urbano Cairo è presidente dei granata (di fatto, costerà 15 milioni di euro). Il franco-senegalese ha dimostrato in passato di poter giocare ovunque sul fronte offensivo, ma questa prima metà di campionato con la maglia del Toro è stata a dir poco deludente (un solo gol in campionato e raramente in campo per novanta minuti). Diverso da Ljajić, meno tecnico e meno portato ad accentrarsi, Niang potrà dare ai suoi maggiore profondità e forza fisica. Magari lo vedremo in campo già domani in Coppa Italia contro la Roma.

Le altre due alternative rispondono ai nomi di Alejandro Berenguer e Lucas Boyé. Lo spagnolo, forse, è quello che per caratteristiche si avvicina di più a Ljajić, e non è un caso se il tecnico granata l’abbia scelto titolare contro Lazio e Napoli (ma fino ad allora era stato un oggetto misterioso); mentre l’argentino non sembra godere di grande stima, visto che finora è sceso in campo soltanto per 150 minuti tra campionato e Coppa Italia. Le alternative non mancano, ora tocca a Siniša studiare le prossime mosse e tirare fuori il meglio dalla rosa a sua disposizione.

Francesco Cucinotta
Francesco Cucinotta
Sardo di origini sicule, ama il calcio dalle “notti magiche” di Italia ’90. Laureato in Comunicazione con una tesi sulla lingua del calcio e pubblicista dal 2010. Per anni inviato al seguito del Cagliari Calcio per Radio Sintony.

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