Lo Zenit è già a un bivio

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La squadra allenata da Roberto Mancini si è rinforzata moltissimo sul mercato, instaurando nella rosa una vera e propria colonia argentina. Ma la sfida di stasera contro l’Utrecht rappresenta già un crocevia quasi decisivo: la mancata qualificazione ai gironi di Europa League rappresenterebbe un fallimento importante, anche per le velleità dell’intero movimento calcistico russo.

O tutto o niente. Lo Zenit si avvicina alla sfida chiave dell’intera annata, questa sera (ore 19) contro l’Utrecht. Dopo la sconfitta di misura in Olanda, infatti, la compagine di San Pietroburgo è chiamata ad una grande prova per passare il turno. Considerando l’organico a disposizione recuperare il gol di scarto dovrebbe essere una missione ampiamente alla portata anche se, eccetto le uscite contro Spartak e Akhmat, dalle quali lo Zenit dovrà apprendere molto, ha faticato e non poco ad imbastire una manovra offensiva continuativa e performante. Problema che si accentua ancor di più in questo caso, visto che l’Utrecht approccierà sicuramente una gara di rimessa, chiudendo gli spazi e ripartendo un contropiede. Inoltre, subire un gol complicherebbe e non poco la rimonta.

Ad aumentare i pensieri negativi ci pensano gli ultimi risultati europei dello Zenit: tralasciando il preoccupante, ma indolore, ko con il Bnei Yehuda all’esordio europeo nella Gazprom Arena, a febbraio si presentò una situazione analoga, contro una compagine di cultura simile, l’Anderlecht. Sconfitto 2-0 in Belgio, lo Zenit riuscì a girare totalmente le sorti della contesa, salvo poi subire il gol della beffa in pieno recupero. Certo, dopo pochi mesi molto è cambiato, dalla guida tecnica a buona parte dell’undici iniziale passando addirittura per l’impianto di gioco, ma sono ricorsi storici che non devono essere trascurati del tutto.

Il passato non è però foriero di sole notizie cattive: l’ultima volta che lo Zenit ha dovuto rimontare uno svantaggio di misura ce l’ha fatta, sepur con grande fatica. Era il 2014, l’avversario era l’AEL Limassol e si trattava di Champions League. Quasi una vita fa. Ma lo Zenit deve ripetersi, col supporto di uno stadio tutto esaurito: fino ad ora la campagna europea delle russe è stata impeccabile (4 vittorie per il CSKA, 3 per il Krasnodar, solo i biancoazzurri hanno avuto un percorso claudicante) e sarebbe ottimo, oltre che fattibile, mantenere tutte le squadre in gioco almeno fino a dicembre, con velleità di passaggio del turno. Il Krasnodar, impegnato in tarda serata sul complicatissimo campo della Stella Rossa, ha un discreto vantaggio, anche se i buchi difensivi dell’andata lo rendono scricchiolante: anche per loro è un momento decisivo per l’intera stagione, per ambire al tanto auspicato salto di qualità. Insomma, oggi giocano Zenit e Krasnodar, è vero, ma è in bilico un intero movimento.

Michael Braga
Michael Braga
Grande appassionato di calcio russo, tifoso dello Zenit San Pietroburgo. Estimatore del calcio giocato nei luoghi meno nobili e più nascosti, preferirebbe vedere un Torpedo-Alaniya rispetto a uno Juventus-Milan.

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