Fantacalcio Serie A 2017/18: alla scoperta di… Daniel Bessa

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Nome: Daniel Bessa
Soprannome: 
Nazionalità: Brasile (passaporto Italia)
Età: 24
Altezza: 178 cm
Nazionale: no
Piede: destro
Ruolo principale: centrocampista centrale
Eventuali altri ruoli: centrocampista sinistro, centrocampista destro, trequartista
Valutazione calciomercato: 2,20 milioni
La nostra fanta-valutazione: **

CARATTERISTICHE TECNICHE – Nonostante ai tempi della Primavera dell’Inter – come tutta la squadra allora di Stramaccioni – applicasse grande attenzione nei movimenti in fase di non possesso, Daniel Bessa ha sempre avuto la nomea del talento capriccioso, quello “un po’ più bravo degli altri” che a volte si poteva anche permettere di non tornare in copertura o che non sempre è costretto a fare una fase difensiva intensa. In poche parole, un numero 10 che univa talento e una frazioncina di sregolatezza, come vuole il mito sui trequartisti. In realtà non è molto vero o, se lo era cinque anni fa, oggi possiamo tranquillamente dire che non è più così da un pezzo: negli anni Bessa ha migliorato l’attenzione alla posizione e ai movimenti da compiere quando non ha il pallone fino a diventare precisissimo nella copertura della porzione di campo assegnatagli. In tutto ciò ha anche imparato a interdire e a mettere la gamba laddove, agli esordi, non lo faceva, senza dimenticare una crescita vistosa dal punto di vista atletico. Ovviamente questi progressi non hanno danneggiato la sua tecnica cristallina, da numero 10 puro, ma l’hanno affinata, asciugandola da tutti i barocchismi inutili. Ha un ottimo stop, un passaggio discreto e buone letture in fase di impostazione ma, soprattutto, ha un gran tiro da fuori: un fondamentale che forse in Serie B risalta più che in A ma che può tornare estremamente utile, visto che il Verona passa dall’essere un contesto dominante al dover sopravvivere con le unghie e con i denti (e, tra l’altro, il tiro da lontano non gode di molti altri interpreti brillanti in questo momento. Perlomeno in Italia). Giocando tendenzialmente sulla linea degli attaccanti o da centrocampista offensivo, è una gran bella arma e, in generale, si può dire che Daniel Bessa oggi ha davvero il physique du rôle per giocare da trequartista/attaccante nel massimo campionato.

LA CARRIERA – In breve si può dire che il buon Bessa è passato dall’essere un prospetto interessante a essere un pacco senza valore che cambia squadra ogni anno andando di prestito in prestito come un’ape va di fiore in fiore (cinque in tre anni e mezzo), ovviamente passando per ogni fase intermedia possibile: trequartista contemporaneo e futuribile, giovane in rampa di lancio, ex prospetto con un gran futuro alle spalle, merce quasi avariata, giocatore senza una collocazione tattica precisa, oggetto misterioso, onesto mestierante. Lo ha salvato la stagione 2015/2016 al Como, in Serie B, nella quale è stato chiamato a giocare finalmente da titolare (anche per mancanza di alternative, se vogliamo essere maligni) ma alla fine ha pur sempre dimostrato di poter essere un degnissimo giocatore di categoria nonostante l’annata complicatissima del lariani. Lo scorso anno l’Hellas ha puntato su di lui, addirittura rilanciando; gli Scaligeri hanno scomesso sull’ex Primavera dell’Inter non solo come asset per il presente ma pure per il futuro e l’italo-brasiliano gli ha dato pienamente ragione. Infatti Bessa è diventato un perno della squadra, al punto da guadagnarsi i galloni da vice capitano e confermarsi come un punto fermissimo della formazione anche adesso che è in Serie A.

LO PRENDIAMO AL FANTACALCIO? – Se la quotazione non sale troppo durante l’asta (o non è altissima di base) perché no? Il ragazzo pare decisamente presente nei piani di Pecchia ed è stato uno dei migliori in assoluto durante il complicatissimo esordio dell’Hellas contro il Napoli. Lo scorso anno ha firmato 4 assist e ben 8 gol: col salto di categoria è lecito aspettarsi comunque 4 o 5 marcature e magari un paio d’assistenze, anche in virtù del fatto che il tecnico lo vede soprattutto nei tre davanti o, quanto meno, come elemento spiccatamente offensivo del suo centrocampo. Certo, quando è chiamato a giocare qualche metro più indietro o quando si trova a dover affrontare compagini molto forti tende ad accumulare qualche cartellino di troppo ma è un titolare quasi sicuro nel suo Verona, nonché un leader tecnico dei gialloblù ed è in grado di vedere la porta. Può essere un’ottima seconda linea o, in caso di lega con tanti partecipanti, un’opzione molto interessante per la trequarti. Ovviamente a patto di non tirarsi in mutande per averlo ma questo dovrebbe essere ovvio.

Giorgio Crico
Giorgio Crico
Laureato in Lettere, classe '88. Suona il basso, ascolta rock, scrive ed è innamorato dei contropiedi fulminanti, di Johan Cruyff, della Verità e dello humour inglese. Milanese DOC, fuma tantissimo.

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