Diavolo tentatore

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Ma che diavolo! Pure Bonucci? Il Milan non si ferma più e mette nel mirino il difensore più forte della Serie A. Nella giornata di ieri è arrivata la news, in quella di oggi potrebbe arrivare l’ufficialità. Temperature bollenti sull’asse Torino-Milano con un susseguirsi di aggiornamenti, smentite, indiscrezioni che hanno tenuto accesso l’interesse della maggior parte dei tifosi italiani.

Va o resta? Siamo al bivio. E le direzioni non sono chiare e limpide come l’anno scorso quando sirene inglese lo chiamavano a gran voce alla corte di Guardiola. Ora lo scenario è diverso. Innanzitutto non sarebbe estero; soluzione da tenere in considerazione per un ragazzo di 30 anni con moglie e figli. L’alternativa al bianconero, poi, non è solo cromatica. Milano è Milano e, dopo aver vinto quasi tutto a Torino, un cambiamento in un ambiente favorevole dove continuare a crescere con stimoli differenti potrebbe essere una scelta interessante.

Potrà sembrare una banalità ma sono i dettagli a invogliare decisioni simili. Ovviamente il progetto tecnico della nuova squadra deve interessare, e non solo economicamente. Lo sforzo per tornare rapidamente grandi di Fassone e Mirabelli è sotto gli occhi di tutti. Investimenti su giocatori di qualità che hanno di fronte a sé parecchi anni di carriera. E Bonucci sarebbe la ciliegina sulla torta. Perché viene dalla squadra che ha dominato nelle ultime (e non più) stagioni e rappresenta il modello a cui ispirarsi per tornare sulla cresta.

Sarebbe un po’ come togliere parte dell’anima vincente e trascinatrice dei bei tempi bianconeri. “Ti vogliamo, Leo, perché sei quello che vogliamo diventare”. Un bel segnale, forte. Rivolto a tutti. Al campionato, a loro stessi, ai tifosi, a Bonucci. E alla Juve. Attenta, stiamo tornando. Quest’anno facciamo sul serio. E poi, sotto il piano tecnico-tattico, sarebbe un valore aggiunto inestimabile. Con un solo colpo, Montella avrebbe la possibilità di giocare in modo diverso, utilizzando, ad esempio, la difesa a tre. Senza contare le possibilità in più di palle lunghe, avere un saltatore in area sui corner e un calciatore abituato a non mollare mai nelle partite da portare a casa a denti stretti.

Vincere aiuta a vincere, e Bonucci vince. Da tanto. E dal canto suo, perché non calarsi in una nuova realtà? Cambiare e diventare immediatamente l’unico leader in uno spogliatoio nuovo, diverso. Giocare la domenica alla Scala del calcio, avere nuovi tifosi, cantare e inneggiare nuovi cori. Perché no? Beh, perché sei diventato quel che sei alla Juventus, a Torino. Perché hai perso tanto dove hai vinto molto. Perché due Champions ti si sono strozzate in gola e sai che un giorno, non troppo in là, la fascia da capitano sarà tua. Perché sei l’idolo della curva. Perché ti sei sciacquato tante volte la bocca alla faccia di Milan, Inter, Roma, Napoli.

L’affare non si discute, sarebbe conveniente per tutti. Per i rossoneri, che acquisterebbero un punto di riferimento dentro e fuori dal campo. Per la vecchia signora, che cederebbe un giocatore trentenne a una cifra vantaggiosa. Per Leo, che si renderebbe protagonista dell’affare dell’estate nonché cardine di una squadra che ha solo fame di vittorie. Però, però resta il però dettato dal cuore, dall’abitudine, dalla routine di vittorie. Insomma, chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa quel che lascia ma non quel che trova…

Eugenio Cignatta
Eugenio Cignatta
Pavese d'origine, pragmatico di natura."Burrito" in campo e fuori, vive alla giornata scrivendo di futebol e basket. Nella vita in tackle come Montero, ma pur sempre romantico come un tiro sulla sirena.

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