Tramezzani, i videogiochi, i professionisti e il futuro del Lugano

-

Non sappiamo se Paolo Tramezzani faccia uso della Playstation: essendo, però, un uomo molto attaccato alla propria famiglia, abbiamo motivo di ritenere che, nel tempo libero, si dedichi ai propri cari, piuttosto che ai videogiochi. Molti, invece, e soprattutto i nostri lettori, conoscono il funzionamento dei simulatori di calcio in modalità “allenatore”: si inizia con una squadra di un campionato minore, e non di prima fascia, con un obbiettivo di media difficoltà. Se lo centri o, magari, vai oltre, il gioco ti offre, come opzione, di passare a dirigere una squadra più forte, con un ingaggio più elevato. Certo, si può anche rimanere e provare a migliorarsi, sperando che il gioco, più avanti, ci offra un’opzione ancora migliore. Tuttavia, è una tattica rischiosa che, soprattutto, non ci consentirebbe di guadagnare di più.

Molti tifosi del Lugano che, oggi, in rete, si dicono delusi dall’eventuale scelta del tecnico emiliano di andare altrove, giocano con la Playstation. E, nella maggioranza dei casi, scelgono la prima delle due opzioni che abbiamo sopra prospettato. Chi non gioca, invece, si sarà accorto dell’estrema similitudine del gioco con quanto avviene nella realtà. Quindi, francamente, occorre essere realisti, e valutare l’eventuale (ma quasi certa, a sentire i bene informati) scelta di partire per Sion, da parte di Tramezzani, come un comportamento normale e logico, senza etichettarla in modo negativo: il calcio è questo.

Anche prendersela con i giornalisti sportivi che ne parlano non è, a nostro parere, una scelta acuta. Il nostro lavoro è informare, e non fare i tifosi: se non ci rendessimo conto di ciò che accade sotto i nostri occhi, faremmo male questo mestiere. Se, peggio ancora, tenessimo per noi certe notizie di pubblico interesse per fare piacere a dei singoli, saremmo fuori da ogni deontologia. Tramezzani ha dato e ha ricevuto, e ha il merito di averlo ricordato, in più occasioni. Merita l’applauso oggi, per ciò che ha fatto, e lo meriterà se dovesse tornare in Ticino da avversario. Crediamo che sia un discorso logico: e se a qualcuno non dovesse piacere, ce ne faremo una ragione.

In conclusione, finito di festeggiare, si deve guardare avanti. La società si è mossa per tempo, ha nel mirino dei giocatori promettenti, e tiene i piedi saldamente per terra, prefiggendosi come obbiettivo una salvezza tranquilla, per la prossima stagione. Crediamo sia giusto, oggi, riconoscere dei meriti importanti soprattutto al principale artefice di questo risultato: il presidente Renzetti. Criticato, a volte, per la sua gestione della campagna acquisti; oggetto di tante perplessità quando ha deciso di cambiare allenatore, a dicembre, il Pres è andato avanti per la sua strada, senza lisciare il pelo alla piazza. Si è assunto le sue responsabilità, invitando tutti a tirare la riga alla fine. Ecco, il vero vincitore, oggi, è lui. E lui, in fondo, resta. Noi abbiamo fiducia: si volta pagina, la prossima sarà una stagione difficile, piena di incognite, ma senz’altro stimolante. E, alla fine, tireremo la riga.

 

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

MondoPallone Racconta… Questioni di… cuore

Il calciatore olandese Evander Sno è balzato alle cronache pochi giorni fa non per un'impresa agonistica, una rete spettacolare: ha subìto un arresto cardiaco...
error: Content is protected !!