Roma-Atalanta, le interviste del post-partita

-

dal nostro inviato allo stadio “Olimpico” di Roma.

Felice per un punto per certi versi anche forse insperato, Gianpiero Gasperini racconta così l’1-1 tra Roma e Atalanta: “Il risultato è ottimo, anche perchè la giornata sulla carta era difficile, mentre dati i risultati di giornata ci troviamo, a sei giornate dalla fine del Campionato, con le distanze invariate in classifica e con la consapevolezza che delle prossime sei ne disputeremo quattro in casa. Il punto di oggi è fondamentale perchè raccolto contro una squadra forte, la Roma può non aver disputato il suo miglior primo tempo  ma ha disputato una ripresa di valore.”  Dopo mesi di panchina, ha trovato spazio anche il giovane Cabezas, sul quale così si esprime il tecnico dell’Atalanta:  “Oggi era il momento di Cabezas dopo un periodo di integrazione, fisiologico anche perchè è arrivato quest’anno dall’Ecuador; ha avuto delle difficoltà di ambientamento ma ha delle qualità importanti.” Sulle voci che lo vedono accostato alla Roma: “ Sarebbe un interessamento che sicuramente mi lusinga anche perchè la Roma è una grande squadra, ma come ho già sperimentato con l’Inter essere la terza-quarta scelta di un club non può funzionare; con l’Atalanta ho fatto una scelta importante”.

Insolitamente di poche parole Luciano Spalletti, certamente non contento del pareggio: “Nel primo tempo abbiamo sofferto perchè abbiamo giocato più come singoli che di squadra, facendo inoltre girare lentamente il pallone e dovendo fare i conti con una squadra ordinatamente disposta in campo. Nel secondo tempo, con le sostituzioni, abbiamo fatto una grande partita facendo girare più velocemente il pallone; purtroppo abbiamo avuto la sfortuna di centrare due legni, mentre in alcune circostanze non siamo stati bravi abbastanza da leggere in anticipo alcuni palloni sul secondo palo che erano solo da mettere in porta.”

 

 

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

Quella volta che il Lugano sbancò San Siro, facendo lo sgambetto...

In assenza di calcio giocato, con lo stadio di Lugano (e non solo deserto), vale la pena di rispolverare qualche ricordo, anche di carattere...
error: Content is protected !!