Salah: quando arriva la Coppa d’Africa come si fa?

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Ci si aspettava tutti la coppia Higuaín-Dybala come la coppia regina del campionato e invece, contro ogni pronostico, è a Roma che è scattato l’amore sul campo da gioco: Salah e Džeko sono la coppia con più gol in campionato e, grazie soprattutto a un aumento del livello delle prestazioni del bosniaco — tornato quello del Wolfsburg e del Manchester City — che riesce a far reparto da solo e a far parte della manovra, quando giocano come ieri sera contro il Bologna sono devastanti. L’egiziano, poi, quando trova campo aperto davanti a sé diventa probabilmente il numero uno, almeno in Serie A. La sua prima tripletta italiana ne è la controprova.
La Roma è probabilmente la squadra che gioca il miglior calcio dal centrocampo in su, ma a questo punto sorge spontanea una domanda: quando Salah sarà impegnato in Coppa d’Africa a gennaio, cosa succederà?

Le risposte, in realtà, non sono molte. L’alternativa principale a inizio stagione poteva essere il riciclare Florenzi in un ruolo sicuramente più adatto alle sue caratteristiche rispetto a quello di terzino, ma il grave infortunio del centrocampista ha rovinato i piani di Spalletti, che tra un paio di mesi si troverà con un bel problema. Perché a prescindere da chi sarà il sostituto, nessuno in rosa ha le caratteristiche e gli strappi sul lungo dell’egiziano, che è anche la spalla ideale per il Džeko ritrovato di questa stagione.
La alternative a Salah, senza Florenzi, restano sostanzialmente due. La prima, che è anche quella più probabile, è il reintegro nella formazione titolare di El Sharaawy a sinistra, ma questo significherebbe spostare Perotti a destra. L’argentino è un giocatore meraviglioso e sa giocare su entrambe le fasce, ma è l’ex talento del Milan a destare più perplessità: a differenza di Salah, Stephan attacca meno la profondità, cerca di più la palla sul piede per poi puntare l’avversario, il 90% delle volte accentrandosi sul suo piede destro. Se fisicamente è al top diventa imprendibile, ma se non lo è diventa lento e prevedibile. E non è al suo top da quattro anni. Ora vive di alti e bassi, in maniera molto discontinua. Difficile farci affidamento totale per un mese intero senza subire dei contraccolpi sotto il punto di vista della qualità e dell’imprevedibilità del gioco.

L’altra soluzione è sicuramente più complicata, ma senza dubbio più funzionale, nel caso riuscisse: recuperare Iturbe. Sì, sappiamo perfettamente che con Spalletti non ha giocato praticamente mai e che nelle ultime tre stagioni (contando anche quella in corso) non è riuscito a ripetersi sui livelli di Verona, ma se il tecnico toscano riuscisse a recuperare quel giocatore, con le caratteristiche che ha, sarebbe la cosa più vicina a Salah possibile con gli elementi presenti in rosa. L’Iturbe di Verona riuscì, nel ruolo che ricopre ora l’egiziano nella Roma, a segnare 8 gol e a servire un numero elevatissimo di assist a Toni, che gioca un po’ come il Džeko di oggi.

Non sappiamo come andrà e come Spalletti deciderà di risolvere il problema dell’assenza di Salah. Non sappiamo nemmeno se la Roma sul mercato comprerà qualcuno per ovviare a questa difficoltà. Ma se il tecnico toscano riuscisse a rivitalizzare e recuperare Iturbe potrebbe essere la sua vera magia tecnico-tattica fatta in questo campionato. Dipende da quanto coraggio avrà.
D’altronde, per citare Spalletti stesso, «Uomini forti, destini forti. Uomini deboli, destini deboli».

Francesco Mariani
Francesco Mariani
Twitter addicted, vive di calcio. In campo è convinto di essere Pirlo, ma in realtà è un Carrozzieri qualunque. Per lui il trequartista è una questione di principio.

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