Un’inattesa fortuna

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Non sono passate nemmeno dodici ore dalla vittoria sulla Juventus firmata da Locatelli ieri sera che già si inizia a ridimensionare l’importanza di questo inizio di stagione rossonero tirando in ballo la fortuna. Storia vecchia, è più o meno quello che succedeva dodici mesi fa, solo che allora c’erano i dirimpettai nerazzurri al banco dei testimoni di questo immaginario processo sulla buona sorte.

Al di là del fatto che non si ripeterà mai abbastanza che qualche merito la squadra di Montella l’avrà pure per essere lassù, il fattore C serve sempre quando si parla di pallone: in uno sport in cui l’evento decisivo – leggasi gol – è così raro, l’incidenza della fortuna è per forza di cose superiore rispetto ad altre discipline dove il punteggio elevato assorbe e riduce l’aleatorietà dei risultati finali. Alla fin fine, quando si parla di “episodi” è questo che si intende (e forse è anche uno dei motivi per cui seguire il pallone è così interessante).

Tuttavia la vera fortuna del Milan, probabilmente, non è quella che può esserci stata in qualche frangente di gioco bensì un’altra: Manuel Locatelli, il quale arriva dopo gli altri giovani promossi in prima squadra che così bene stanno facendo da quando si sono affacciati al calcio dei grandi (Donnarumma ne è il facilissimo simbolo ma anche Calabria pare in ascesa). Spesso si dice delle squadre che non ottengono i risultati sperati che, quanto meno, quando si perdono tutti gli obiettivi da perseguire perlomeno si possono lanciare i giovani. Il Milan, negli ultimi anni, obiettivi ne ha avuti pochi e li ha pure falliti, sicché ha colto l’occasione per lanciare – quasi sempre più per necessità contingenti che per scelta – tre ragazzini terribili che ora non solo fanno parte in pianta stabile della prima squadra ma, anzi, ne stanno decisamente aiutando le sorti.

Calabria (19 anni, quasi 20), Donnarumma (17) e Locatelli (18) erano prospetti notevoli già in Primavera, probabilmente. Però tra l’essere un giocatore di belle speranze che può tutt’al più sperare in qualche comparsata coi grandi ed essere invece un elemento su cui si può già contare nonostante la gioventù ci passa un mare di differenza. Calabria per ora è solo un rincalzo utile, Donnarumma invece sappiamo che è qualcosa di tremendamente simile a un predestinato (e ieri ha ricordato ancora perché). E poi, il dono inatteso della dea bendata a Montella: un Locatelli chiamato a sostituire Montolivo – infortunatosi gravemente – che, pur denunciando ancora tutta la sua inesperienza e la sua gioventù, riesce a essere già adesso un elemento pronto e affidabile. Quella che sembrava una mezza disgrazia, l’infortunio del capitano e titolarissimo rossonero che nonostante le mille critiche dei tifosi Montella stesso aveva definito «quasi insostituibile», ha in realtà aperto un altro scenario del tutto impronosticabile: l’ascesa dell’acerbo ma intrigante numero 73.

E, oltre al più che discreto rendimento, ecco un paio di bombe che valgono sei punti contro Sassuolo e Juventus, non proprio le squadre più scassate del nostro campionato. È ancora prestissimo per dire a cosa siamo di fronte e potrebbe valere tutto: dall’exploit passeggero a un primo mattoncino di solida realtà passando per segni premonitori da fuoriclasse, non lo possiamo sapere. Però quanto è bello crederci?

Giorgio Crico
Giorgio Crico
Laureato in Lettere, classe '88. Suona il basso, ascolta rock, scrive ed è innamorato dei contropiedi fulminanti, di Johan Cruyff, della Verità e dello humour inglese. Milanese DOC, fuma tantissimo.

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