Verso Francia 2016 – Le Nazionali partecipanti: la Svizzera

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“Messieurs faites vos jeux”. Chi salirà stavolta sul trono europeo dopo il dominio spagnolo delle ultime due edizioni? Ventiquattro Nazionali si daranno battaglia e si contenderanno il titolo continentale: proviamo a conoscere meglio ciascuna partecipante a Francia 2016 attraverso due appuntamenti quotidiani, uno alle 10 e uno alle 18. Ecco a voi tutte le squadre in lizza.

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AMARCORD EUROPEO – Correva l’anno 1996 quando la Svizzera si affacciava per la prima volta nella fase finale di un Europeo. In Inghilterra, i ragazzi di Artur Jorge non andarono oltre il primo turno, ma si tolsero la soddisfazione di fermare i padroni di casa all’esordio: 1-1 con Türkyilmaz che impattava su rigore il vantaggio di Shearer. Stessa sorte per gli elvetici nelle altre due apparizioni continentali: Portogallo 2004 e Austria-Svizzera 2008. Proprio nell’edizione disputata in casa, i rossocrociati hanno ottenuto la prima storica vittoria in una fase finale: 2-0 al Portogallo con la doppietta di Hakan Yakin. Quella francese sarà la quarta partecipazione europea per La Nati, che ha le carte in regola per migliorarsi e puntare, come minimo, al superamento del girone.

LA STRADA PER LA FRANCIA – E pensare che l’esordio nel Gruppo E di qualificazione a Euro 2016 era stato da incubo: doppia sconfitta contro Inghilterra (2-0) e Slovenia (1-0), poi i ragazzi di Petković hanno ingranato la marcia, inanellando una serie di cinque vittorie consecutive che hanno proiettato la Svizzera a seconda forza del Gruppo. Decisiva soprattutto la quinta vittoria, quella per 3-2 contro la Slovenia. Un’affermazione fondamentale, sancita dalla doppietta di Drmić (attualmente infortunato e dunque indisponibile per Francia 2016) e dal centro di Stocker, che ha reso meno amaro il secondo K.O. contro gli uomini di Hodgson e spianato la strada per la fase finale dell’Europeo 2016.

LA DIFESA – Dopo l’addio alla Nazionale di Diego Benaglio, fra i pali svizzeri c’è il ventisettenne del Borussia Mönchengladbach, Yann Sommer. La difesa, rigorosamente a 4, ha il suo punto di forza negli esterni: a destra Stephan Lichtsteiner, capitano della spedizione, sul lato opposto Ricardo Rodríguez, terzino ammirato in Champions con la maglia del Wolfsburg, giocatore completo nelle due fasi e dal rendimento assicurato. Al centro della retroguardia Fabian Schär dell’Hoffenheim (2 gol e 3 assist durante il percorso di avvicinamento a Euro 2016) e Johan Djourou dell’Amburgo.

IL CENTROCAMPO – Orfani dello storico capitano Gökhan Inler (l’ex Napoli non è stato convocato, al pari di Klose, Kasami, Lustenberger e Stocker), i rossocrociati si affideranno a due conoscenze della nostra Serie A: Valon Behrami e Blerim Džemaili. A completare il terzetto, in cabina di regia, il numero 10 Granit Xhaka, mancino dotato di grande qualità in fase d’impostazione. Fabian Frei del Mainz e l’esperto Gelson Fernandes del Rennes sono rimpiazzi affidabili e pronti all’uso.

L’ATTACCO – Tutto ruota attorno a Xherdan Shaqiri, stella incontrastata di questa Nazionale, mente, assistman, goleador e catalizzatore delle speranze europee degli elvetici. Se giocherà sulla trequarti, sarà 4-3-1-2, altrimenti agirà da esterno sinistro alto nel 4-3-3. Una cosa è certa, lui non si tocca, a maggior ragione ora che bisognerà fare a meno di Josip Drmić. Al centro del tridente, dunque, giocherà Haris Seferović dell’Eintracht Francoforte, ariete di 1,87 m, con un passato nella Fiorentina e nel Novara. A completare l’artiglieria, Admir Mehmedi del Bayer Leverkusen, seconda punta o ala sinistra dotata di ottima qualità e un buon dribbling. La prima alternativa ai tre si chiama Breel Embolo, diciannovenne prodigio del Basilea, giocatore potente, forte tecnicamente e molto veloce.

IL PUNTO DI FORZA – L’abbiamo scritto e lo ribadiamo: Shaqiri è un genio (incompreso all’Inter) che può letteralmente fare la differenza e scardinare le difese avversarie. Se il folletto ventiquattrenne (già, è ancora giovanissimo) sarà in vena, la Svizzera potrà sfruttare tutto il suo potenziale offensivo e a beneficiarne sarebbero, in primis, i suoi stessi compagni. Negli scorsi Mondiali, Shaq ha fatto la differenza, portando la Svizzera a sfiorare il colpaccio negli ottavi contro l’Argentina. Quest’anno è reduce da una stagione in chiaroscuro, chissà che non possa dare il meglio proprio ora.

IL PUNTO DEBOLE – Abbiamo detto che il centrocampo della Svizzera è completo e affidabile, ma l’assenza di Inler, Barnetta e Kasami, nell’ottica di un torneo con gare ravvicinate, alla lunga potrebbe pesare, perché il reparto ci appare “contato”, senza ricambi all’altezza dei titolari (e il modulo di Petković richiede ai mediani un dispendio energetico importante) e senza un giocatore che eccella per qualità e carisma. Tolto Xhaka, tutti a far legna e a sperare che i tre là davanti prima o poi imbrocchino la giocata giusta.

Petkovic Svizzera PPIL COMMISSARIO TECNICO – A 52 anni, normalmente, si ha raggiunto la piena maturità calcistica e Vladimir Petković è un tecnico, ancor prima che cittì, navigato ed esperto a sufficienza per far rendere al massimo la sua Svizzera. La positiva esperienza nel nostro Paese alla guida della Lazio, con tanto di Coppa Italia sollevata in faccia ai rivali cittadini della Roma, ha consacrato il Dottore come allenatore affidabile e vincente. Mentalità offensiva e cura per i dettagli sono le sue caratteristiche principali, il 4-3-3 il suo credo, anche se in passato ha dimostrato di possedere una grande capacità di cambiare moduli e disposizioni tattiche, spaziando dal 4-1-4-1 (usato tanto nel biennio biancoceleste) al 4-2-3-1. Successore di Ottmar Hitzfeld alla guida della selezione elvetica, punta a conquistarsi un angolo di gloria ai prossimi Europei.

LA FORMAZIONE TIPO(4-3-3): Sommer; Lichtsteiner, Schär, Djourou, Rodríguez; Behrami, Xhaka, Džemaili; Shaqiri, Seferović, Mehmedi (Embolo).

PROSPETTIVE EUROPEE – Nei tre Europei disputati non è mai riuscita a superare la fase a gironi, quest’anno, dunque, è d’obbligo per la Svizzera puntare quantomeno agli ottavi, anche perché, tolta la Francia, il Girone A è alla portata della Nati, con la sola Romania in grado di tener testa ai rossocrociati. Poi, come già scritto, molto dipenderà dalle condizioni fisiche di Shaqiri, uomo deputato a trascinare i compagni verso l’obiettivo minimo. Una volta raggiunto, si potrà giocare con la forza della tranquillità e allora tutto sarà possibile.

Francesco Cucinotta
Francesco Cucinotta
Sardo di origini sicule, ama il calcio dalle “notti magiche” di Italia ’90. Laureato in Comunicazione con una tesi sulla lingua del calcio e pubblicista dal 2010. Per anni inviato al seguito del Cagliari Calcio per Radio Sintony.

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