Udinese, De Canio: “Vittoria importante per la classifica. Di Natale? Si è chiuso la porta da solo”

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L’allenatore dell’Udinese Luigi De Canio, dopo la bella vittoria per 2-1 contro la Fiorentina, si è presentato in sala stampa visibilmente felice. Queste le sue principali dichiarazioni:

Se questa vittoria è più bella di quella sul Napoli? Solo perché è l’ultima, quindi la ricordiamo meglio. Le vittorie sono tutte bella, questa è stupenda, dal momento che ci sono anche le questioni di classifica a incidere.

La Fiorentina ha palleggiato, ha giocato, era sempre nella nostra metà del campo, però lasciava anche spazi dietro. Abbiamo fatto bene ciò che dovevamo fare, mentre con il Chievo non ci sono stati concessi spazi.

Sapevamo che la Fiorentina avrebbe fatto questo tipo di gara, ci eravamo preparati per questo. Voglio ricordare che abbiamo preso anche due pali, non abbiamo mai rinunciato.

Se ho chiesto ai ragazzi di giocare per me? No, siete voi della stampa che nominate sempre altri allenatori e non me per il prossimo anno. Anche facendo bene non vengo mai citato per il futuro. I giocatori non devono giocare per me, dobbiamo lavorare tutti per l’Udinese. Quello che mi auguro è che dopo questa partita si parli dei meriti della squadra e non di altre situazioni.

Le decisioni arbitrali? Alcuni falli potevano essere considerati da ultimo uomo e puniti con il rosso ma dal campo non è facile giudicare.

Balić? Potrebbe esserci spazio per tutti, però bisogna dimostrare all’allenatore in settimana di meritarlo.

Il nostro obiettivo è quello di stupire e non accontentarci mai. La situazione di classifica era difficile, il che influisce sul modo di stare in campo, sulla tranquillità nelle giocate. Se i calciatori ritrovano lo spirito giusto, però, hanno qualità: l’Udinese ha sempre avuto ragazzi con grandi potenzialità, tempo fa magari erano giocatori più esperti, ora abbiamo più giovani.

Domizzi? Si è allenato molto bene, io pensavo anche di schierarlo dall’inizio. Poi ho riflettuto sul fatto che ha giocato poco e, pensando che non sarebbe durato 90′, ho preferito farlo partire dalla panchina. Dal momento che è sempre stato presente con i compagni di squadra e, al contempo, mi serviva un uomo che saltasse in area, ho pensato di schierarlo.

Di Natale? Almeno oggi parliamo di quelli che ci sono. Ieri mi aspettavo la domanda sui due pesi e le due misure. Io ho sempre usato un peso e una misura con tutti, in tutte le mie scelte. Lui si è chiuso la porta da solo.

 

 

Stefano Tomat
Stefano Tomat
Nasce nel 1987 a Udine, gioca a calcio da quando ha 6 anni. Laureato in Relazioni Pubbliche e Comunicazione Integrata per le Imprese e le Organizzazioni.

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