Cesare Maldini, un pezzo di storia che resterà per sempre

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22 maggio 1963. A Wembley quella sera si gioca la finale di Coppa dei Campioni tra il Milan di un giovane Gianni Rivera e di Altafini e il Benfica di Eusébio. La partita finisce 2-1 grazie proprio alla doppietta di José Altafini e la Coppa, per la prima volta, finisce nelle mani di un italiano: Cesare Maldini.
Cesare Maldini ci ha lasciati nella mattinata di ieri, 3 aprile 2016.
Quello che Cesare Maldini ci ha lasciato, però, resterà per sempre.

Cesare Maldini è stato un uomo con un cuore diviso a metà: metà per Trieste, per la sua Triestina in cui è cresciuto e in cui ha incontrato Béla Guttmann, che lo fa diventare un «difensore centrale di un’eleganza mai vista prima di allora» e che lo porta al Milan nel 1954, e Nereo Rocco, che lo lancia in prima squadra e che lo guiderà nelle vittorie in maglia rossonera qualche anno più tardi; metà per Milano, per il suo Milan in cui è diventato uomo, campione, padre, allenatore.

Cesare Maldini non è stato solamente il primo italiano a sollevare al cielo la Coppa dei Campioni, è stato decine di altre cose.
Cesare Maldini è stato il vice di Bearzot nella vincente spedizione italiana a Spagna 1982, è stato il CT della Nazionale Under 21 italiana campione d’Europa nel 1992, nel 1994 e nel 1996, è stato il CT di una delle Nazionale maggiori più forti — a livello di talento — che abbiamo mai avuto, quella sfortunata di Francia ’98, è stato anche il CT del Paraguay ai Mondiali del 2002 ed è stato il padre di Paolo, un altro di quei giocatori immortali che resteranno in eterno.

Cesare Maldini è stato un cosiddetto “uomo d’altri tempi”, elegante dentro e fuori il campo da gioco. È stato il padre della «Dinastia Maldini» (raccontata meravigliosamente da Federico Buffa in un episodio del suo “Buffa Racconta”) continuata dal figlio Paolo e magari un giorno, chissà, da uno dei suoi nipoti.
Cesare Maldini è stato il simbolo dell’Italia degli anni ’60, del lavoro sodo, della Milano che cresce e, citando Lucio Dalla nella sua meravigliosa “Milano” del 1979, del «Milan e Benfica: Milano, che fatica».
Cesare Maldini è stato un sacco di cose. E tutte resteranno nella nostra memoria per sempre.

Francesco Mariani
Francesco Mariani
Twitter addicted, vive di calcio. In campo è convinto di essere Pirlo, ma in realtà è un Carrozzieri qualunque. Per lui il trequartista è una questione di principio.

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