Grecia, la crisi entra in campo: è sciopero dei calciatori

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Non conosce tregua il momento nero del calcio greco, dentro e fuori dal campo; sul campo è storia recente la deludente retrocessione in Europa League dell’Olympiacos (in una gara, quella con l’Arsenal, persa 0-3 al Pireo quando sarebbe bastata anche una sconfitta per 0-1 o 1-2 per accedere agli ottavi di finale), che va ad aggiungersi alle eliminazioni patite in Europa League da PAOK Salonicco e Asteras Tripolis.

Fuori dal campo la situazione è ancora più drammatica: dopo la sospensione dei campionati professionistici decretata in seguito ai tafferugli dello scorso Panathinaikos-Olympiacos, e le ombre di corruzione che negli ultimi mesi si sono addensate sul movimento calcistico ellenico, è di pochi giorni fa l’annuncio dello sciopero proclamato dal sindacato dei calciatori (PSAP) a partire dal prossimo 15 dicembre.

In un paese messo in ginocchio da una crisi devastante, è economica la motivazione che ha spinto i calciatori ad “incrociare le gambe”: nel concreto, la decisione è da ricondursi alla mancata creazione del fondo di assistenza per quei calciatori che, a seguito delle inadempienze del proprio club di appartenenza, si venissero a trovare in difficoltà economiche. Un fondo che, ratificato due anni fa da un accordo tra la Federcalcio greca e le Leghe delle prime due divisioni calcistiche locali, non ha mai trovato concretizzazione destando le ire del sindacato dei calciatori.

La fattispecie coperta dal fondo di assistenza non è per nulla immaginaria: basti pensare alla scorsa edizione della Super League, dove prima il Niki Volos e poi l’OFI (allenato per un breve periodo da Gattuso) non hanno portato a termine il campionato a causa delle proprie inadempienze finanziarie e dell’ingente numero di mensilità non corrisposte ai propri tesserati.

La Federcalcio greca, fortemente contraria allo stop imposto dai calciatori, promette severe sanzioni qualora lo sciopero non fosse revocato. Altrettanto perentoria però è  la presa di posizione del sindacato: “i giocatori sono stati costretti ad andare oltre i limiti della tolleranza e della pazienza e sono stanchi di dover ascoltare solo promesse che puntualmente non vengono rispettate. Non c’è altro modo per cercare di preservare la nostra professionalità e la nostra persona a livello economico, atletico e materiale. Chiediamo quindi che venga attivata la procedura di sostegno che era stata concordata. Non vogliamo niente di più di quanto ci spetta di diritto.

Lo sciopero, a tempo indeterminato, prenderà corpo con il turno di coppa di Grecia in programma martedì 15 dicembre; già messo alle corde da questioni ben più serie, si preannuncia dunque un Natale senza calcio per il popolo ellenico. Il problema sicuramente meno grave, che priva però anche della piccola gioia domenicale un popolo già costretto a barcamenarsi tra mille difficoltà.

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

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