Napoli-Legia Varsavia è la gara della speranza per la squadra polacca che proverà il colpaccio al San Paolo sperando che tra Midttjylland e Brugge esca una “X” in schedina per la qualificazione. Non sarà facile poiché la mentalità nuova infusa da Maurizio Sarri impone di non sottovalutare nessun avversario, sebbene il primato nel Gruppo D non sia minimamente a rischio.
QUI NAPOLI – Rotazioni. É la parola d’ordine che gira nell’ambiente azzurro prima di Napoli-Roma, un’importante partita di campionato utile a scacciare qualche mugugno di troppo dopo il finale non troppo esaltante con l’Inter e il 3-2 di Bologna. Manolo Gabbiadini è ancora fermo ai box perciò nell’irrinunciabile 4-3-3 punta centrale sarà José Callejón, affiancato da El Kaddouri e Mertens. Centrocampo rivoluzionato con l’ex empolese Valdifiori come volante-regista, Maggio terzino destro con Gabriel a difendere la porta.
Napoli (4-3-3): Gabriel; Maggio, Chiriches, Koulibaly, Strinić; López, Valdifiori, Chalobah; Mertens, Callejón, El Kaddouri. All. Sarri
QUI LEGIA – Ottimo periodo di forma per il Legia Varsavia, secondo in campionato a cinque punti dal Piast dopo diciannove giornate. La squadra di Henning Berg non perde dal 5 ottobre scorso, era proprio l’Europa League (un territorio ancora troppo impervio per i polacchi): 1-0 in Belgio. Da lì solo vittorie – sei – e un pareggio a Bielsko. Čerčesov non dovrebbe fare sorprese e optare per il 4-4-2, il modulo che assicura la migliore copertura di ogni zona del campo.
Legia Varsavia (4-4-2): Kuciak; Bereszyński, Pazdan, Jodłowiec, Lewczuk; Tričkovski, Duda, Vranješ, Kucharczyk; Nikolić, Prijović. All. Čerčesov
