Rugby League internazionale: Inghilterra, il Baskerville Shield è tuo! Nuova Zelanda ko a Wigan (20-14)

-

Albert (Bert) Henry Baskerville nasce nel 1883 a Waiorongomai, Te Aroha, Nuova Zelanda. Giocatore di rugby union, lavora alle poste, diventa icona e leggenda nel mondo del rugby league. È nel 1908 che infatti organizza il primo tour neozelandese in Gran Bretagna, dopo aver scritto alla Northern Union in merito; bannato a vita della federazione di rugby neozelandese, non lascia ma raddoppia: lasciato il suo posto di lavoro, si dedica animo e corpo all’organizzazione del viaggio, convince (anche) otto All Blacks, parte alla volta del Vecchio Continente: nel viaggio di ritorno contrarrà la polmonite e si spegnerà a Brisbane, in ospedale, il 20 maggio 1908.

Oggi, il suo nome è leggenda e non solo per l’unica presenza in maglia Kiwis contro l’Australia nel match giocato sulla via del ritorno: Baskerville significa innovazione, coraggio, voglia di viaggiare e unire lo sport di due mondi lontani eppure vicini. Dal 2002 in poi, il Baskerville Shield è ciò per cui combattono inglesi e neozelandesi ogni 5 anni: una serie di tre test internazionali, un trofeo affascinante che fa pensare alla storia, uno sport che cresce ma non dimentica le sue radici.

James Graham bbc rugby league inghilterra nuova zelanda 2015Questa volta vincono gli inglesi: 20-14 nell’ultimo test di Wigan, davanti a quasi 25 mila spettatori. Se l’organizzazione di una sfida decisiva in uno stadio meno grande di Wembley, Old Trafford o Elland Road può sembrare segno di poca ambizione, va ricordato che con un esito diverso nei primi due test avremmo parlato di sfida senza senso o solo per l’onore: bene allora essersi rifugiati nella roccaforte del rugby a 13, nella casa della squadra 20 volte campione d’Inghilterra.

Pronti via e Widdopp, confermato ma in coppia con Matty Smith (rimandato il giovane Williams), spezza l’equilibrio in piazzola: gli inglesi calciano la prima penalità al 5′, perché ogni singolo punto conta. La Nuova Zelanda è a suo agio nel rompere la linea, guadagna metri da corse e gesti tecnici individuali; Inghilterra impacciata e ancora incapace di allargare il gioco e coinvolgere Hall, in teoria la sua arma letale.

All’esordio internazionale, McGillvary non trema all’ala destra: il giocatore di Huddersfield è testato spesso e volentieri dall’attacco Kiwis ma tiene egregiamente, senza paura. Se Luke è impreciso nei calci, a Widdopp il piede funziona bene: al 27′ dopo la meta di Whitehead – pronto al salto a Canberra nella NRL – e quando conta a fine set, alternandosi con Smith. Chiave della solidità inglese di gara 3 è il cambio di atteggiamento e attitudine in mediana: five-eighth e scrum half sono creativi e razionali, mentre Hiku e Nikorima pagano l’inesperienza. Ma in chiusura di tempo gli ospiti dicono presente: acrobatico e spettacolare, Nightingale va oltre a sinistra e zittisce il DW Stadium. Hall Inghilterra Nuova Zelanda rugby league 2015 Nella ripresa, l’abilità dei Kiwis negli offload e alla mano spaventa; benissimo invece il pack dell’Inghilterra, con Graham, Hill, Tom Burgess e Cooper inarrestabili: da questo momentum nasce il bis di Whitehead al 63′, come l’hurrà di capitan O’Loughlin al 72′. Vero che l’estremo Tuivasa-Sheck e Kahu colpiscono nel finale, ma l’Inghilterra è in controllo: +6 finale, Shield portato a casa e fiducia massima in prospettiva Four Nations 2016. In un sport che ha una sola finestra internazionale l’anno, successo da non sottovalutare. Esce comunque bene la Nuova Zelanda, priva di molti giocatori chiave eppure capace di portare la serie a gara 3. Dubbi infine sull’Australia, che ha scelto di non scendere in campo in questa postseason: una serie – magari sperimentale – contro Samoa o Figi avrebbe aiutato. 2015 New Zealand rugby league tour of Great Britain – 3/o test INGHILTERRA-NUOVA ZELANDA 20-14 Arbitro: Ben Thaler (Inghilterra) Man of the match: Matty Smith (Inghilterra) Spettatori: 24.741 https://www.youtube.com/watch?v=HBuSuzlWUZQ

 

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

Quella volta che il Lugano sbancò San Siro, facendo lo sgambetto...

In assenza di calcio giocato, con lo stadio di Lugano (e non solo deserto), vale la pena di rispolverare qualche ricordo, anche di carattere...
error: Content is protected !!