Tanto tuonรฒ sul calcio femminile che piovve. Lo sciopero paventato dalle ragazze della massima serie del calcio in rosa italiano รจ diventato realtร . A nulla รจ servito l’Esecutivo della FIGC convocato da Carlo Tavecchio martedรฌ.
L’Aic, dopo la solidarietร espressa nei giorni scorsi da parte del presidente Damiano Tommasi, ha affidato le sue parole ad un comunicato stampa:ย “LโAssociazione Italiana Calciatori annuncia che, stante il mancato riscontro scritto a quanto richiesto e concordato nel corso della riunione del Comitato Esecutivo del 6 ottobre u.s., le calciatrici delle squadre di Serie A Femminile hanno manifestato la volontร di non disputare la 1ยช giornata di campionato prevista per sabato 17 e domenica 18 ottobre prossimi, astenendosi dallo svolgimento della loro attivitร sportiva.
Dopo anni di parole e promesse mancate, il Calcio femminile in Italia รจ arrivato davvero al suo punto di svolta: o acquisisce nelle politiche federali pari dignitร rispetto al calcio maschile e investimenti concreti come in altre nazioni europee, o si continuerร a parlare per i prossimi anni di un movimento che solo nel nostro paese rischia di rimanere indietro e di non avere quello sviluppo e quella crescita che merita. In poche parole, si tratterร dell’ennesima occasione sprecata.
Per questo l’AIC sostiene la protesta delle calciatrici di Serie A Femminile che hanno deciso di non scendere in campo sabato 17 e domenica 18 ottobre per conquistare quei “Punti” non piรน rinviabili: garantire al movimento nel suo complesso nuove certezze programmatiche che ne favoriscano lo sviluppo e la promozione nel nostro paese e ottenere per tutte le ragazze la necessaria tutela nello svolgimento della loro attivitร . Non รจ una protesta contro qualcuno, ma รจ una protesta per fare qualcosa di concreto in favore di tutte le componenti del movimento: calciatrici, tecnici e societร . Non piรน “promesse di fare” che si perdono in un indefinito tempo futuro, ma fatti concreti e risposte visibili “adesso”.
L’AIC ha dato la sua disponibilitร per trovare un punto d’incontro con la FIGC in merito alle richieste delle calciatrici e martedรฌ 6 ottobre, all’interno del Comitato Esecutivo riunito in Federazione, sembrava si fosse raggiunto un accordo di massima su alcuni punti (accordi pluriennali, Fondo di garanzia, risorse per il movimento), che potevano rappresentare un segnale concreto di svolta per tutto il movimento, l’inizio di un percorso in grado di soddisfare le richieste delle atlete. Abbiamo chiesto alla Federazione di mettere per iscritto gli accordi ipotizzati, ma a tutt’oggi nulla ci รจ pervenuto, se non dichiarazioni di intenti che, a fronte delle precise richieste delle calciatrici, non possono certo piรน bastare. ร giunto il momento degli impegni formali e non delle dichiarazioni verbali per permettere al calcio femminile nel suo insieme di fare quel salto di qualitร che invochiamo da tempo.”ย
Ma quali sono le richieste delle ragazze? Riduzione della soglia dei 25 anni entro la quale vige il vincolo sportivo, accordi economici pluriennali e fondo di garanzia per i club in difficoltร i tre punti della protesta. Richieste che non hanno trovato finora applicazione concreta e che hanno portato alla serrata, come spiega Melania Gabbiadini, attaccante del Verona e della Nazionale:ย โNoi tutte manteniamo questa linea, crediamo sia giusto cosรฌ adesso. Non abbiamo nessun tipo di problema ad affrontare questo sciopero.ย Non abbiamo avuto nessun rincontro e non abbiamo chiesto il mondo, non cโรจ stata volontร da parte loro e sapevano che cโera in aria lo sciopero.ย Aspettiamo che anche prima si possa decidere qualcosa in piรน, noi continuiamo su questa linea fino a quando non si fa qualcosa dallโaltra parte. Le proposte emerse nellโEsecutivo? Sono solo proposte. Fino ad ora abbiamo solo parlato, noi vogliamo qualcosa di scritto e di concretoโ.
Lo sciopero non ha reso felice il Coordinatore delle Nazionali di calcio femminile e CT della Nazionale Maggioreย Antonio Cabrini che si pone critico nei confronti dello sciopero: “Non รจ il momento giusto per uno sciopero. Bisogna tenere in grande considerazione le problematiche del calcio femminile, ma forse non รจ il momento indicato per una manifestazione simile visto che la Figc sta facendo veramente dei passi molto importanti. La Federazione si sta impegnando tantissimo e questo รจ palese, ma le problematiche a livello di Lega dilettanti non sono certo uscite fuori ieri. Le squadre non scioperano perchรฉ ce lโhanno con la federazione, le giocatrici si sentono poco tutelateโ.
Critica anche la Lega Nazionale Dilettanti che ha diramato un comunicato stampa inย risposta: “In relazione alla volontร di non scendere in campo in occasione della prima giornata di campionato manifestata dalle calciatrici della Serie A femminile, la Lega Nazionale Dilettanti ribadisce lโimpegno concreto per lo sviluppo del settore avviato di concerto con la FIGC e ritiene che, in conseguenza degli impegni giร assunti, non ci siano la condizioni materiali per rinviare lโinizio della competizione.
Nello specifico, infatti, lโEsecutivo federale ristretto dello scorso 6 ottobre, ha giร dato mandato al presidente FIGC di perfezionare amministrativamente le decisioni che entreranno in vigore nel rispetto delle modalitร e delle tempistiche stabilite dai regolamenti della Federazione. Lo stanziamento di 500 mila euro per la promozione del calcio femminile, di cui 50 mila euro saranno destinati alla creazione di un fondo di solidarietร per le calciatrici e 180 mila destinati alle societร che versano in grave difficoltร economica (il contributo complessivo per la stagione in corso tra LND e FIGC arriva cosรฌ a 300 mila euro), sarร ratificato nella riunione del competente Comitato di Presidenza del 22 ottobre prossimo. Mentre la possibilitร di estendere al calcio femminile la stipula di accordi economici pluriennali, valutate tutte le condizioni normative, sarร ratificata nella riunione dello stesso Esecutivo giร fissata per il 27 ottobre.
Tali decisioni si aggiungono ad una serie di iniziative che stanno giร producendo effetti positivi quali lโobbligo di istituire una sezione di calcio femminile allโinterno di ogni Club di Serie A e B (da questโanno รจ obbligatorio il tesseramento di almeno 20 calciatrici under 12 fino ad arrivare entro 3 anni alla creazione di squadre giovanissime ed allieve) e lโintroduzione della possibilitร di trasferimento del titolo sportivo, che ha permesso alla Fiorentina e alla Lazio di acquisire societร femminili ed a tanti altri Club di avviare un percorso di collaborazione con i club dilettantistici.
Tutto ciรฒ premesso, la Lega Nazionale Dilettanti auspica un ripensamento rispetto alla decisione di non scendere in campo da parte delle calciatrici per senso di responsabilitร e per dare sostegno al percorso avviato in favore del movimento del calcio femminile italiano.”