Italia-Inghilterra andata e ritorno

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Che intrecci pazzeschi in questo calciomercato, partenze e ritorni, scommesse, rivincite, ricordi e speranze. La Premier risputa in Seria A due talenti dopo averli masticati e non digeriti, Balotelli e Cuadrado sono gli ennesimi ritorni al nostro campionato di chi in Inghilterra ha cercato fortuna trovando solo insoddisfazione come: Jovetic, Santon, Maicon ecc.

Partiti con la valigia piena di sogni per il calcio che conta, per quella chimera chiamata Champions League che qui il proprio team non poteva permettergli di giocare. Ritornano oggi ridimensionati, pronti a rilanciarsi, accolti da media e supporters come idoli, mentre i tifosi di ieri si compiacciono e sperano sia un’addio piuttosto di un arrivederci.

E’ incredibile la storia di Cuadrado sogno della scorsa estate di tanti club che a Gennaio saluta la Serie A per consacrarsi in Premier, sedotto e voluto da Mourinho che caccia Salah a Firenze, per liberare la fascia al colombiano pagandolo 31 milioni. Sono passati poco più di sei mesi in cui le treccine dell’ala si sono smarrite nei campi inglesi, per Juan zero balletti di festeggiamento, poche soddisfazioni e un feeling con lo Special One mai sbocciato. Oggi ritorna in Italia subendo la stessa sorte toccata all’egiziano, cacciato dai Blues per fare posto a Pedro, libero quindi di riapprodare nel campionato italiano indossando la casacca dei campioni d’Italia, pronti ad accoglierlo come il crack estivo.

Ennesima ultima occasione invece per SuperMario di ritorno al Milan, restituito al mittente quindi, in prestito gratuito dopo essere costato 20 milioni al Liverpool solo 12 mesi fa. Aveva lasciato Milano, tra musi lunghi, incomprensioni e atteggiamenti poco professionali, insomma nel suo stile possiamo dire, approdando nelle file dei Reds per cancellare dalla mente dei tifosi l’idolo Suarez. Stagione da dimenticare per l’italiano che gioca poco e svogliato attirandosi le antipatie di tifosi e colleghi, alla fine saranno più le ammonizioni dei gol e tanta voglia ancora una volta di andarsene anche da li.

Oggi più che mai ai nuovi acquisti non è concesso un tempo di ambientamento troppo lungo. In Premier, come in Serie A, gli allenatori si aspettano tutto e subito dai campioni appena approdati nella loro rosa. Non bastano le esorbitanti cifre spese per cartellino e ingaggio per garantire a questi calciatori la possibilità di inserirsi e ambientarsi, anzi l’esborso economico sembra essere piuttosto una condanna per l’atleta. Ho scritto “campioni”, ma su questo potremmo aprire un altro dibattito. Com’è possibile che giocatori come Balotelli, Salah, Jovetic, Cuadrado ecc. siano fenomeni in Italia e inamovibili panchinari in Inghilterra? Quanto va ridimensionato il nostro campionato da queste situazioni?

La verità sta nel mezzo, non ci troviamo di fronte a dei bidoni, ma nemmeno a dei fenomeni. Tuttavia le capacità economiche delle Big inglesi permettono a questi club di fare investimenti esosi, senza per questo doversi preoccupare eccessivamente di bilanci. Mourinho, Van Gaal, Wenger ogni anno in estate, sembrano colpiti da shopping compulsivo senza trovare freno da parte dei loro presidenti, acquisti che dovrebbero essere investimenti, ma che talvolta diventano inutili sperperi o capricci.

Cosi accade che il mercato della Premier smuove quello italiano che spesso si nutre delle briciole altrui. Tuttavia va sottolineato che il calciomercato vintage del 2014 fatto di vecchie glorie come: Vidic, Cole, Evra, Saviola, Marquez ecc. ha lasciato spazio a un mercato più cool nel 2015 che ha visto approdare in italia giovani talentuosi o campioni affermati come: Mandzukic, Kondogbia, Miranda, Dzeko, Khedira ecc.

Non sia mai che il vento stia cambiando è che nei prossimi anni si inverta la rotta, con l’Italia così destinazione preferita dei vari campioni. Nel frattempo in questi ultimi giorni di mercato aspettiamoci altri probabili ritorni illustri come: Lamela, Giaccherini, Borini.

Francesco Filippetto
Francesco Filippetto
Nato nel 1977, da allora si nutre di calcio: una passione che pratica e insegna a Treviso nei settori giovanili. Ama i giovani talenti e il lato romantico di questo sport.

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