Svizzera: notizie dal Ticino

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Il caso della squalifica dei giocatori del Lugano, per la vicenda dei premi a vincere, continua a tenere banco sui giornali del Cantone Ticino e nelle discussioni tra tifosi in piazza della Riforma. La società, nel frattempo, tace e, contrariamente a quanto annunciato in un primo momento, ha imposto, sulla vicenda, il silenzio stampa a tutti i suoi tesserati. L’avvocato Canevascini, che tutela gli interessi dei due giocatori (la società è sempre stata estranea al procedimento disciplinare) ha, nel frattempo, predisposto il ricorso contro la decisione della Commissione disciplinare, e sono in molti a fare le loro ipotesi sull’esito finale della controversia.

Ticinonews ha sentito, sulla vicenda, un legale esperto in diritto sportivo come l’avvocato Visani. Anche il professionista, però, resta (giustamente, non avendo potuto vedere le carte) sul vago, rendendo noto comunque che, sulla questione, potrebbe eventualmente, in ultima istanza, essere chiamato in causa anche il TAS. La decisione (ne avevamo scritto diffusamente qui), secondo Visani, presenterebbe delle incongruenze, in particolare nel diverso trattamento riservato ai giocatori delle due squadre coinvolte (ricordiamo che la partita venne effettivamente vinta dallo Sciaffusa, e che la transazione economica promessa venne poi perfezionata). L’auspicio finale del legale è che, nel futuro, la fattispecie venga regolata in modo chiaro. Noi, personalmente, riteniamo che, stando così le cose, difficilmente ci siano spazi per una riduzione della squalifica per i giocatori bianconeri: o il fatto non viene considerato una violazione alle regole federali (con conseguente assoluzione), oppure le cose restano tali: più probabile, al limite, che in un’ottica di equità tipicamente elvetica, la squalifica venga estesa anche agli altri giocatori coinvolti. Non rimane che aspettare.

Parlando di calcio giocato, si va verso il tutto esaurito a Cornaredo per la partita contro il Basilea campione e capolista: la vittoria della settimana scorsa a Berna ha riportato il buon umore sulle rive del Ceresio, e ci sia augura di assistere a una buona prestazione e, perché no, di vedere i ragazzi di Zeman centrare un risultato positivo. Il boemo, in settimana, ha fatto unire al gruppo, dopo averlo sottoposto per un paio di settimane a un lavoro differenziato, il promettente attaccante ex Primavera Juventus e Sassuolo Anastasios Donis. 

Più a sud, il Chiasso si gode il momentaneo primato, ma non abbassa la guardia: la difficile partita di Coppa svizzera in Cantone Vaud ha dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che non bisogna smettere di lavorare. I rossoblù, in campionato, sono attesi da due trasferte consecutive nella Svizzera tedesca, e la seconda sarà sul campo del favoritissimo Wil: i Momò potranno, quindi, provare a confermare quanto di buono visto finora: sono infatti l’unica squadra di Challenge League ancora imbattuta. A settembre, poi, per la Coppa svizzera, arriverà al Riva IV lo Young Boys ma, per ora, nessuno ci pensa, e ci si gode il primato solitario in campionato: c’è serenità, i giocatori si allenano con lena, e anche le voci, che davano Marco Schällibaum in partenza proprio per la panchina dei gialloneri, sembrano essersi placate. L’allenatore ci scherza su con i giornalisti: di sicuro, però, a Berna hanno bisogno di un nuovo tecnico, che dia una linea chiara a una squadra che, a noi, nella recente partita proprio con il Lugano, è apparsa in difficoltà.

Sempre in Challenge League, non è passato inosservato agli appassionati il buon momento del ticinese Antonio Marchesano, trequartista in forza al Bienne e autore, nell’ultima di campionato contro il Le Mont, di una tripletta. Il centrocampista, raggiunto nel bernese dai cronisti di Ticinonline, ha attribuito il merito di questa sua esplosione al nuovo allenatore che, anziché farlo giocare davanti alla difesa (come a Winterthur lo scorso anno), ha deciso di schierarlo in cabina di regia avanzata. Naturalmente, i giornalisti ticinesi lo hanno provocato con una domanda sul Lugano, e il giocatore non si è certo tirato indietro: “Sono di Bellinzona, ho giocato nella squadra della mia città. La rivalità c’è e ci sarà sempre, ma al Lugano non direi certo di no.”  Saranno fischiate le orecchie a Zeman e, soprattutto, a Renzetti?

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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