Genoa-Pro Piacenza 0-0: poca brillantezza nella testa e nelle gambe

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Il gioiello che Barabino&Partners ha saputo costruire a Molassana, lo Sciorba Stadium, ha riaperto le porte al Genoa per la seconda volta in sedici giorni: il bagno di folla prima della partenza per l’Austria, l’amichevole di ieri poi. Si trattava della quarta uscita ufficiale dei ragazzi di Gasperini e l’avversario era la Pro Piacenza (militante nella periclitante Lega Pro). Nei mesi estivi è un peccato mortale sottovalutare chi occupa l’altra porzione di campo, specialmente se di categoria inferiore poiché ogni membro vuole ben figurare agli occhi di un club di blasone, oppure strappare un appunto a qualche osservatore assiepato in tribuna.

Confluisce tutto nel giudizio di gare come questa, dall’intensità di gioco, al caldo, al lavoro svolto in precedenza, dalle occasioni create fino a quelle sprecate passando per quanto si è subìto. Il Grifone, spinto da oltre 600 spettatori capaci di far sballare ogni previsione tenendo conto del periodo e dell’appetibilità del match, disputava una gara bifronte: a un buon primo tempo subentrava una ripresa monotona, prevedibile per giocate e movimenti.

Nella prima frazione di gioco la palla girava a una velocità due volte inferiore rispetto a un ipotetico standard medio di Serie A, ci sono ancora molte tossine da smaltire e muscoli da sciogliere ma la strada per farlo è quella del gioco vero. A differenza di Cesena (dove l’avversario meritava di più del 2-1) si sono visti i primi tagli, le diagonali e sovrapposizioni sulle quali Gasperini insiste in ogni seduta d’allenamento: forse in questo ha inciso la presenza di molti “titolari” nell’undici di partenza.

Dopo la traversa colpita da Perotti, nel secondo tempo i ritmi si abbassavano – chissà come stanno le altre squadre? – per una conseguenza naturale, molte palle perse e anche in uscita. Bene Burdisso e le giocate sul doppio asse Rincón-Lazovic e Tino Costa-Perotti. È presto per fare ogni tipo di considerazione ma è inutile nascondere questo quanto 0-0 fosse inaspettato e passeggero come un temporale d’estate.

Genoa (3-4-3)
Ujkani; De Maio, Burdisso, Marchese (64’ Mahrous); Cissokho (74’ Ierardi), Rincón (79’ Gulli), Costa (84’ Corsinelli), Laxalt; Perotti (80’ Ghiglione), Pandev (64’ Pavoletti), Lazovic (64’ Gakpé). All. Gasperini

Alessandro Legnazzi
Alessandro Legnazzi
Zeneize d'adozione. Da sportivo e (presunto) giornalista nasce nei court di tennis folgorato dagli scritti del maestro Gianni Clerici; scopre d'avere un cuore grande così e si dedica anche al calcio.

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