ESCLUSIVA MP – Semeraro: “Vogliamo che GoalShouter sia alla portata di tutti”

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Negli ultimi tempi si sono affacciate nel mondo della Rete molte applicazioni che seguono il calcio da vicino: una delle più più promettenti è GoalShouter, app che mette a disposizione di tutte le squadre strumenti professionali per la comunicazione. Da poco questa app tutta italiana ha deciso di offrire un servizio professionale gratuito per tutto il prossimo anno alle squadre di calcio femminile: ne abbiamo parlato con Daniele Semeraro, Community Manager di GoalShouter.

Buongiorno signor Semeraro, grazie per la disponibilità. Partiamo subito con la prima domanda: cosa è GoalShouter? Quando è nata? Come è nata l’idea?

GoalShouter è una giovane azienda milanese nata nel 2012 grazie ad alcuni ragazzi che volevano mettere in mano anche a squadre dilettantistiche degli strumenti professionali, in modo da aiutarle a migliorare la propria comunicazione nonché spingerle, grazie ad una semplice App, alla raccolta di dati statistici che diversamente finirebbero nel dimenticatoio. Ancora oggi di quella giovane squadra sono in sella Daniele Galiffa e Gabriele Venier.

Questa applicazione permette di seguire in tempo reale una qualunque squadra con uno smartphone, sia essa professionale, dilettantistica o amatoriale, permettendo anche di raccogliere automaticamente informazioni utili per la squadra che si segue, come formazioni e statistiche. Come funziona? 

Abbiamo un sito internet che permette alle società di registrarsi, collegare i propri social network, creare le proprie squadre, giocatori e partite. Utilizzando l’App si avrà poi una semplice schermata dove ad ogni tasto corrisponderà un’azione, per tanto non ci sarà bisogno di scrivere nulla: basterà premere il pulsante giusto e l’azione sarà automaticamente condivisa, con la grande possibilità di dettagliarla in vari modi, come zona di campo, esito dell’azione, giocatore autore della stessa, sempre e semplicemente premendo dei pulsanti.

A proposito di social network, la web-cronaca della partita su GoalShouter permette anche di poter aggiornare i canali Twitter e Facebook: quale è il riscontro che state avendo dal mondo dei social?

Abbiamo fatto delle accurate indagini sul mondo dilettantistico italiano, scoprendo che la maggior parte delle società hanno una pagina o profilo Facebook, ma non un sito. Dare a loro gli strumenti per migliorare la comunicazione sui social sarebbe stata l’unica maniera per convincerli ad utilizzare il prodotto. Il risultato? Partendo dai dilettanti siamo riusciti a suscitare l’interesse di club professionistici, tanto che ad oggi abbiamo lavorato con tre club di Serie A. Per farla breve, con le sole pubblicazioni del mondo dilettantistico abbiamo fatto abbastanza rumore.

Tra i club con cui avete lavorato ci sono anche alcune squadre di calcio femminile come Torres, Tavagnacco e Fanfulla. Voi di GoalShouter avete deciso di offrire un anno completamente gratuito di GoalShouter PRO per ogni squadra di calcio femminile. Come mai questa scelta?

Verso il finale della scorsa stagione, alcuni dirigenti, con delle dichiarazioni fuori luogo, hanno sollevato un polverone intorno a questo movimento calcistico, che già deve fare i conti con una limitata disponibilità economica. Noi siamo nati con l’obiettivo di dare alle società dilettantistiche il mezzo per mettersi in luce; nel nostro piccolo, speriamo di aver fatto al calcio femminile, che vive nell’ombra e tra i pregiudizi, un grande regalo. Basta polemiche, lasciamo che sia il calcio a parlare, ricordando che il calcio più puro è quello fatto di sacrifici: le squadre per richiedere la versione gratuita di GoalShouter PRO non devono fare altro che scrivere a daniele.semeraro@goalshouter.com.

Da un punto di vista prettamente commerciale e manageriale, che giudizio avete sul calcio femminile italiano? E’ un territorio inesplorato tutto da scoprire oppure una perdita di investimenti? Cosa si potrebbe fare per migliorarne l’appeal?

Il 90% del calcio giocato è quello lontano dalle televisioni; essendo il nostro uno strumento alternativo a questo mezzo, è proprio questo il mercato a cui ci riferiamo. E di questo mercato fa parte anche il calcio femminile. Noi come azienda non vogliamo trascurare nulla, soprattutto chi scende in campo con passione. Il mondiale di calcio femminile ha sicuramente riacceso i riflettori su questo movimento, mentre la EA Sports ha ben pensato di inserire le squadre femminili nel suo gioco. E’ l’inizio di un cambiamento, ma i cambiamenti sono graduali e richiedono degli investimenti importanti, ma in maniera graduale. Non mi sembra che qualcuno si sia mai sognato di dire che il tennis femminile non sia spettacolare e, sinceramente, non penso che ci sia qualche motivo per dire “il calcio è uno sport da uomini”. E’ una mentalità decisamente troppo datata.

E da un punto di vista invece sociale, quale potrebbe essere l’impatto dei Mondiali in un paese come l’Italia alla luce delle decisioni della FIGC?

Per lanciare il calcio femminile in Italia serve l’appoggio di quello maschile, che al momento ovviamente gode di una maggiore visibilità. Le società maschili devono ora acquisire quelle femminili, per poi dare visibilità a questo movimento attraverso i propri canali multimediali. Mi sembra che questa fusione tra società maschile e femminile sia già avvenuta a Firenze. Mi aspetto un aiuto importante da chi ha davvero una grande disponibilità economica e forza comunicativa.

Che risposta si aspetta dal calcio femminile italiano riguardo la vostra proposta? Cosa vi aspettate da questa collaborazione con il calcio in rosa?

Abbiamo già avuto le prime adesioni e molti complimenti. Sapevamo che avremmo perso alcuni abbonati, ma allo stesso tempo conquistato degli alleati. Speriamo di poter dire un giorno di aver recitato un piccolo ruolo nella nascita di un calcio femminile professionistico italiano. La nostra scelta di regalare il nostro prodotto è frutto anche delle tante chiacchierate con alcuni dirigenti del Fanfulla, della Torres e del Tavagnacco: ci siamo innamorati dei loro sogni, che sono diventati anche i nostri. Anche un solo club in più rispetto alla scorsa stagione nella famiglia di GoalShouter sarà per noi una vittoria, perché significherà che ci sarà una società in più con voglia di fare!

Le faccio l’ultima domanda: che futuro prevede per GoalShouter? Quali obiettivi avete fissato per questo nuovo anno che sta per cominciare?

Riguardo le nuove funzioni, devo dire che le dirette streaming stanno prendendo il sopravvento e proprio per questo stiamo facendo i salti mortali per permettere alle squadre di condividere anche dei brevi video. Dare qualcosa in più alle squadre permetterà di avere più società dalla nostra; in Lega Nazionale Dilettanti ci auguriamo di consolidare quanto meno la presenza in Serie D, non limitandoci alle squadre principali dei vari gironi. Allo stesso tempo una maggiore presenza tra i dilettanti aumenterà la nostra visibilità tra i professionisti, senza contare che nel finale della scorsa stagione abbiamo avuto delle collaborazione in Spagna e in Bolivia. Vogliamo fare in modo che GoalShouter, nella sua forma gratuita, sia alla portata di tutti e lasciare la versione in abbonamento a quelle società che vogliono avere il massimo controllo sulla propria immagine nel web. A mio dire, grazie ai consigli dei tanti addetti stampa che hanno preso a cuore il nostro progetto, ci stiamo riuscendo.

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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