Coppa d’Olanda a tinte verdi: il Groningen è campione

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Anche in Olanda, come da noi, la coppa nazionale (per i più affezionati KNVB Beker) interessa poco alla grande maggioranza del pubblico, perlomeno finché non arriva nelle sue fasi conclusive. Con le grandi fuori da tempo – ultima a cadere il Twente, in semifinale, contro i campioni uscenti del PEC Zwolle – e con due “sorprese” come Groningen e lo stesso Zwolle che si sono trovate a giocarsi il trofeo, la finale di Coppa d’Olanda si è quindi trasformata in una battaglia dal sapore più unico che raro per entrambe le contendenti.

Con lo strapotere esercitato dai vari Ajax, PSV e Feyenoord, infatti, le chance di vincere dell’argenteria per tutte le altre compagini olandesi sono sempre state ridotte al lumicino, soprattutto in campionato. Da quando poi le squadre oranje hanno perso ambizione e competitività in ambito europeo, anche la coppa nazionale è stata territorio di caccia delle grandi che, come spesso accade, hanno ripiegato sulla competizione meno nobile quando si trattava di salvare una stagione che, per altri versi, s’era rivelata deludente. Tuttavia il progressivo livellamento al ribasso dell’Eredivisie nell’ultima decade, figlio anche della competitività perduta a livello continentale, ha regalato sorprese come quasi mai prima nella storia del calcio olandese e queste si sono talvolta verificate anche in KNVB Beker (ne è un caso l’affermazione in coppa dell’Heerenveen, mai capace di vincere alcunché né prima né dopo).

Ecco, nel solco di questa tutto sommato recente imprevidibilità della Coppa d’Olanda è arrivata la vittoria dello Zwolle dello scorso anno, ottenuta con un roboante 5-1 nell’atto finale contro l’Ajax, nel frattempo fresco di scudetto e immensamente più quotato alla vigilia. In questa stagione il PEC ha avuto la chance di ripetersi ma ad aver avuto la meglio sono stati i Verdi del Groningen, anch’essi al primo alloro della loro storia grazie al Beker come l’Heerenveen o lo stesso PEC prima di loro.

Il trionfo dell’ex club di Arjen Robben è arrivato grazie a una prestazione decisamente solida dei Verdi, i quali hanno legittimato con il 2-0 finale il predominio avuto lungo l’arco di tutto il match e i numerosi pericoli creati ad Hahn. Lo Zwolle è sembrato non riuscire a creare occasioni con la manovra corale, in aperta controtendenza rispetto a quanto la squadra ha fatto invece vedere negli ultimi due anni, dove ha sempre saputo compensare l’assenza di stelle con l’organizzazione e l’efficacia del collettivo. I rischi maggiori per la retroguardia verde sono infatti giunti solo grazie a delle azioni personali dei vari Lukoki e Thomas, isolati lampi nel buio che hanno rischiarato una prestazione di squadra piuttosto opaca rispetto al solito.

La mossa che ha spezzato l’equilibrio, comunque, l’ha fatta van de Looi – tecnico del Groningen – all’ora di gioco, quando ha sostituito Mahi con Antonia, laterale destro molto rapido e dalle doti spiccatamente offensive. Il numero 7 dei Verdi si è rivelato immediatamente essere una spina nel fianco continua per la retroguardia del PEC e ha coronato la prestazione con due assist per Albert Rusnák, il quale ha ringraziato tutti e insaccato la doppietta che ha consentito ai suoi di sigillare la questione.

Lo stesso Antonia ha anche commentato la prestazione sua e di squadra a fine gara, regalandoci un’analisi piuttosto precisa della situazione tattica vincente che ha permesso al Groningen di chiudere il match con la vittoria: «Grazie alla mia velocità, i miei compagni potevano cercare di mettere palla oltre la loro linea difensiva, in profondità. Ci siamo riusciti tre volte e da queste situazioni sono scaturiti i nostri due gol. Rientravo dalla partita dopo due mesi d’infortunio e quindi arrivavo da lontano e non sapevo se avessi o no la possibilità di fare novanta minuti. Il mister comunque ha avuto ragione nello sfruttare la mia velocità come arma a partita in corso».

Ora c’è l’Europa League ad attendere i Verdi del nord dell’Olanda, che prima ancora se la dovranno vedere anche col PSV nel Johan Cruijff Schaal, l’equivalente della nostra supercoppa di lega, per – chissà – portare a casa il secondo trofeo della loro storia. Antonia, in maniera forse un po’ naïf che, comunque, dice tutto dell’attesa con cui una piccola tradizionale del calcio oranje guarda alle grandi manifestazioni europee, s’è già augurato di finire in un girone con il Valencia o qualunque altra squadra spagnola perché «è un bel viaggio andare là in trasferta». In attesa di scoprire se al Groningen toccherà l’assolata penisola iberica o il non comodissimo Azerbaigian nell’Europa League del prossimo anno, lasciamo alla loro tranquilla conclusione di stagione i Verdi. Che, intanto, si sono già ritagliati il loro posto nella storia.

COPPA D’OLANDA – Finale

Domenica 3 maggio

PEC Zwolle-Groningen 0-2 (64′ e 75′ Rusnák)

Groningen esulta

Giorgio Crico
Giorgio Crico
Laureato in Lettere, classe '88. Suona il basso, ascolta rock, scrive ed è innamorato dei contropiedi fulminanti, di Johan Cruyff, della Verità e dello humour inglese. Milanese DOC, fuma tantissimo.

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