Wolfsburg, ecco i lupi che spaventano l’Inter

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Andiamo nel dettaglio a scoprire il Wolfsburg, seconda forza della Bundesliga, squadra moderna recentemente capace in campionato di piegare in casa il Bayern di Guardiola per 4 reti a una. Con il piazzamento Champions in mano, sono a più nove sulla terza, i Lupi possono pensare in grande in Europa League. Felici per aver pescato i nerazzurri nell’urna di Lyon , vediamo quali sono i punti forti di questa squadra che giovedì ospiterà l’Inter in una Volkswagen Arena tutta esaurita.

Mister Hecking schiera la sua creatura con il 4-2-3-1, modulo europeo e moderno che sta facendo le fortune di questo team. In porta gioca il veterano e capitano Diego Benaglio, portiere svizzero e titolare nella spedizione estiva per il mondiale in Brasile.

Ricardo Rodriguez  a sinistra e il giovane Sebastian Jung a destra sono i terzini di spinta che garantiscono una grossa mole di cross e azioni offensive per la prima punta Bas Dost. Buoni anche in fase di copertura i due esterni completano una linea difensiva che vede forse nei due centrali il punto più debole. Infatti la coppia Naldo – Knoche sembra più a suo agio in fase offensiva che nelle chiusure difensive. Naldo è uno dei più anziani del club (32 anni), da buon centrale brasiliano annovera una buona vena realizzativa, patendo però la velocità degli attaccanti avversari. Knoche invece è ancora giovane e quindi a volte inesperto, abile nel gioco aereo, si dice sia fresco osservato da parte del ct tedesco Low. Alternative sugli esterni Schafer o Trasch, mentre al centro l’opzione è Klose.

A fare da scudo a questo quartetto troviamo i mediani Luiz Gustavo e Arnold. Il brasiliano, sogno proibito di molte italiane, non ha bisogno di presentazioni. Centrocampista ermetico e dinamico, amato da Mazzarri, sarebbe l’erede perfetto di Cambiasso nei nerazzurri. Al suo fianco troviamo il giovane tedesco Arnold, geometra del centrocampo biancoverde. A lui ogni tanto Hecking preferisce il francese Guilavogui più incontrista del tedesco e più propenso a difendere.

Eccoci quindi arrivati quindi al pezzo forte dei Lupi. Il reparto offensivo, temibilissimo e prestante, valutato milioni di euro, con ognuno dei suoi pezzi inseguito dalle big europee.

Lo schieramento tipo vede il trio  Perisic – Schurrle – De Bruyne dietro la punta Dost. Senza dimenticare le ottime alternative che spesso subentrano a partita in corso come Vieirinha  e Caligiuri, con l’italo tedesco ultimamente in forma smagliante. Il vero gioiello del reparto è ovviamente il belga Kevin De Bruyne, finora in stagione 11 assist e 20 reti. Assistman e realizzatore che gioca tra le linee, sarà l’insidia principale per l’Inter. Con lui si è risvegliato il bomber olandese Bas Dost, 16 reti finora e miglior marcatore del 2015 in Europa. Il campione del Mondo Schurrle è tornato da poco in Germania, ma la sua duttilità e il suo dinamismo lo porteranno ad essere indispensabile ben presto. Ultimo del quartetto è il croato Ivan Perisic, esterno destro dirottato a sinistra, anche lui in passato tra le mire nerazzurre, che unisce qualità e corsa. Tuttavia il centrocampista non dovrebbe essere tra gli undici in campo contro l’Inter a causa di un problema agli adduttori. Riserve o alternative il danese Bendtner caro ai tifosi juventini o l’esperto Olic.

L’Inter affronterà una delle squadre più forti della competizione per rosa e per momento di forma. Passare indenni in Germania sarebbe fondamentale tenuto conto dell’andamento spaventoso dei lupi all’Arena e considerando invece la loro debolezza esterna. La difesa nerazzurra sarà in grossa difficoltà con l’estrosità e la velocità dei biancoverdi, ma dovrà arginare la loro esuberanza gioco forza, per puntare poi tra le mura amiche a passare il turno. I tedeschi ormai puntano decisi su questa competizione e giocheranno in casa per sbranare l’Inter, anche per onorare la memoria del loro compagno Junior Malanda tragicamente scomparso a gennaio. Singolare confrontro inoltre tra la squadra con meno esperienza europea, 58 per i tedeschi, e l’Inter che con 387 gare è il club più esperto tra le sedici rimaste il EL.

Francesco Filippetto
Francesco Filippetto
Nato nel 1977, da allora si nutre di calcio: una passione che pratica e insegna a Treviso nei settori giovanili. Ama i giovani talenti e il lato romantico di questo sport.

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