La Libreria di MP: “ Jašin – Vita di un portiere ”

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Mario Alessandro Curletto e Romano Lupi hanno pubblicato, per conto de “il melangolo”, questo agile testo che ci consente di scoprire la persona e l’atleta reale soffuso dietro il mito di Jašin, “il Ragno Nero”, l’unico portiere ad aver mai vinto il Pallone d’Oro.

Figura leggendaria del calcio russo e mondiale, Jašin appartiene a quella schiera di campioni, come Puskas, Masopust o i meno noti Asparuhov, Strelc’kov e Beara, che illuminarono il calcio “oltre cortina”, in un’età in cui lo sport non poteva essere dissociato dal resto della vita sociale. Al tempo stesso, grandi atleti ma anche figure emblematiche di un mondo che si faceva conoscere all’occidente proprio attraverso il filtro dei suoi campioni. E di certo, Jašin fu uno dei più grandi.

Cresciuto nella Mosca degli anni ’30 e abituatosi al duro lavoro in fabbrica fin dall’infanzia vissuta in tempo di guerra, Jašin sembrava avviato ad una promettente carriera nell’hockey sul ghiaccio, prima di scegliere la strada più difficile, quella del calcio.
Giocò e vinse molto. Sia con la maglia della Dinamo Mosca, la squadra del Ministero per gli Affari Interni ove spese la propria carriera, sia con l’U.R.S.S., partecipando da protagonista ai successi conseguiti nelle Olimpiadi di Melbourne nel ‘56 e ai primi Campionati Europei nel ‘60. Dopo i Mondiali del ’62, mentre la sua carriera in patria sembrava aver intrapreso la china discendente, arrivò il Pallone d’Oro (1963). Fu poi grande protagonista ai Mondiali inglesi del ’66.

Il merito di Curletto e Lupi è quello di renderci non solo l’immagine dell’abilità tecnica di un portiere ritenuto da molti il migliore di sempre, ma anche il contesto di riferimento della sua parabola agonistica, tra le aspettative dei dirigenti sportivi sovietici e la stima dei compagni di squadra. Il libro è anche l’occasione per andare oltre all’icona di Jašin, berretto in testa e maglia nera e avvicinarsi anche ai nomi di altri storici campioni sovietici, da Eduard Strel’cov – definito da alcuni l’ “anti- Jašin”, per i problemi incorsi col regime – a Igor’ Netto.
Non mancano riferimenti artistici e letterari (il pittore Dejneka, e il poeta Evtusenko), sempre mantenendo una cifra stilistica godibile nonostante qualche indugio retorico di troppo.

Una valida occasione per conoscere questo carismatico portiere dallo stile pulito ed efficace (non a caso molto ammirato dal nostro Dino Zoff), seguendolo dall’esordio fino alla partita di addio, e poi negli anni in cui incarnò il ruolo di “ambasciatore” sportivo dell’URSS, corroborando la lettura anche con alcune piccole e interessanti testimonianze fotografiche, tra le quali le immagini dei monumenti dedicati dal popolo russo al suo eroe sportivo.

“Jashin – Vita di un portiere” di Mario Alessandro Curletto e Romano Lupi – Ediz. il melangolo.

Paolo Chichierchia
Paolo Chichierchia
Nasce nel 1972 a Roma, dove vive, lavora e tifa Fiorentina. Come Eduardo Galeano, ritiene che per spiegare a un bambino cosa sia la felicità, il miglior modo sia dargli un pallone per farlo giocare.

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