Russia: Igor Gamula, un uomo un perchè

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Dopo la vittoria nella scorsa edizione della coppa di Russia il Rostov ha iniziato questa stagione in maniera sconcertante, raccogliendo soltanto quattro punti in nove giornate. Dodici mesi fa, di questi tempi, la squadra si trovava al secondo posto, ora è virtualmente retrocessa. La fine dei prestiti di Dzyuba e Ananidze, tornati allo Spartak, ha letteralmente inguaiato la compagine della città in riva al fiume Don, tant’è che anche l’esperto tecnico montenegrino Miodrag Bozovic ha deciso di dimettersi, convinto di non poter più dare gli stimoli giusti a questa squadra.

La notizia però risiede nel sostituto scelto dalla società gialloblu per coprire, da qui fino a fine stagione, il ruolo vacante di allenatore della prima squadra. I vertici del Rostov hanno infatti scelto di promuovere il tecnico in seconda Igor Gamula, il quale al termine della gara d’esordio persa in Cecenia col Terek si è presentato così:

Giornalista: “Nel primo tempo c’è stato equilibrio, poi avete perso un po’ di supremazia nel secondo tempo. Cosa è successo?”

Gamula: “Secondo te? Dove hai guardato durante la partita? Perso la supremazia….”

Gi:“In campo ho guardato”

Gamula:”Siamo rimasti in 10 nella ripresa”

Gi:“Perchè siete rimasti in 10?”

Gamula:“Perchè l’arbitro ha premeditato l’espulsione. Goreaux ha lottato per conquistare la palla ed è caduto. Cosa doveva fare? E’ una simulazione questa?”

Gi:”Vi chiedo cortesemente di non alzare la voce in questo modo. Grazie e buona fortuna”

Gamula non è nuovo a questi siparietti. Tutta la sua carriera è densa di questi episodi, raccolti nel seguente video:

Ecco le sue principali uscite:

Dopo la partita della scorsa settimana col Terek:

“Non commento l’arbitraggio, anche se prima della partita sono andato a dire qualcosa a Karasev. Purtroppo non è servito. Nel complesso è stata una buona gara, venivamo dalla sconfitta in coppa. Molti giocatori, soprattutto gli africani, non si sono mai trovati in una situazione del genere. Perdere 3-0 a Syzran è uno schifo, eravamo obbligati a passare. E’ stato uno shock, ecco perchè tornati a casa abbiamo affrontato un programma di recupero: abbiamo bevuto birra e giocato. Il campionato è migliorato? Sì in tutto, la forma è migliore e gli stadi nuovi. E io una volta era giovane e bello. E ora sono solo bello.”

Sulla necessità delle sostituzioni:

“Non mi chiese la sostituzione ma glielo leggevo negli occhi. Era come se mi dicesse, toglimi”

Sul manto erboso di Samara:

“Su un campo del genere non si può giocare a calcio, al massimo si possono catturare le talpe”

Ancora sul terreno di gioco:

“Se a Samara potevamo acchiappare le talpe, qui potevamo pescare i pesci che nuotavano nel rettangolo di gioco”

Sulle offerte:

“Il Milan è senza allenatore, lo so. Aspetto che giochino il derby e poi firmo”

Sulla psicologia:

“Quando vedo i miei giocatori in allenamento mi gira la testa, non può essere questa la mia squadra. Poi in campo cominciano ad avere paura di qualcosa. E’ un problema di psicologia”

Sullo stile:

“Sono stranieri, è loro diritto non essere così attaccati alla maglia. Loro sanno quello che vogliono dalla vita. Se poi pensassero anche a giocare a calcio, beh, sarebbe perfetto.”

Sui sogni:

“Un giorno ho sognato che vincevano la coppa”

Sulle sostituzioni:

“Ho messo dentro un altro attaccante perchè pensavo ci potesse aiutare. Con lui non c’è nulla da fare, se non rispedirlo da dove è venuto”

Sulle parolacce:

“Vaff…”

Sul calendario:

“Ora andiamo a Zaporozhe e poi col Tavryia, in mezzo Shakhtar e Dinamo Kiev, sei punti già in cassaforte”

Sugli stadi:

“Dopo aver visto la Donbass Arena posso pure morire”

Sui libri:

“Libri? No no, i libri li leggerò in futuro, quando sarò al cimitero.”

Sulle sue perle:

“Quando parlo non penso a diventare famoso o a fare ridere. Poi leggo i giornali e vedo che le mie parole sono un cult”

Sull’umorismo:

“Un giorno ho sentito un detto che diceva <L’umorismo è come la gravidanza, o c’è o non c’è>. Sono completamente d’accordo con questo slogan.

L’augurio è che ce ne possa regalare ancora tante altre in questi due terzi di Russian Premier League. Una speranza che non dovrebbe essere delusa. Per quanto riguarda il Rostov, invece, la salvezza è un traguardo alla portata, anche se occorre un deciso cambio di marcia, soprattutto in difesa: ventinove gol in 9 partite sono decisamente troppi.

 

Michael Braga
Michael Braga
Grande appassionato di calcio russo, tifoso dello Zenit San Pietroburgo. Estimatore del calcio giocato nei luoghi meno nobili e più nascosti, preferirebbe vedere un Torpedo-Alaniya rispetto a uno Juventus-Milan.

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