C’era in Europa: 1985, l’imprevedibile finale UEFA del Videoton

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La città ungherese di Székesfehérvár, pur contando centomila abitanti, risulta poco nota sia a chi non è pratico di geografia orientale sia agli appassionati di calcio. Eppure, per un imprevedibile disegno del destino, per qualche giorno nel 1985, la locale squadra calcistica, il Videoton, si trovò a sognare la vittoria in Coppa Uefa.
A pensarci oggi sembra impossibile. Ma proprio la storia del Videoton risulta emblematica di una magia che le attuali coppe europee, con le loro formule a giorni che consentono di ammortizzare i passi falsi in giornate no, dando possibilità di recupero nel lungo periodo, non consentono più. L’imprevisto dietro l’angolo, il ribaltamento del pronostico, quella sorpresa che era propria dello scontro diretto in 180 minuti, ora richiede una combinazione di fattori distribuiti su più partite che anche statisticamente hanno scarsissime probabilità di verificarsi.

Il Videoton fu fondato nel 1941 come Székesfehérvári Vadásztölténygyár SK, ma dal 1968 legò il proprio nome alla ragione sociale di un’industria di materiale elettronico (un po’ come in Italia avvenne per il Lanerossi Vicenza). Negli anni ’80 la squadra, abituata a cabotare a metà classifica seppure con qualche impennata nel decenni precedente, conobbe un periodo d’intense emozioni. Dopo due quarti posti e una finale di coppa nazionale, il raggiungimento del terzo posto nel 1984 permise la partecipazione alla Coppa Uefa. Sulla panchina del Videoton, Ferenc Kovacs, grande talento del calcio magiaro.

Fin dai trentaduesimi di finale, il tabellone riservò un avversario ostico agli ungheresi. In una prima sfida tra formazioni dell’Est, il Videoton affrontò e superò il Dukla Praga, vincendo 1-0 in casa e impattando a reti bianche nella capitale boema.

I sedicesimi di finale portarono il tour del Videoton in un’altra capitale europea, Parigi. Questa volta i rossoblu ungheresi vinsero ambedue gli incontri con il PSG: 2-4 al Parco dei Principi e solito 1-0 domestico.

Negli ottavi il Videoton superò agevolmente un’altra formazione dell’est, non di secondo piano: il Partizan Belgrado. Stavolta la vittoria interna fu larga e abbondante: un rotondo 5-0, affiancato da un 2-0 esterno. Nelle sei partite fino a quel punto disputate, solo in un’occasione il Videoton aveva incassato reti. Con queste credenziali, gli ungheresi si presentarono al quarto di finale contro il Manchester United di Bryan Robson e Mark Hughes.
Nonostante la differenza di blasone, il Videoton limitò il passivo all’Old Trafford, uscendo sconfitta di misura per 1-0. Ma nella sfida di ritorno, ecco l’impresa: un gol di Wittmann consentì agli ungheresi di pareggiare i conti. Passati indenni i supplementari, furono necessari i rigori. E, sarà stato per sorte oppure per spinta emotiva, il Videoton riuscì a prevalere per 5–4.

Mentre dall’altro lato del tabellone, Real Madrid e Inter davano vita a due sfide memorabili, il Videoton incontrò un avversario meno ostico: l'FC Zeljeznicar di Sarajevo. Ambedue le squadre inseguivano il sogno di una finale e ambedue vinsero di fronte al rispettivo pubblico: 3-1 il Videoton all’andata, 2-1 (non sufficiente) i bosniaci al ritorno.

In finale, la modalità del doppio turno andata e ritorno, lasciava al Videoton ben poche speranze. Di fronte agli ungheresi, alto come un’Himalaya, si parava un Real Madrid stellare: Butragueño, Santillana e Valdano in attacco, Chendo e Stielike in difesa, Michel e Gallego a centrocampo.
La differenza di caratura si sostanziò fin dall’incontro di andata, disputato a Székesfehérvár, quando il Real Madrid si impose 3-0 con le reti di Michel, Santillana e Valdano.
Ma sebbene le chance di vittoria finale fossero praticamente azzerate, il Videoton volle onorare fino in fondo la propria storica partecipazione. Il 22 maggio 1985, allo Stadio Santiago Bernabeu, davanti a 95.000 spettatori, il Videoton si levò la soddisfazione storica di andare a vincere per 1-0 in casa del Real Madrid, con un gol all’86’ di Májer.

Il giusto premio ad una squadra che non scrisse la storia, ma riuscì comunque a dimostrare come in Europa a tutti fosse lecito sognare. Almeno, all’epoca.

Di seguito il tabellino dell’incontro.

Madrid, Estadio Santiago Bernabeu, 95 000 spettatori
22/05/1985 - Real Madrid - Videoton 0 - 1

Real Madrid: Miguel Ángel; Chendo, Sanchís, Stielike, Camacho; San José, Míchel, Gallego; Butragueño, Santillana, Valdano (Juanito 57´) - All. L. Molowny

Videoton: Disztl, Végh, Disztl, Csuhay, Horváth, Burcsa, Csongrádi (58. Wittmann), Vadász, Májer, Szabó, Novath (52. Palkovics) - All. Ferenc Kovács

Marcatori: 86’ Májer

Paolo Chichierchia
Paolo Chichierchia
Nasce nel 1972 a Roma, dove vive, lavora e tifa Fiorentina. Come Eduardo Galeano, ritiene che per spiegare a un bambino cosa sia la felicità, il miglior modo sia dargli un pallone per farlo giocare.

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