Lo Spartak Mosca e la trasferta infinita

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E’ arrivato finalmente il turno delle squadre della massima serie in Coppa di Russia, che ai sedicesimi di finale giocano in trasferta sui campi delle squadre delle leghe inferiori che hanno ottenuto la qualificazione negli scontri precedenti. La Russia però non è l’Italia nè tantomeno l’Inghilterra, e capita che le trasferte della competizione possano essere lunghissime. Ne sa qualcosa lo Spartak, che domani giocherà in casa dello Smena, a Komsomolsk na Amure.

Coadiuvatevi con google maps: la cittadina sopracitata si trova nella regione di Khabarovsk, a 9000 km di distanza da Mosca e a due passi dalla Cina. Lo Spartak. che ha giocato in casa sabato alle 20 contro il Terek, si è dovuto imbarcare per un volo di quasi 9 ore, attraversando tutta la Russia fino all’estremo est. La gara è in programma domani alle 16 locali, le 9 nella capitale russa e le 7 in Italia. Discorso equivalente per il Rubin, che come 12 mesi fa sarà impegnato a Vladivostok. Lo scorso anno il Luch raggiunse addirittura la semifinale, sognando un possibile approdo in Europa League e, magari, uno scontro con il Nacional Madeira.

Esaminando questi esempi il viaggio dello Zenit a Makhachkala è decisamente più abbordabile, anche se si tratta di quasi 3500 km. Il vantaggio è che in questo caso non si cambia fuso orario.

La bellezza del calcio russo è anche questa, con distanze improponibili che rendono entusiasmante e imprevedibile qualsiasi competizione a livello nazionale.

Michael Braga
Michael Braga
Grande appassionato di calcio russo, tifoso dello Zenit San Pietroburgo. Estimatore del calcio giocato nei luoghi meno nobili e più nascosti, preferirebbe vedere un Torpedo-Alaniya rispetto a uno Juventus-Milan.

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