Ecco dove sono finiti i nostri eroi

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Durante questa pausa di campionato, mi sono divertito ad investigare su alcune vecchie conoscenze che tanto hanno fatto rumore in passato, quanto silenzio oggi. Capita che uscendo dall’orbita italiana qualche campione venga dimenticato dai media, non certo però da quei tifosi che l’hanno visto indossare qualche prestigiosa casacca nella nostra Serie A o l’hanno sognato per una estate intera.

Erano i vostri eroi, ma ora da parecchio tempo vi chiedete che fine hanno fatto. Ho indagato su talenti come Krasic, Onyewu, Mido, ecc. e cercherò in questo articolo si saziare la vostra sete di sapere, placando le vostre preoccupazioni per questi campioni mancati che non hanno saputo o potuto esprimere il meglio di loro.

Un nome che tanti italiani ricorderanno è Valeri Bojinov classe 86. Molti di voi si sono presi a pugni per acquistarlo durante le aste del fantacalcio quando con la maglia del Lecce e il gioco di Zeman segnava a raffica. Poi tanti infortuni e tante maglie celebri ( Juventus, Fiorentina, Manchester City ) e meno. Oggi dopo tante ripartenze in Italia e mezza stagione al Levski Sofia, riparte per l’ennesima volta dalla Serie B con la Ternana.

Che dire di Milos Krasic classe 84 definito il nuovo Nedved quando approdò in Italia? Dopo un buon girone di andata con la Juventus si è eclissato scalando le classifiche di antipatia tra i tifosi bianconeri visto il suo elevato costo e la scarsa resa. Oggi gioca nel Bastia dopo una opaca esperienza turca. Anche in Francia però la sua chioma bionda, unica somiglianza con Nedved, occupa maggiormente la panchina che la fascia.

Sulla sponda nerazzurra di Milano invece tanti ricorderanno Oba Oba, questo il soprannome di Obafemi Martins. Lui dopo aver girato mezza Europa con le sue capriole (Newcastle, Wolfsburg, Rubin Kazan, Birmingham e Levante) è finito in MLS a Seattle. Ha solo 30 anni, ma sembra già a fine carriera. Celebre, oltre per le abilità circensi, per non essere stato riconosciuto e quindi rimbalzato a Milano, all’ingresso di una famosa discoteca. Oggi per aprirsi le porte dei locali di tutto il mondo fa coppia con la sorella di Balotelli, ex concorrente dell’isola dei famosi.

Se a Milano regnava l’Imperatore, nella capitale per contrastarlo sbarcò nel 2004 il Re Mido, egiziano scuola Ajax che pochi rimpiangono nella Roma giallorossa. Cresciuto negli olandesi a fianco di Ibra, amava sfidarlo in gare automobilistiche intorno ad Amsterdam. Una passione per la velocità, non riportata in campo dove negli anni peggiori di una breve carriera si è presentato anche sovrappeso e impacciato. Passato alla storia per essere stato dimenticato dalla corriera della Roma a San Siro dopo una sconfitta in rimonta con l’Inter, il ragazzo non è mai riuscito a sfondare in Italia. A soli 31 anni ora è l’allenatore in patria nello Zamalek.

Nel 2007 dopo una buona Confederations Cup arriva al Milan l’americano Oguchi Onyewu. Gigante di quasi due metri, classe ’82 con fisico da pugile. In due annate non metterà mai piede in campo, lascerà invece il segno in allenamento dove durante una rissa con Ibrahimovic arriva a rompergli una costola, infortunio tenuto segreto poi dal club milanese. Oggi è senza contratto dopo mezza stagione nella serie B inglese con lo Sheffield Wednesday, il mondo della box spera.

Passiamo ai talenti sudamericani, vi ricordate Ganso, era il nuovo Kakà. il Milan nel 2011 fece di tutto per prenderlo senza riuscirci, costava troppo e vista la concorrenza sembrava arduo abbassare un prezzo fuori portata per i rossoneri. Talmente richiesto nel mercato che dal Brasile non si è mai mosso, un po’ come in campo dove si nota molto per la lentezza. Giocava nel Santos in coppia con Neymar, ora gioca nel San Paolo dove l’ha raggiunto un ex Milan, il papero Pato, altro giovane illustre disperso dopo la fine della love story con Lady B. Ganso è ancora giovane (25 anni), ma sia il calciomercato che la nazionale verdeoro sembrano essersi dimenticati di lui.

Uno che invece in Europa ci è passato come una meteora è Andrés D’Alessandro, quello che all’inizio del nuovo millennio sembrava il nuovo MARADONA, quello della “BOBA” la finta micidiale che tutti noi abbiamo provato a copiare in allenamento senza riuscirci. Lo volevano Barcellona e Juventus nel 2002, ma non se ne fece nulla, arrivo nel 2003 al Wolfsburg, poi Portsmouth, Saragozza e ora gioca in patria nell’International.

La lista sarebbe ancora lunga, all’appello mancano nomi di spicco come: Mutu, Adriano, Zarate, Bendtner ecc. ma ci fermiamo qui. Per alcuni di loro si dovrebbe assumere un investigatore privato per trovarne traccia. Purtroppo molti talenti hanno disatteso le aspettative che il calcio aveva su di loro, è il sistema stesso che inghiotte i suoi figli. A noi non resta che ricordarli simpaticamente così, tra il goliardico e lo sportivo, senza darci peso in fondo è solo uno sport.

Spesso infortuni, ricchezza e vizi da bella vita riescono ad ingabbiare i talenti meglio di un difensore, questi i peggiori avversari che questi ragazzi non hanno saputo sconfiggere finendo così ad essere comparse piuttosto che protagonisti.

Francesco Filippetto
Francesco Filippetto
Nato nel 1977, da allora si nutre di calcio: una passione che pratica e insegna a Treviso nei settori giovanili. Ama i giovani talenti e il lato romantico di questo sport.

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