Sconsolati

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Sconsolati, i brasiliani hanno preparato la finale per il terzo posto.

Come reagisci a 7 gol presi in casa? E a 5 gol presi nel primo tempo, in semifinale? Alla fine il problema sta tutto lì, in una storia che nessuno, davvero, avrebbe potuto prevedere, in una serata che definire surreale è andarci cauti.

7 gol sarebbero tanti anche in una partita precampionato, figurarsi nella partita attesa da un’intera generazione. Alla fine, azione dopo azione, movimento dopo movimento, i tedeschi hanno mandato completamente nel pallone il Brasile. Squadra del paese ospitante ma incapace di segnare e di reagire, squadra disunita perché priva dei leader ma evidentemente impreparata al momento dell’esame della vita.

Ha fatto davvero male ai brasiliani, a quelli veri e a chiunque ne ami il calcio, anche a distanza. E, diciamoci la verità, s’è pure sbeffeggiato troppo questo Brasile, come se a vincere in semifinale non fossero stati i tedeschi ma tutti gli altri: spagnoli, inglesi, italiani, portoghesi e così via.

No, mi permetto, alla fine ha vinto la Germania ed è bene ricordarselo, tenerlo a mente, rispettare i vinti oltre che i vincitori. Rispettarne il pianto, soprattutto, perché è sentimento vero.

Certo, tra un link e una foto che girano sui social network il sorriso viene. A vedere Scolari, capitano che affonda insieme alla nave e non sa davvero che pesci pigliare, chiedere di spegnere la playstation e far ripartire la partita. O, crudele nella sua ironia, quel Neuer che impietosito porge una mano e un aiuto ai verdeoro: dai, così è troppo, “mischiamo le squadre”.

Ma la verità è che questo Brasile le ha prese sonoramente e fa un male cane una finale per il terzo posto in casa. Immagino sia stato difficile già in altri casi, come per l’Italia nel 1990 e la stessa Germania (tu quoque!), eppure le circostanze lì erano diverse: rigori o supplementari che fossero, le batoste casalinghe erano giunte a testa alta, se non altissima. Lì, il rammarico di una finalina lo mitigava sapere di aver dato tutto.

Stavolta è diverso, perché il Brasile ha patito una sconfitta ben peggiore del Maracanazo e sinceramente risalire la china sarà durissima. Non so se occorrerà fermare l’europeizzazione di questa nazionale, tornando magari alle origini oppure semplicemente selezionare e schierare i giocatori in base al rendimento nel club (ma Paulinho qualcuno l’ha davvero visto al Tottenham?), però resta un giorno surreale. Il più brutto.

I campioni mancati vivranno a metà tra la delusione e la voglia che il mondiale finisca, prima possibile. Anche per via di quella fastidiosissima e tutt’altro che irresistibile Argentina.

Perché probabilmente peggio che prendere 7 gol nella semifinale del Mondiale c’è solo una cosa: giocarti la finale di consolazione dopo che sei crollato davanti alla tua gente.

Sconsolati, loro dovranno farlo.

Non sanno se una vittoria basterà a strappare un sorriso ai tifosi, ma di una cosa sono certi: prima arriva questo bronzo e prima dimenticheranno il (maledetto) mondiale dei mondiali.

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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