Formula 1, GP Canada: la “prima” di Ricciardo. Mercedes sotto tono

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Settimo appuntamento della stagione 2014, di gran lunga il più divertente di quest’anno, fino ad ora. La gara si decide a soli due giri dalla fine con la prima storica vittoria del pilota australiano della Red Bull, Daniel Ricciardo. Grandi problemi col Kers per le Mercedes: Rosberg butta via più di trenta secondi di vantaggio, Hamilton si ritira. Finiscono dietro le Ferrari. 

Il duello tra Rosberg ed Hamilton si apre nel giro “passerella” dei piloti, a poco più di un’ora dalla partenza: il britannico appoggia un gomito sulla spalla del tedesco che, dopo qualche secondo, si stacca infastidito. Il duro lavoro del team di Stoccarda, per stemperare i toni dopo le “furbizie” di Montecarlo, vanno svanite in un attimo.

PARTENZA TESA, SUBITO SAFETY CAR. E i toni forti si vedono subito, in partenza: alla prima curva, al primo affiancarsi dei due, Rosberg accompagna il compagno di squadra verso l’esterno, costringe Hamilton a frenare e Vettel ne approfitta soffiandogli la seconda posizione. Pochi secondi ancora e in coda al gruppo Bianchi e Chilton (compagni di squadra in Marussia) si prendono alla prima chicane mettendo fine alla propria gara. Il francese di scuola Ferrari distrugge la propria monoposto, costringendo la direzione gara a far entrare la Safety Car. Partenza non felice per Alonso che perde una posizione, passando dalla settima all’ottava, mentre Räikkönen ne guadagna una, posizionandosi alle spalle del compagno di squadra. Le due Williams mantengono la quarta e la quinta posizione con Bottas davanti a Massa, mentre la Safety Car accompagna la gara per ben 7  giri. Si riparte senza sussulti.

Al decimo giro Hamilton si riprende la seconda piazza sorpassando Vettel con fin troppa facilità, non permettendo, così, al compagno di scuderia di andarsene in fuga. Nel frattempo Alonso resta alle spalle di Vergne che lo rallenta in maniera evidente, lo spagnolo non ha la potenza necessaria per provare il sorpasso.

TANTO CALDO E STRATEGIE RIVOLUZIONATE. Il caldo si fa sentire e stravolge le strategie iniziali. Il consumo delle gomme si rivela superiore a quello previsto e molti piloti rientrano a cambiarle prima che si arrivi al 20esimo giro. E pensare che si parlava (nelle ore precedenti alla gara) di diverse monoposto su una sola sosta. Nel turno di pit-stop Massa perde diverse posizioni a causa di un errore di un meccanico, mentre Alonso sopravanza Vergne. Per ultime si fermano le Mercedes: Rosberg commette un piccolo errore con le gomme ormai rovinate ma riesce a restare davanti ad Hamilton. Le uniche a cercare una strategia diversa sono le Force India di PérezHülkenberg, terzo e quarto dopo la prima girandola di soste.

TAGLI DI CHICANE E INTERPRETAZIONI. Nel giro di due tornate, all’ultima chicane, prima Kvyat si difende dall’attacco di Räikkönen tagliando il percorso e poi Rosberg (con Hamilton a mezzo secondo) fa lo stesso traendo vantaggio dalla “scorrettezza”. Il finlandese della Ferrari si prende la posizione dopo poche curve (con nessun beneficio ricevuto dall’avversario), mentre il tedesco della Mercedes finisce sotto investigazione dei commissari. Minuti di vera e propria apnea per i tifosi del biondo di Wiesbaden. La decisione dei giudici è di un semplice avvertimento (l’ultimo), dopo il quale non gli sarà più consentito di sbagliare. Intanto la gara continua con Hamilton attaccato all’avversario, sembra di rivivere la stessa storia di 14 giorni fa. Più dietro le Williams vanno al doppio della velocità degli altri, e scalano classifica e distacchi.

CONTINUI COLPI DI SCENA. All’avvicinarsi del 40esimo giro entrambe le Mercedes accusano lo stesso problema al motore, a distanza di poche curve l’una dall’altra, perdendo circa 2 secondi al giro rispetto agli altri. Intanto comincia la seconda ondata di soste ai box, mentre le due Force India procedono su una strategia con sosta unica. Hamilton sorpassa Rosberg dopo la sosta ma commette un errore e danneggia la parte posteriore sinistra della sua auto. Colpo di scena e ritiro per il britannico. Poche curve, pochi secondi e Rosberg accusa lo stesso problema, dovuto a un malfunzionamento del Kers, ma il tedesco continua.  Si crea un trenino di monoposto, a soli 20 giri dalla fine: 8 monoposto in altrettanti secondi. Chiude il gruppetto Alonso, mentre Räikkönen naviga oltre la decima piazza.

FINALE INCANDESCENTE, VINCE RICCIARDO. Rosberg risolve i suoi problemi, anche se non del tutto. Dietro di lui Ricciardo supera Pérez e va all’attacco del tedesco. A 2 giri dalla fine infila l’avversario e si invola verso la sua prima storica vittoria in carriera. Dietro di lui, quando parte l’ultimo giro, Massa sperona Pérez provocando un sussulto tra il pubblico: niente di grave per i due pioti. Entra la Safety Car e sotto il suo regime arriva anche la bandiera a scacchi. Vince Ricciardo, Rosberg secondo ma con enormi problemi sulla monoposto, terzo Vettel. Male le Ferrari: sesto Alonso, decimo Räikkönen. 

La classifica finale:

1. Ricciardo Red Bull
2. Rosberg Mercedes +4.2”
3. Vettel Red Bull + 5.2”
4. Button McLaren +11.7”
5. Hülkenberg  Force India +12.8”
6. Alonso Ferrari +14.8”
7. Bottas Williams +22.5”
8. Vergne Toro Rosso +28.0”
9. Magnussen McLaren +29.2”
10. Räikkönen Ferrari +53.6”
11. Pérez Force India + 1 giro
12. Massa Williams + 1 giro
13. Sutil Sauber + 1 giro
14. Gutiérrez Sauber +6 giri

Ritirati: Grosjean, Kvyat, Hamilton, Kobayashi, Maldonado, Ericsson, Chilton, Bianchi.

Classifica Piloti: Rosberg 140, Hamilton 118, Ricciardo 79, Alonso 69, Vettel 60, Hülkenberg 57, Button 43, Bottas 40, Magnussen 23, Pérez 20, Massa e Räikkönen 18, Grosjean e Vergne 8, Kvyat 4, Bianchi 2.

Classifica Costruttori: Mercedes 258, Red Bull 139, Ferrari 87, Force India 77, McLaren 66, Williams 58, Toro Rosso 12, Lotus 8, Marussia 2.

Vito Coppola
Vito Coppola
Telecronista e opinionista radio/TV, già a SportItalia e addetto stampa di diverse società. Non si vive di solo calcio: ciò che fa cultura è la fame di sapere, a saziarla il dinamismo del corpo e del verbo.

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