Formula 1, GP di Monaco: Ricciardo, la guardia del corpo

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Se c’erano ancora dubbi, o se qualche speranza fosse stata alimentata dalle prime libere del giovedì, la gara di ieri li ha spazzati via tutti, definitivamente: la Mercedes non si prende. Prima del GP di Monaco si ipotizzava uno stop al monopolio totale della casa tedesca, invece, puntuale è arrivata la sesta vittoria consecutiva e la quinta doppietta di fila.

Se non ci fossero stati gli interventi della safety car, la coppia RosbergHamilton avrebbe doppiato tutti…o quasi; già, quasi, perché almeno uno che prova a resistere allo strapotere delle Frecce d’Argento c’è e si chiama Daniel Ricciardo. Ma, viste come sono andate le cose sul circuito di Montecarlo, l’australiano della Red Bull può limitarsi a fare la guardia del corpo ai due colleghi della Mercedes.

Sì, perché il vero motivo d’interesse del fine settimana monegasco sono state le scaramucce, per usare un eufemismo, neanche tanto velate tra Rosberg e Hamilton; iniziate nelle qualifiche, con il “lungo” del tedesco a 30″ dalla fine del Q3 che ha causato il regime di bandiera gialla, rendendo inutile il tentativo di pole del compagno; continuate in gara, prima con l’equivoco del rifiuto del pit stop anticipato richiesto da Hamilton e non concesso dai box in regime di safety car, poi con la frenata improvvisa di Rosberg, nella zona delle piscine, in ripartenza dietro la safety car che ha costretto Hamilton a prendere lo sporco per evitare il tamponamento; terminate, infine, sul podio senza uno sguardo e senza stretta di mano tra i due.

“Dovevo fermare lo slancio di Lewis e ce l’ho fatta” ha dichiarato a fine gara Nico mentre il compagno sfogava la sua rabbia nei box. La sfida in casa Mercedes è, ormai, lanciata e, conoscendo i soggetti, sarà dura per i responsabili di squadra tenere a bada i litiganti. Così, nel prossimo GP del Canada, Ricciardo dovrà indossare i panni di 007 e provare a smorzare i bollenti spiriti in casa Mercedes e a ridare interesse sportivo alla stagione di Formula 1 che, come ha dichiarato Flavio Briatore, è la “peggiore delle già pessime ultime 15 stagioni”, soprattutto in termini di presenza di pubblico.

Gli altri? Gli altri non ci sono. Il campione del mondo, Sebastian Vettel, si è fermato subito per problemi al turbo del suo propulsore; Fernando Alonso, quarto e autore di una gara anonima, sopravanzato in partenza persino dal compagno Kimi Räikkönen, a sua volta sfortunato quando terzo, dietro la safety car, è stato tamponato da Max Chilton su Marussia e più avanti definitivamente escluso dalla zona punti da un altro tamponamento ad opera di Kevin Magnussen.

La speranza è quella che tra due settimane, in Canada, avvenga il “famoso” programmato recupero della Ferrari, che Sebastian Vettel si riempia le tasche di sale per scacciare via la sfortuna dei primi sei GP e che 007 Ricciardo decida di spartire la coppia Mercedes a suon di giri veloci; altrimenti, dovremo accontentarci dei litigi in casa tedesca e delle spumeggianti dichiarazioni di Räikkönen“Il risultato fa schifo” e non per colpa nostra!

Paolo Maragoni
Paolo Maragoni
Nato a Terracina (LT), dove vive e lavora. Appassionato di arte, jazz e sport. Ama viaggiare, recita per vocazione. Scrive racconti e poesie. Ha avuto esperienze da speaker radiofonico e pubblicista.

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