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Formula 1, GP Spagna: Hamilton fa il poker e scala la classifica

Nella 44esima edizione del GP di Spagna, quinta prova del campionato, è ancora dominio Mercedes: gara mai in discussione, con Hamilton che ha ancora la meglio sul compagno di squadra. Fantastica rimonta di Vettel, Räikkönen addirittura doppiato.

Malgrado l’incidente di ieri, Pastor Maldonado decide comunque partire dalla griglia: ultimo posto, ma gara “normale”, questa la scelta del muretto Lotus. Più avanti, prevedibile penalizzazione per Vettel: ieri nessun giro in Q2, sostituzione del cambio, e quindi penalizzazione che lo fa partire 15esimo, davanti a Chilton e Bianchi. Mine vaganti in testa potevano essere Bottas e Grosjean, con il finlandese che subito infatti approfitta di una partenza imperfetta di Ricciardo, che fa pattinare le gomme. Bagarre anche in casa Ferrari, con Alonso che attacca Räikkönen, ma senza successo.

Mentre le due Mercedes spariscono rapidamente dalla gara, Bottas di fatto fa da tappo per le altre monoposto: Ricciardo, Grosjean, Räikkönen, Alonso girano tutti un secondo più lenti delle due Mercedes, con l’impressione che almeno l’australiano della Red Bull possa avere un passo gara migliore. Nelle retrovie, a Maldonado (19esimo) viene dato uno stop&go di 5 secondi per un incidente con Ericsson. Dopo soli 10 giri, il vantaggio di Hamilton sul terzo è già superiore ai 15 secondi, per un GP che può quindi essere ravvivato soltanto da lotte come quella in casa Ferrari, con i due piloti separati da pochi decimi.

Le Red Bull, bloccate nel traffico, provano a sparigliare le carte anticipando la prima sosta: prima si ferma Vettel per montare le gomme dure, poi Ricciardo di nuovo su morbide. L’obiettivo è chiaro: il campione del mondo uscente punta a scalare di nuovo il gruppo potendo poi contare sulla mescola migliore quando sarà di nuovo a ridosso della zona punti, mentre Ricciardo spera di sbarazzarsi così di Bottas, per poi fare gara a sé per il gradino più basso del podio; e quando Hamilton si ferma, al giro 19, rientra già in seconda posizione, a dimostrazione di un autentico dominio Mercedes.

Al termine del primo giro di soste, la strategia di Vettel ha pagato: il distacco è di un minuto dai primi, ma la posizione è la nona, dietro alle due Ferrari e a Massa. Ma la vera sorpresa è Rosberg, che dopo la sosta di Hamilton decide di rimanere in pista fino al giro 22 per poi montare le gomme dure: dopo la sosta il suo distacco da Hamilton rimane attorno ai 3 secondi, e i tempi sul giro all’inizio paiono interessanti: poi, aggiustando il settaggio del differenziale, il pilota inglese fa di nuovo il vuoto (+1.600 in tre giri).

Al giro 36, Alonso si ferma e monta le gomme dure: ci sarebbe anche spazio per concludere la gara con un unico stint (da 30 giri). Non sarebbe facile, anche pensando che l’asturiano rientra tra Magnussen e Massa (che si era già fermato pochi giri prima): superato subito il danese, Alonso si ritrova di nuovo in settima piazza e senza traffico.

A due terzi esatti di gara, al giro 44, Hamilton completa l’ultima sosta. Il vantaggio su Rosberg era di circa 4 secondi, e il tedesco lamentava del graining: si fermerà due giri dopo, rientrando con un distacco pressoché immutato. I primi riscontri sono negativi, ma attorno al giro 50 Nico comincia a spingere, e rapidamente porta il distacco sotto i due secondi, per poi ricominciare a gestire. Il resto della gara, nel frattempo vede Ricciardo a 37 secondi da Rosberg, poi ci sono Alonso, Vettel e Räikkönen; Kvyat, 13esimo, è il primo dei doppiati.

Pit stop conclusivi per Vettel e Alonso, quando mancano 13 giri alla fine: Räikkönen passa, poi il tedesco e infine l’asturiano, che immediatamente poi prende un distacco considerevole. La Red Bull del quattro volte campione del mondo cerca la rimonta: liberatosi di Alonso grazie a un solo giro veloce, con un’altra tornata da record raggiunge l’altra Ferrari e la sorpassa, lanciandosi all’inseguimento di Bottas.

Si potrebbe pensare siano le uniche emozioni della gara, ma la realtà è che a otto giri dal termine Rosberg ricomincia a spingere, cercando di entrare in zona-DRS. La stessa cosa avviene tra Alonso e Räikkönen, con lo spagnolo che ha la meglio dopo tre giri a stretto tiro; e al giro successivo il finlandese viene addirittura doppiato dalle Mercedes, che non concedono poi neppure lo spettacolo che si era visto in Bahrain. Rosberg resta dietro, Hamilton tiene, e adesso il favorito di stagione è già primo in classifica.

Risultato finale:
1. Hamilton Mercedes
2. Rosberg Mercedes +0.6″
3. Ricciardo Red Bull +49.0″
4. Vettel Red Bull +1’16.7″
5. Bottas Williams +1’19.2″
6. Alonso Ferrari +1’27.7″
7. Räikkönen Ferrari 1 giro
8. Grosjean Lotus 1 giro
9. Pérez Force India 1 giro
10. Hülkenberg Force India 1 giro
11. Button McLaren 1 giro
12. Magnussen McLaren 1 giro
13. Massa Williams 1 giro
14. Kvyat Toro Rosso 1 giro
15. Maldonado Lotus 1 giro
16. Gutiérrez Sauber 1 giro
17. Sutil Sauber 1 giro
18. Bianchi Marussia 2 giri
19. Chilton Marussia 2 giri
20. Ericsson Caterham 2 giri
Ritirati: Kobayashi (Caterham), Vergne (Toro Rosso).

Classifica piloti: Hamilton 100, Rosberg 97, Alonso 49, Vettel 45, Ricciardo 39, Hülkenberg 37, Bottas 34, Button 23, Magnussen 20, Pérez 20, Räikkönen 17, Grosjean 4, Vergne 4, Kvyat 4.

Classifica costruttori: Mercedes 197, Red Bull 84, Ferrari 66, Force India 57, Williams 46, McLaren 43, Toro Rosso 8, Lotus 4.