Tassotti: “La squadra è questa, la Coppa Italia può essere un obiettivo”

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Dopo il 3-1 contro lo Spezia, parla in sala stampa Mauro Tassotti, allenatore per un giorno del Milan, in attesa che si insedi ufficialmente Clarence Seedorf. Queste le dichiarazioni del tecnico : “La squadra stasera ha trovato delle buone giocate, ma è evidentemente una squadra che ha qualche problema altrimenti Clarence sarebbe arrivato a giugno o a luglio, non certo ora. La partita di stasera era una gara da dentro o fuori dove noi avevamo tutto da perdere. Siamo stati bravi a mettere la partita sui giusti binari per noi: lo Spezia è una buona squadra anche se milita in Serie B. Mi fa un po’ arrabbiare la gestione dell’ultimo quarto d’ora, quando dovevamo addormentare la gara e invece abbiamo sbagliato la gestione degli ultimi minuti, lasciando troppo spazio agli avversari che hanno anche fatto gol, peraltro“.

Tassotti sottolinea l’importanza di andare avanti in una competizione come questa: “Vincere la Coppa Italia? Io lo dicevo già ieri, questo trofeo può essere la via più breve per arrivare in Europa. Se saremo bravi e riusciremo ad arrivare sino in finale, attraverso una partita secca in casa con l’Udinese e una semifinale dove potremmo avere ancora il piccolo vantaggio di giocare il ritorno in casa, indubbiamente sarebbe un piccolo successo ma d’altra parte in campionato siamo troppo indietro anche solo per pensare di recuperare le posizioni che ci separano dalla zona Europa. Anche se ovviamente ci proveremo, ma è molto difficile. Honda? Non ha ancora i 90′ nelle gambe ma non ci vorrà molto perché questo accada, secondo me. Poi le valutazioni del caso le farà Clarence e se domenica giocherà o meno lo deciderà lui, non io. Io al massimo contribuirò alla scelta ma non ne avrò la responsabilità. Ripeto, stasera si sono viste delle buone giocate e la squadra del Milan è questa”. 

Infine, un pensiero a Massimiliano Allegri, con il quale Tassotti ha lavorato negli ultimi anni: “Mi è dispiaciuto per lui, perché con lui mi sono trovato molto bene e ho passato tre anni e mezzo proficui dal punto di vista professionale. Indubbiamente alla squadra manca qualcosa anche a livello psicologico, ma solo adesso con Clarence vedremo cosa fare. Del resto è naturale che senza risultati la convinzione nei propri mezzi venga un po’ a mancare”.

Giorgio Crico
Giorgio Crico
Laureato in Lettere, classe '88. Suona il basso, ascolta rock, scrive ed è innamorato dei contropiedi fulminanti, di Johan Cruyff, della Verità e dello humour inglese. Milanese DOC, fuma tantissimo.

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