Tévez, Higuaín e Palacio: l’Argentina fa paura

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Una domenica, quella della Serie A, che di italiano ha avuto ben poco.
Due partite, quelle delle grandi del nostro calcio, all’insegna di due colori: il bianco e il celeste della bandiera dell’Argentina, quasi a volerci ricordare a cosa e a chi andremo incontro ai Mondiali in Brasile tra qualche mese.

Tre gol Carlos Tévez in Juventus-Sassuolo, uno Gonzalo Higuaín nella vittoria del Napoli sull’Inter, che però può contare sul grande Rodrigo Palacio di questi tempi: quattro gol in una sola serata che suonano un po’ come un avvertimento, come a dire “ehi, l’Argentina non è solo Messi”.
Già, Messi. Questa squadra, oltre ai “nostri” tre attaccanti così decisivi in Serie A, in Brasile si presenterà anche con Messi tra le proprie fila. E con Aguero. E con Lamela.

Un problema per gli avversari e, di fatto, anche per il commissario tecnico biancoceleste, che di volta in volta sarà costretto a lasciare fuori almeno tre di questi sei.
Un mix di qualità offensiva da soddisfare almeno due o tre nazionali e che, invece, sarà concentrato tutto in una sola squadra, tra campo e panchina.

Messi è Messi e non servono aggettivi per descrivere il quattro volte pallone d’oro, ma oltre a lui Alejandro Sabella potrà contare sulla rapacità e sul fisico di Higuaín, sulla cattiveria e la classe di Tévez, sull’intelligenza tattica e il dinamismo di Palacio, sulla velocità di Aguero e sulla freschezza di Lamela.
Giocatori che — Kun a parte, che però gioca in Premier, il campionato più difficile in Europa — hanno dimostrato o stanno dimostrando di poter essere devastanti anche contro difese organizzate e preparate come quelle del campionato italiano.

La Selección tramite loro manda un segnale forte e chiaro al mondo del calcio: non solo Brasile, Germania o Spagna, tra i favoriti mettete anche l’Argentina.
E come darle torto, del resto. Le perplessità potrebbero arrivare dal reparto difensivo, che non è così qualitativo come quello offensivo.
Ma si sa, nel calcio si vince facendo un gol in più degli avversari e, con attaccanti del genere, l’impresa non sembra poi così difficile.

Francesco Mariani
Francesco Mariani
Twitter addicted, vive di calcio. In campo è convinto di essere Pirlo, ma in realtà è un Carrozzieri qualunque. Per lui il trequartista è una questione di principio.

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