Inter, Álvarez: “Nel calcio ci vuole tanto per emergere, ma un secondo per tornare ai fischi”

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Il brutto anatroccolo è diventato un cigno. Per la gioia di Mazzarri e di tutti i tifosi nerazzurri. Le prime stagioni di Ricky Álvarez con la maglia dell’Inter non sono state certo da incorniciare, tanto che il giocatore argentino è rimasto per lunghi tratti ai margini dei progetti della società. Finché non è arrivato Walter Mazzarri. Già, l’approdo del tecnico toscano sulla panchina dei nerazzurri ha avuto l’effetto di svegliare il campione argentino da quella sorta di torpore in cui era caduto, tanto che Ricky, dopo un terzo della stagione, è la sorpresa principale del club milanese e uno dei migliori per media voto e rendimento in campo. Intervistato da Sky Sport, Álvarez, che ha anche ritrovato la nazionale argentina, ha parlato del momento che sta vivendo a Milano: “Nel calcio ci vuole tanto per fare vedere le tue qualità, ma un secondo per tornare ai fischi. Non devo mai rilassarmi e dare sempre il massimo. Solo in questa maniera potrò dimostrare il mio valore. Questa, poi, è la strada giusta per conquistare una chiamata per i Mondiali”.

A chi gli fa notare che non manca molto allo scontro diretto contro il Napoli, Álvarez  risponde: “Ora penso al Bologna. Stiamo facendo un gran campionato, ma quelle tre là davanti hanno ritmi impressionanti. Per ora, noi andiamo avanti gara dopo gara e alla fine vedremo. Thohir? Ancora non lo conosco, ma una persona che viene qui per aiutare la società è sempre la benvenuta”. Infine, inevitabile una battuta sul record di gol segnati nelle prime 12 giornate: 29 reti a cui ha contribuito anche il numero 11 nerazzurro con 4 centri: “La cosa strana è che non abbiamo beneficiato neanche di un rigore. Non so come sia possibile, ma non penso male degli arbitri. Un merito fondamentale va riconosciuto a Palacio: Rodrigo è un giocatore importantissimo, ma nell’Inter tutti ci sentiamo tali. Io attaccante? Gioco dove vuole il mister, ma non sono attaccante. L’importante è dare tutto quando si entra in campo. Presto torneranno gli infortunati e ci sarà più abbondanza anche davanti”.

Francesco Cucinotta
Francesco Cucinotta
Sardo di origini sicule, ama il calcio dalle “notti magiche” di Italia ’90. Laureato in Comunicazione con una tesi sulla lingua del calcio e pubblicista dal 2010. Per anni inviato al seguito del Cagliari Calcio per Radio Sintony.

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