Zona NBA #5 – Carter-Williams, Oladipo e il fascino della matricola

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Chissà cosa sarà passato nella mente di Michael Carter-Williams, rookie dei Philadelphia 76ers, quando si è accorto di aver sfiorato la quadrupla doppia nella sua prima partita da professionista su un parquet NBA: 22 punti, 12 assist, 9 recuperi e 7 rimbalzi. Considerato il nome, in effetti, si poteva intuire che fossimo di fronte a un predestinato: numeri da capogiro, statistiche che nemmeno i migliori di oggi, all’epoca, riuscirono a mettere a referto nei rispettivi debutti. Proprio ieri, inoltre, è arrivato un riconoscimento importante: Carter-Williams è il primo giocatore della settimana della Eastern Conference per la stagione 2013-2014. L’ultima volta che questo riconoscimento venne assegnato a un rookie fu nel 1992, quando Shaquille O’Neal fece capire a tutti chi avrebbe dominato l’NBA negli anni a venire: è presto per dirlo, ma in Pennsylvania potrebbero aver trovato il nuovo Allen Iverson.
Scelto come 11esima scelta nel Draft 2013, il playmaker uscito da Syracuse (la stessa università di Carmelo Anthony, per intenderci) ha letteralmente rubato la scena – già, anche quella – ai Miami Heat, freschi campioni del Mondo.

Già, perché l’impresa di questo nuovo fenomeno a stelle e strisce è stata compiuta contro Lebron James e compagni, non proprio una squadra contro la quale è facile giocare, anche se i ritmi della partita sono stati ampiamente negli standard da regular season: quindi bassi, a tratti imbarazzanti per questo livello. Eppure tutto era chiaro fin dal principio, fin dal primo acuto di Carter-Williams: palla rubata, coast to coast in contropiede e schiacciata imperiale, con tanto di esaltazione personale (e ci mancherebbe!) e dei compagni. Ma non solo questo, il numero #1 di Philadelphia ha mostrato abilità fuori dal comune, che vanno al di là dei semplici numeri: un atletismo da ragazzino con una visione di gioco da veterano, in grado di gestire i vari momenti della partita con grande calma. E poi un grande istinto balistico, sia quando innescato dai propri compagni sia in occasione di pick and pop: e così a trarne beneficio sono tutti quanti, compresi i lunghi che si sono ritrovati con metri di spazio del tutto inaspettati.

Carter-Williams esulta dopo l'ennesimo canestro della sua partita
Carter-Williams esulta dopo l’ennesimo canestro della sua partita

Chi invece era atteso e pure molto è Victor Oladipo, l’altro rookie che ha impressionato in questa prima settimana di NBA: il play degli Orlando Magic ha mantenuto tutte le aspettative che giravano attorno al suo nome, riuscendo addirittura ad apparire alla prima e alla terza posizione nella top 10 delle migliori giocate di giornata. Anche in questo caso la prestazione è resa ancora più importante dal fatto che, di fronte a lui, ci fosse un tale chiamato Deron Williams, non certo il primo che passa. E quella rubata, a cui è seguita una corsa in campo aperto con tanto di schiacciata dopo aver fatto un 360 in volo, difficilmente verrà cancellata dai cassetti della memoria di Oladipo: e anche dei tifosi degli Orlando Magic, che non avevano tra le mani un talento del genere dai tempi di Dwight Howard, anche se ovviamente stiamo parlando di posizioni ricoperte in campo completamente diverse.

La stagione è lunga, immaginatevi addirittura quanto lo sono le rispettive carriere di questi due giocatori: esaltarli troppo dopo una sola settimana è troppo, ma quello che hanno fatto vedere è letteralmente fuori dal comune. Però, in passato, anche uno come Brannon Jennings riuscì ad avere un impatto devastante con questa Lega, dopo un anno passato in panchina (o quasi) alla Virtus Roma: adesso è finito a Detroit, dopo un’estate in cui sembrava che nessuno volesse ingaggiarlo dopo la scadenza del contratto. La strada per il successo è solo cominciata, ma per Carter-Williams e Oladipo sembra più in discesa rispetto agli alle altre matricole.

Infine non possiamo non menzionare la notizia che ha fatto infuriare il popolo amante del Basket NBA: Sky ha deciso di dirottare il talento di Federico Buffa sui Mondiali di calcio 2014, rendendolo di fatto indisponibile per l’attuale stagione di pallacanestro. Per chi come me (e scommetto anche voi) rimaneva alzato sino a tardi per sentire le sue fantastiche telecronache (correlate di storie da brividi), non può che essere considerata una sconfitta per tutto il movimento: ma confidiamo che presto, anzi prestissimo, Tranquillo tornerà a salutare i telespettatori con il consueto “con un saluto e un ringraziamento, anche da Federico Buffa“.

LE PUNTATE PRECEDENTI:

Zona NBA #4 – Gigi l’americano
Zona NBA#3 – Power Ranking: Western Conference
Zona NBA #2 – Power Ranking: Eastern Conference

Zona NBA #1 – La compagnia dell’anello
Zona NBA #0 – L’antefatto e il numero zero

Alessandro Lelli
Alessandro Lelli
Nato a Genova nel maggio 1992; è un appassionato di calcio, basket NBA e pallavolo (sport che ha praticato per molti anni). Frequenta la facoltà di Scienze Politiche, indirizzo amministrativo e gestionale.

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