Agnelli, quando le parole mascherano i pensieri

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L’ambiente juventino è in subbuglio, le parole rilasciate da Andrea Agnelli in merito a Paul Pogba, beniamino del pubblico bianconero, hanno fatto clamore e agitato l’ambiente. A maggior ragione ora che nella sponda nerazzurra di Milano sono arrivati i magnati indonesiani.

Tuttavia, quelle dichiarazioni, che hanno destabilizzato i tifosi, vanno tradotte e comprese leggendo tre le righe di un personaggio che da quando ha raccolto i vertici societari è risultato più volte criptico nelle sue esternazioni.

Pogba è forse il miglior affare fatto da Agnelli nella sua gestione, arrivato a parametro zero dal Manchester United con un’astuta mossa di mercato, ora vale fior di milioni e può rappresentare un plusvalenza importante per la Vecchia Signora.

Il ragazzo ha scelto un top player come procuratore, affidandosi a Mino Raiola, osso duro per tutti i presidenti. Ma chi l’ha detto che tra Agnelli e Raiola si prospetti un braccio di ferro invece di una collaborazione?

La prima ipotesi che posso fare sulle esternazioni del presidente, conoscendo i protagonisti, è quella della classica scenetta di teatro. La Juve non può privarsi ora di Pogba, ora che punta all’Europa, ora che è in piena attuazione il progetto costruito e voluto dalla nuova triade (Agnelli-Nedved-Marotta) e il tecnico Conte.

Il ragazzo ha solo 20 anni e non lascerà Torino ora per un ingaggio faraonico, ma solo tra qualche anno. Probabile invece che l’intesa verbale sul rinnovo già ci sia e che quindi Agnelli strumentalizzi la vicenda per preparare i tifosi a qualche altra perdita, magari Pirlo o Marchisio. Chi potrebbe obiettare se per tenere il ragazzone francese la Juve dovesse vendere il non più giovane regista italiano? Ultimamente, Conte ha messo il francese proprio a fare il ruolo di Pirlo. Coincidenze?!

Raiola (ex procuratore di Nedved) come sempre accade otterrà il rinnovo alle sue cifre per il ragazzo. Ha già iniziato a gettare le basi con quella affermazione su Bale: “se il gallese vale 100 milioni, allora Pogba ne vale il doppio”. Se il capitano francese arriverà a percepire 3,5 – 4 milioni l’anno fino al 2017 sarà quello il punto di partenza quando si tratterà la futura cessione.

Tuttavia, Agnelli in quelle esternazioni ha anche gettato l’amo nello stagno del calcio europeo, per vedere chi abbocca. ‘Se arrivasse una grande offerta, non penso che la Juventus abbia la forza per trattenere un giocatore come Pogba” vuol dire che il francese può partire solo per un offerta shock! Per la Juve lo stato di shock è previsto dai 50 milioni in su. Prezzo folle, ma nel mercato attuale ricco di competitività tra francesi, inglesi e spagnole, qualcuno pronto a spenderli potrebbe esserci, considerando la giovane età del calciatore.

Come nel caso Zidane, altro francese venduto a prezzi da fantacalcio al Real Madrid, la Juventus sa bene che una cifra importante  incassata per il centrocampista potrebbe permettere al club di reinvestire il tesoretto rafforzando la squadra in più settori contemporaneamente.

Quindi mi sento di rassicurare il popolo bianconero, Agnelli non è sprovveduto, ma gioca abilmente con le parole come un astuto commerciante. Nella gestione Pogba la Juventus sarà molto attenta perché è consapevole di avere un capitale economico e calcistico importante che non vuole sperperare.

Francesco Filippetto
Francesco Filippetto
Nato nel 1977, da allora si nutre di calcio: una passione che pratica e insegna a Treviso nei settori giovanili. Ama i giovani talenti e il lato romantico di questo sport.

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