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MondoPallone Racconta… Fuorigioco: Éric Cantona

La stella indiscussa della neonata Premier League inglese negli anni ’90. Éric Cantona, “Dieu”. Un’autentica icona con il colletto della maglia alzato ed il numero 7 sulle spalle. Talento fantastico e personaggio controverso. The King.

Le origini

Éric Daniel Pierre Cantona nasce a Marsiglia (Francia) il 24 maggio 1966 da Albert (infermiere e pittore) e Éleonore (sarta). Il suo cognome ha origini italiane, riconducibili alle radici del nonno paterno Joseph, trasferitosi a Marsiglia dalla Sardegna. Cresce calcisticamente nel Les Caillols, prima di essere scovato dall’Auxerre.

Debutto

Fa il suo esordio in massima divisione il 5 novembre 1983 contro il Nancy, gara che termina con la vittoria per 4-0. L’anno successivo viene chiamato a svolgere il servizio militare e, dopo il congedo, viene ceduto in prestito al Martigues. Nel 1986 l’Auxerre gli fa firmare il primo contratto da professionista ed il giovane attaccante si fa notare in breve tempo per le sue ottime prestazioni. Tanto che, nell’agosto 1987, il selezionatore Henri Michel lo fa debuttare in Nazionale contro la Germania Ovest.

 

 

 

 

 

 

 

Prime intemperanze

Nel 1988 si fa notare per un paio di episodi poco edificanti: prima colpisce con un pugno il compagno di squadra Bruno Martini, portiere della Nazionale, e poi a settembre, dopo essere stato escluso dai titolari dal C.T. Michel per la gara con la Cecoslovacchia, lo apostrofa così in un’intervista televisiva:

“Sac à merde”.

L’indignazione pubblica è notevole e la squalifica è esemplare: escluso a tempo indeterminato dalle gare internazionali. Cantona tornerà ad indossare la casacca della Francia solo con l’avvicendamento tra Henri Michel e Michel Platini. Ad aprile, inoltre, si era beccato una squalifica di 3 mesi per un’entrataccia sull’avversario Der Zakarian, durante una gara di Coppa di Francia.

1988-91: la valigia in mano 

Viene ceduto prima all’Olympique Marsiglia (dove forma una buona coppia offensiva con il superbomber Jean-Pierre Papin, anche in Nazionale), poi in prestito per mezza stagione a Bordeaux e al Montpellier, dove vince anche la Coppa di Francia. Qui, nonostante la buona stagione disputata, si rende protagonista di un altro episodio riprovevole: un alterco nello spogliatoio con il compagno di squadra Lemoult, il quale sarebbe stato colpito da una scarpa. A quel punto, Cantona decide di legarsi al neopromosso Nimes. L’attaccante marsigliese sembra continuare la sua discesa negli inferi quando, durante un match, abbandona polemicamente il campo in protesta contro l’arbitro e condisce poi il tutto offendendo la commissione disciplinare che lo aveva squalificato per 4 gare. La squalifica diventa di 2 mesi. Per un moto d’orgoglio, Cantona rescinde con il Nimes ed annuncia clamorosamente il ritiro. E’ il 12 dicembre 1991.

Inghilterra, terra di riscatto

Il giocatore francese, ormai bollato con l’etichetta di talento ingestibile e combinaguai, trova un’insperata ancora di salvezza. Il Leeds United gli offre l’occasione per rilanciarsi e così Cantona approda in Inghilterra. La stagione 1991-92 vede un trionfo insperato da parte del club in maglia bianca, che schiera anche altri campioni come gli scozzesi Gordon Strachan e Gary McAllister. Per il transalpino, 12 reti in campionato per quello che sembra il rilancio della carriera. Vince poi anche la Charity Shield.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Partecipa all’Euro 92 con la Francia: nonostante il maestoso girone eliminatorio, la Francia di Papin e Cantona cade subito in Svezia al primo turno. Sarà l’unico torneo internazionale della punta di Marsiglia.

 

 

 

 

 

 

 

 

Manchester United: la leggenda

Nel novembre 1992, a stagione già iniziata, Alex Ferguson lo porta al Manchester United. Nessuno ancora lo sa, ma sta per costituirsi un’alchimia destinata a diventare leggenda. Cantona si mette sulle spalle la maglia numero 7, gioca sempre con il colletto della maglia alzato e semina il terrore in giro per la Premier League.

Le prodezze si susseguono a ripetizione, così come i successi del club: fino al 1997, anno del definitivo ritiro, il nostro disputa 188 gare di campionato segnando 82 reti. In brevissimo tempo diventa un autentico idolo all’Old Trafford, diventando protagonista anche di spot pubblicitari Nike che ne accrescono la fama anche fuori dal calcio. Ma, per rispetto del carattere burrascoso che lo ha sempre contraddistinto, anche a Manchester ne combina una grossa, forse peggio. Il 25 gennaio 1995 viene espulso dall’arbitro per un brutto fallo sul difensore del Crystal Palace Shaw. Uscendo dal campo viene insultato dal tifoso avversario Matthew Simmons e reagisce con un calcio volante e pugni.

La figuraccia è storica e compie il giro del mondo: Cantona viene allontanato per 8 mesi, multato e privato della fascia di capitano della Francia, per cui non verrà più convocato chiudendo con 45 presenze e 20 reti internazionali. Con i Red Devils vince 4 campionati, 2 FA Cup e 3 Charity Shield.

 

 

 

 

 

 

 

Il dopo calcio  

Cantona dopo il ritiro rimane un personaggio riconosciuto ovunque anche per i molteplici interessi: pittore, attore, regista, testimonial pubblicitario, giocatore di beach soccer. Dal gennaio 2011 è il Direttore Tecnico dei New York Cosmos.

 

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