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MondoPallone Racconta… Fuorigioco: George Best

The greatest player to ever pull on the green shirt of Northern Ireland / Il più grande giocatore che abbia indossato la maglia verde dell’Irlanda del Nord.

(Irish Football Association)

Il Quinto Beatle, The Best, Bestie. George Best è stato genio del pallone, bevitore cronico e sciupafemmine. La vita corsa sull’onda degli eccessi gli ha chiesto la resa dei conti nel 2005, a neanche 60 anni. Mini-storia di un fuoriclasse tormentato.

Primi anni

Nato a Belfast (Irlanda del Nord) il 22 maggio 1946, da Dickie (membro dell’Ordine di Orange, influente società segreta che difendeva gli interessi dei protestanti) e Ann Best. Da adolescente partecipa attivamente all’Ordine. All’età di 11 anni prosegue gli studi prima alla Grosvenor High School e poi alla Lisnasharragh Secondary School, dove comincia a sfogare la sua passione per il calcio. I suoi club preferiti, all’epoca, sono il Glentoran (che lo scartò perché lo ritenne troppo magro e leggero) e gli inglesi del Wolverhampton Wanderers. Quando ha 15 anni viene scoperto da Bob Bishop, scout del Manchester United, che scrive questo telegramma al leggendario Matt Busby, manager dei Red Devils:

I think i’ve found you a genius / Credo di aver trovato un genio per te.

E’ l’inizio di un sodalizio calcistico destinato a scrivere pagine di storia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel settembre 1963 debutta in prima squadra, segnando il suo primo gol già alla seconda apparizione. Pochi mesi dopo è già chiamato in Nazionale. Nella stagione 1964-65, prima da titolare, vince il campionato. Il talento di Best si rivela precoce, ma già tale da catturare le folle e lasciare di sasso gli avversari. I quali ricorrono spesso a metodi poco ortodossi pur di fermarlo. Agilissimo nel saltare l’uomo, prolifico in zona gol. Il giovane nordirlandese si appresta a diventare una delle grandi stelle del calcio britannico. I capelli lunghi, il suo modo di vestire e l’aspetto da “bello e dannato” ne fanno un personaggio da tabloid.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Anno di grazia 1968

George raggiunge l’apice della carriera a soli 22 anni (!), disputando la sua migliore annata nel 1967-68: realizza ben 28 reti in campionato ed è tra gli artefici della prima vittoria in Coppa dei Campioni del Manchester United. A Wembley, nell’atto finale contro il Benfica, realizza la terza rete dei Diavoli Rossi nel 4-1 ai supplementari.

http://www.youtube.com/watch?v=hBPGxE62sR0

A fine anno gli viene attribuito il Pallone d’Oro quale miglior giocatore europeo dell’anno. Ad oggi resta un traguardo ineguagliato da parte di altri giocatori nordirlandesi.

Precoce declino

Le stagioni successive non porteranno altri trofei al Manchester United. George Best viene avviluppato dall’incredibile successo, entrando in una spirale pericolosa per un atleta professionista. Alcol, donne, stravizi, eccessi. Le buone prestazioni di Best sul campo dureranno fino al biennio 1971 (terzo nel Pallone d’Oro) -1972. Annuncia un primo ritiro, poi rientra nel pre-campionato. Comincia a trovare meno spazio in prima squadra: frustrato per il declino sportivo del club, rivolge le sue attenzioni maggiori all’extra-calcio. Si ritira e ritorna nuovamente. Chiude malinconicamente a Manchester nel 1974. Il giocatore di Belfast ha appena 28 anni. Trova alcuni ingaggi nel neonato campionato americano, con le casacche di Los Angeles Aztecs, Fort Lauderdale Strikers e (con un breve periodo in Scozia all’Hibernian) San José Earthquakes. Il suo talento cristallino, nonostante le vicissitudini, emerge logicamente nel mediocre livello generale della NASL e gli regala ancora la maglia della Nazionale fino al 1977. Proprio con la selezione, il suo score – limitato a 37 presenze e 9 reti – sarebbe potuto essere migliore se non avesse evitato spesso le convocazioni per “godersi la vita”. Colleziona comparsate con tantissime maglie, arrivando a giocare anche in Sudafrica e Hong Kong. Fino al 1984.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I problemi con l’alcol

Nel 1981, viene accusato di aver rubato del denaro ed altri oggetti dalla borsa di una donna, in modo da finanziare l’ennesima bevuta. 3 anni dopo viene arrestato per guida in stato d’ebbrezza, aggredito un poliziotto e passa 3 mesi dietro le sbarre. Nel 1990, durante uno show televisivo sulla BBC, si presenta visibilmente ubriaco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Malattia e morte prematura

Nel marzo 2000 gli viene diagnosticato un importante danno epatico. Poco più di 2 anni dopo viene sottoposto con successo ad un trapianto di fegato. La malattia non frena per molto tempo le vecchie abitudini: subentrano problemi renali collegati al trapianto d’organo subìto 3 anni prima. George Best muore il 25 novembre 2005 a Londra.

Riconoscimenti

Al Giubileo UEFA, in cui è stato richiesto alle federazioni di indicare il proprio miglior giocatore degli ultimi 50 anni, George Best ha sbaragliato la concorrenza. Al suo funerale presero parte diverse migliaia di persone. La salma del calciatore è stata cremata e riposa insieme alla madre al Roselawn Cemetery di Belfast. Il 22 maggio 2006, 60° anniversario dalla nascita, è stato abbinato il suo nome a quello dell’aeroporto principale del Paese, dopo referendum (52% a favore, 48% contrari). La George Best Foundation si occupa della promozione della salute nello sport e offre supporto a vittime di alcol e droghe.

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