Qualificazioni Brasile 2014: ecco le africane all’ultimo turno, ci sono sorprese

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Se c’è un continente in cui le sorprese non mancano mai, quello è l’Africa. Si è appena concluso il secondo turno eliminatorio delle qualificazioni al Mondiale di Brasile 2014, formato da dieci gruppi da quattro squadre, tra le quali solo la vincitrice del girone è passata al terzo turno. Non mancano le eliminate illustri, come vedremo.

Già nel Gruppo A si staglia al secondo posto il Sud Africa, fresco organizzatore di Mondiali e Coppa d’Africa, continente in cui resterà a causa dell’Etiopia, contro la quale i Bafana Bafana non hanno vinto in nemmeno uno dei due scontri diretti. Deleterio anche il pari con il Botswana.

Il Gruppo B vede proseguire l’ormai ex Cenerentola Capo Verde. Rivelazione della scorsa Coppa d’Africa, gli isolani hanno fatto restare a bocca asciutta la Tunisia, superandola all’ultima giornata nello scontro diretto giocato in Maghreb, grazie alle reti di due degli eroi di gennaio: Héldon e Platini. I nordafricani possono solo mangiarsi le mani, dato che hanno buttato al vento la vittoria a Praia, con due pareggi in Guinea Equatoriale e in Sierra Leone.

Nel Gruppo C l’eliminato altisonante è il Marocco, ma quando si è in compagnia della Costa d’Avorio, si sa, qualcosa può andare storto. Yayà Touré e compagni vincono tutte le gare, tranne due pareggi proprio coi marocchini, che rovinano il proprio cammino con una sconfitta evitabile in Tanzania e un pareggio in Gambia. Ulteriore dimostrazione che in Africa nessuna gara va sottovalutata.

Il Ghana domina senza problemi il Gruppo D, nonostante una sconfitta contro lo Zambia, che poi compromette il proprio cammino con due poco pronosticabili pareggi contro Lesotho e Sudan. Con ben 18 gol segnati, Asamoah e soci sono l’attacco più prolifico di questo secondo turno, nonché una delle migliori difese.

Nel Gruppo E vede qualificarsi per il rotto della cuffia i freschi finalisti di Coppa d’Africa del Burkina Faso. Dopo aver perso a tavolino lo scontro diretto col Congo, per aver schierato il non convocabile Zengue nato in Camerun, i burkinabé cadono anche in Gabon, per poi infilare quattro vittorie di fila. Sarebbero state tutte vane, se i congolesi non avessero pareggiato all’ultima giornata in Niger, gettando alle ortiche tutto il lavoro svolto.

Nel Gruppo F non c’è storia, la Nigeria non ha avversarie che possono minacciare il suo primo posto. Forse è per questa eccessiva sicurezza che le Super Aquile pareggiano una volta con tutte e tre le sfidanti: Malawi, Kenya e Namibia. La qualificazione al terzo turno arriva comunque e i campioni d’Africa in carica hanno le carte in regola.

Il Gruppo G ci offre l’unica Nazionale a punteggio pieno, l’Egitto di Bob Bradley. Il coach a stelle e strisce non commette peccato di superbia e porta a casa tutti i 18 punti disponibili, piegando le resistenze di Guinea, Mozambico e Zimbabwe.

Ulteriore dimostrazione del fantastico spettacolo che offre l’Africa calcistica è il Gruppo H, dove il Mali vince contro l’Algeria, ma non riesce a strapparle la qualificazione. Il motivo dell’eliminazione dei terzi classificati in Coppa è sempre lo stesso: risultati incomprensibili. Le sberle prese dal Benin e il pareggio in rimonta contro il Ruanda sono errori letali per una campagna a così stretti ranghi.

Il Gruppo I viene vinto dal Camerun, senza troppi sconvolgimenti di pronostico. Ciò che desta l’attenzione è l’ultimo posto del Togo, superato dalla Repubblica Democratica del Congo e da una sorprendente Libia, capace addirittura di mettere a cuccia i Leoni Indomabili di Samuel Eto’o.

Nel Gruppo J, nonostante qualche pareggio di troppo, esce vincitore il Senegal di bomber Papiss Cissé. Uganda, Angola e Liberia danno filo da torcere all’ex colonia francese, garantendo spettacolo e gol, ma senza interferire più di tanto con la pratica qualificazione dei ragazzi di Alain Giresse.

 

 

 

Francesco Piacentini
Francesco Piacentini
Pavese classe '91, laureato in scienze politiche, per lui lo sport è uno specchio su cui si riflette la storia di un popolo. Stregato dal calcio inglese e greco, ama la politica, l'heavy metal e il whiskey.

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