Confederations Cup: l’Uruguay soffre e vince, Nigeria beffata da Forlan

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Assapora i tre punti l’Uruguay, dopo lo stop con la Spagna, imponendo il 2-1 alla Nigeria. Un Diego Forlan da brividi, qualche bella azione di manovra, ma non di più. Molto più intraprendente la truppa di Keshi, poco concreta in avanti, ma vivace, veloce e fisica. La mancanza di lucidità è la causa principale della sconfitta, immeritata sul piano del gioco.

 

DUE TENORI A VOCE BASSA, MEGLIO LE DANZE TRIBALI – Keshi schiera un centrocampo solido e punta sulla velocità delle ali, mentre Tabarez conferma il trio delle meraviglia in attacco. L’Uruguay alza subito il ritmo, trovando la prima occasione dopo pochi secondi, con il bolide di Rodriguez, alzato in corner dal portiere. La Nigeria risponde con la sua consueta rapidità, mostrandosi attiva dopo lo sbandamento iniziale e andando vicina al gol con Musa e Ideye. Nel momento migliore degli africani, al 18′, arriva il gol della Celeste: Forlan mette in mezzo un rasoterra, Cavani fa velo per Lugano, che ciabatta in rete l’1-0. La gara si mantiene vivace: la difesa nigeriana mette sempre Cavani in fuorigioco, mentre in attacco i ragazzi di Keshi sono fisici, ma poco concreti. ALmeno fino al 38′, quando Echiejile pesca Ideye, che cede il pallone subito a Obi Mikel: il centrocampista del Chelsea si libera di Godìn e piazza l’1-1 all’incrocio. Le Super Aquile dominano fino a fine tempo. La ripresa inizia con lo stesso registro, con una Nigeria veloce, prorompente e acuta. Al 50′, la fiammata uruguagia: Suarez per Cavani, che smarca Forlan, che, dall’angolo destro dell’area, trova un gol meraviglioso: 2-1. Gli africani devono rifare tutto, ma non si perdono d’animo. La partita è appassionante, sempre sul pezzo e, se non è serata per Cavani, Forlan dà prova di grande disposizione al sacrificio, aiutando tutta la squadra. Dall’altra parte, c’è grande intraprendenza e varietà di azioni offensive, ma poca concretezza. Il risultato non premia la Nigeria, nonostante abbia mostrato un calcio a tratti migliore dell’Uruguay.

 

 

NIGERIA – URUGUAY: 1-2 (1-1).
Nigeria (4-3-3): Enyeama 6; Echiejile 6,5, Omeruo 6, Oboabona 6, Ambrose 6,5; Ogude 5,5, Obi Mikel 6,5, Ogu 6,5 (66′ Mba 6,5); Musa 6,5, Ideye 6,5 (73′ Akpala 6), Oduamadi 6 (45′ Babatunde 5,5). A disp.: Egwuekwe, Gambo, Kwambe, Ujah, Ejide, Onazi, Eze, Benjamin, Agbim. All.: Keshi.
Uruguay (3-4-3): Muslera 6; Caceres 6, Lugano 6, Godìn 5,5; Rodriguez 6,5 (84′ A.Pereira sv), Gonzalez 6, Arevalo Rios 6, M.Pereira 6,5; Cavani 6, Forlan 7, Suarez (83′ Coates sv). A disp.: Gargano, Eguren, Hernandez, Castillo, Aguirregaray, Lodeiro, Perez, Ramirez, Scotti, Silva. All.: Tabarez.
Arbitro: Bjorn Kuipers (Olanda).
Marcatori: 19′ Lugano (U), 38′ Obi Mikel (N), 51′ Forlan (U).
Note: ammonizioni: Babatunde, Akpala (N), Coates, Lugano (U).

Francesco Piacentini
Francesco Piacentini
Pavese classe '91, laureato in scienze politiche, per lui lo sport è uno specchio su cui si riflette la storia di un popolo. Stregato dal calcio inglese e greco, ama la politica, l'heavy metal e il whiskey.

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