MundoCanteras – Lo spirito libero del Celta Vigo

-

Siamo arrivati al quattordicesimo appuntamento con la nostra rubrica e oggi restiamo in Galizia, come la puntata precedente, per parlare dell’altra squadra importante della regione, la rivale storica del “Depor” in maglia celeste: il Real Club Celta de Vigo.

celta_vigo logoLa storia del club parte dal 1923, dopo la fusione del Real Vigo Sporting e il Real Fortuna Foot-ball Club. La società galiziana gioca le partite casalinghe allo stadio Balaídos che in lingua gallega significa “campo libero“. La città di Vigo è la più popolosa della regione, uno dei porti, commerciali e di pesca, più importanti del nord iberico.

Celta VigoIl Celta Vigo nella sua storia non ha mai vinto la Liga spagnola, nonostante le varie occasioni in cui ci è andato vicino. L’andamento altalenante dagli albori ha sempre relegato la società nei bassi fondi delle classifiche. Continui sali-scendi di categoria alternavano euforia per le promozioni e disperazione per le innumerevoli retrocessioni. Senza dubbio una prova di fede spropositata per i propri sostenitori, presenti sempre e comunque.

celta vigo gol PPIl periodo buio svanisce proprio con la fine del secolo. Dal 1997 al 2003, infatti, il Celta mise in mostra un calcio veloce e prolifico togliendosi parecchie soddisfazioni. Come uno “spirito libero“, estraneo alle “fette di torta spartite male” per i diritti tv o cose del genere, dettava legge fra le mura amiche e non solo. Divenne presto la sesta forza della Liga e si fece apprezzare anche in Europa. “Los Celestes” vinsero nel 2000 la Coppa Intertoto alla prima partecipazione storica. Fiori all’occhiello di questo EuroCelta furono campioni come Mostovoi, Karpin, Revivo o calciatori di livello internazionale come Pablo Cavallero in porta, Claude Makélélé a centrocampo, Catanha e Benny McCarthy in attacco per citarne alcuni.

Balaidos_Celta-Juve_ChampionsLa splendida vittoria contro la Juventus nel ritorno degli ottavi di Coppa UEFA per 4-0 rimase nella storia di molti amanti del calcio e magari anche di qualche anti-juventino… Come la cavalcata per arrivare in Champions culminata con il quarto posto in campionato; solo l’Arsenal agli ottavi l’anno dopo riuscì a fermare la corazzata Celta Vigo. Pagine di storia che purtroppo rimangono tali perché di questa euforia resta solo il ricordo. Il crollo dopo quelle stagioni a ritmi frenetici portò la squadra a retrocedere, continuando il suo “cammino libero” tra le due serie maggiori.

In questa stagione il Celta si trova nella stessa situazione di sempre, in bilico sul baratro della retrocessione in Liga Adelante. Naturalmente la squadra nelle serie inferiori fu smantellata e la cosa più scontata da fare in questi casi è mettere mano alla propria cantera e dare spazio ai giovani di casa. Sempre più canterani stanno esordendo in maglia celeste, prendendo in mano il timone nella tempesta. Alcuni esempi sono il portiere Sergio Álvarez (1986) dall’età di 18 anni titolare della seconda squadra e in seguito della prima; Hugo Mallo (1991) difensore destro di Pontevedra, convocato nella Nazionale U-19 per gli Europei del 2010; Roberto Lago (1985) difensore dal 2007 in prima squadra ricoprendo spesso il ruolo di vice capitano; Borja Oubiña (1982) difensore centrale e capitano attuale del Celta e laureato in Economia; il venezuelano con genitori di La Coruña Andrés Tuñez (1987) difensore forte nel gioco aereo; Jonathan Vila (1986) centrale adattabile anche a centrocampo, dal 2006 in prima squadra; Alex López (1988) centrocampista con il fiuto del gol; Iago Aspas (1987) attaccante gioiello della canterà, dall’età di 8 anni gioca in maglia celeste, fratello minore di ex calciatori del Celta (Jonathan e Aitor Aspas); Toni Rodríguez (1990) velocista di fascia soprannominato “El Chiki” dai suoi compagni di sempre; Jonny Castro (1994) laterale destro interessante che ha esordito quest’anno nella vittoria contro l’Osasuna per 2 a 0 in campionato.Celta Vigo PP

Solo il tempo ci dirà se la prossima stagione il Celta Vigo giocherà ancora in Liga BBVA. I tifosi ci credono ancora, al grido di #NoNosRendemos (Non ci arrendiamo) continuano ad essere presenti sugli spalti, incitando lungo il cammino i propri beniamini ed essere in simbiosi con quello “spirito libero” in ogni momento.

Adolfo Iacomino
Adolfo Iacomino
Nato a Terracina il 1º Agosto 1985, ama il calcio e i numeri 10 che sin da bambino hanno condizionato la sua vita. Alla sua prima collaborazione con una testata sportiva. Dal 2011 vive a Barcellona.

MondoPallone Racconta… Vardy e i bomber carneadi d’Inghilterra

Si è detto tutto e di più, in questa prima metà della stagione, sull'exploit straordinario del Leicester City guidato dall'italiano Claudio Ranieri. E sulle...
error: Content is protected !!