Addio Eredivisie, addio sogni di gloria!

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L’appuntamento di oggi coi Giovedì Oranje non poteva non vertere sulle quattro “deluse” di questa stagione di Eredivisie: PSV Eindhoven, Twente e, in parte, Vitesse e Feyenoord.

Partiamo dai più delusi di tutti, i Boeren di Eindhoven: l’arrivo di un grande allenatore come Advocaat (di ritorno nei Paesi Bassi dopo l’avventura con la selezione russa, naufragata inaspettatamente nei gironi eliminatori di Euro2012 dopo essere partita tra le favorite) aveva ridato fiducia e serenità alla piazza, la seconda d’Olanda per palmares, che sperava di riagganciare il titolo di Landskampioen che sfugge ormai da ben cinque anni (quasi), il digiuno più lungo degli ultimi tre lustri. In altre parole, il PSV è una squadra scientemente costruita per vincere e può vantare una rosa di primissima grandezza per un torneo come l’Eredivisie, specialmente nel settore avanzato, dove si distinguono talenti purissimi e già affermati come Lens, Mertens, Toivonen e Wijnaldum. La Coppa d’Olanda della scorsa stagione e la Johan Cruijff Schaal estiva (la Supercoppa oranje) lasciavano presagire una stagione di festa ed esaltazione per il Philips Stadion ma non è stato così: adesso i Boeren possono solo vincere tutt’e tre le rimanenti gare e contemporaneamente sperare che l’Ajax non raccolga più di 5 punti. Sembra pura fantasia al momento attuale, giacché i Lancieri avranno sulla loro strada il praticamente retrocesso Willem II e un NAC Breda che non ha più nulla da chiedere al campionato (oltre al Groningen in corsa per l’Europa League).

Qual è stato il problema della squadra di Advocaat, che pure vanta la miglior differenza reti del torneo in virtù di un attacco che ha prodotto quasi 100 gol in 31 partite? È presto detto, la difesa. Trentasei gol incassati non sono una brutta cifra in sé, ma il reparto arretrato biancorosso ha spesso subito reti che poi hanno riaperto match già chiusi, impedendo al PSV di raccogliere quanto seminato in precedenza. Il dato è lì da osservare: otto sconfitte sono molte su un totale di 31 match, specialmente in Eredivisie: troppe le cinque disfatte esterne rimediate quest’anno, inspiegabili il tonfo interno con lo Zwolle (seppur protagonista di una buona stagione) e la debacle della prima di campionato col Waalwijk (adesso penultimo) a cui va aggiunto un rendimento disastroso negli scontri diretti con le contendenti di alta classifica (due sconfitte su due con l’Ajax, un punto in due incontri col Vitesse, sconfitta a Rotterdam col Feyenoord…) che hanno fruttato solo 4 punti su 18.

Troppo poco e adesso il -4 dalla vetta sembra incolmabile e può solo condurre al preliminare di Champions League estivo. Partiti per dominare, i Boeren hanno pagato la scarsa lucidità con la quale si sono accostati alle sfide centrali del campionato: rimandati all’anno prossimo! E non parliamo di Coppa d’Olanda, per favore: la seconda vittoria consecutiva in KNVB Beker potrebbe solo lenire i musi lunghi che gireranno quest’estate attorno al Philips Stadion e non sarà certo un salva-stagione.

L’altra grande delusa di questo giro di giostra nei Paesi Bassi è il Twente: i campioni nazionali del 2010 (e sconfitti solo all’ultima giornata nel 2011) hanno guidato la truppa di Eredivisie per tutto il primo terzo di stagione e hanno lasciato la cima della classifica definitivamente solo alla 19esima giornata, in favore delle Lampadine di Eindhoven. Da lì un crollo verticale per Landzaat e soci che ha portato la compagine di Enschede dal primo al quinto posto in graduatoria nel giro di sole cinque giornate: adesso i punti dalla quarta piazza sono ben sei e addirittura 12 quelli che separano i rossi dall’Ajax. Un fallimento totale per coach Jansen e per una squadra che sperava di riuscire a regalare ancora forti emozioni ai propri tifosi ma che invece si troverà a non aver nemmeno accesso diretto all’Europa League. La vecchia volpe russa Bulykin non ha reso come si sperava in estate e il pur buon rientro di Castaignos in Eredivisie (oltre all’eccellente annata di Tadić) non ha consentito al team di Enschede di confermare le ottime premesse delle prime venti giornate di campionato. Peccato perché a tratti il Twente ha espresso un ottimo calcio: probabilmente si paga anche la mancata esplosione definitiva di Chadli in fase realizzativa.

Ultimo capitolo sulle due deluse “minori” dell’Eredivisie 2012/2013: a Feyenoord e Vitesse, infatti, l’appetito è venuto mangiando perché né a Rotterdam né ad Arnhem ci si aspettava una stagione così positiva. La squadra di Koeman, consapevole di aver perso pezzi troppo pregiati dello spogliatoio (Vlaar e Guidetti su tutti) in estate per poter ripetere l’exploit del secondo posto in Eredivisie 2011/2012, doveva semplicemente arrivare in zona preliminari di Europa League per far fare quell’esperienza necessaria ai vari Clasie, Boëtius o Vilhena e magari cercare il trono d’Olanda solo la prossima stagione. L’arrivo (e il rendimento) del redivivo Pellè hanno lanciato i Rotterdammers di nuovo in nel podio del campionato, appaiando come quantità di punti proprio quel PSV che li sopravanza in virtù della sola differenza reti. I rimpianti per quella sconfitta con l’Heerenveen e per il pareggio esterno con l’RKC, dunque, non possono che essere tanti, giacché cogliendo anche solo quattro punti invece dell’unico raccolto, adesso il Feyenoord sarebbe in cima alla graduatoria a braccetto con l’Ajax: Koeman è comunque stato bravo a mantenere freddo l’ambiente e a fare bottino pieno nello scontro diretto col Vitesse di domenica scorsa al Feyenoord Stadion.

Proprio il Vitesse sarebbe l’ultima “delusa” di stagione, sebbene in realtà non abbia granché da rimproverarsi, ma qualche rimpianto c’è pure ad Arnhem perché veramente in pochi avrebbero scommesso su un Vitesse secondo a -5 dall’Ajax al termine della giornata numero 30, alla vigilia. Dunque magari non era lo scudetto a essere nel mirino dei gialloneri (l’anno scorso appena settimi), ma per i preliminari di Champions League si poteva anche tentare la sorte, trovandosi così in alto: purtroppo per Bony e soci, però, il Feyenoord ha demolito le speranze di Europa che conta del Vitesse nello scontro diretto del passato weekend. Il secondo posto è distante due punti, ma pare onestamente complesso che sia Feyenoord sia PSV compiano un harakiri così netto negli ultimi tre match-ball di stagione. Certo è che il calendario più agevole ce l’ha proprio il Vitesse: nella Hollywood del Reno la priorità sarà però la tenuta mentale perché Waalwijk, Willem II e Venlo hanno ancora qualche (minuscola) carta da giocare per evitare la retrocessione o il coinvolgimento nel relegation round dunque la parola d’ordine per mister Rutten sarà “concentrazione massima”.

Con la speranza che queste quattro squadre non alzino bandiera bianca se non al fischio finale dell’ultima giornata, aspettiamoci altri colpi di scena dal massimo torneo nazionale oranje, troppo spesso considerato privo di stimoli e di scarso interesse.

Giorgio Crico
Giorgio Crico
Laureato in Lettere, classe '88. Suona il basso, ascolta rock, scrive ed è innamorato dei contropiedi fulminanti, di Johan Cruyff, della Verità e dello humour inglese. Milanese DOC, fuma tantissimo.

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