Gli Scontenti della Serie A

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La Scontentezza è poca, ma c’è. Piccoli sorpassi in classifica ai danni di squadre di alta quota che sembravano dover fare sfaceli e invece stanno tirando il freno a mano. Ma anche in zona retrocessione la lotta a quattro non regala tanti sorrisi… Il Milan è Scontento. Non tanto per il risultato nel campo della Juventus, un tabellino che in sè dice poco. Ciò che fa tenere il broncio ai rossoneri è l’approccio e la poca cattiveria con cui il Diavolo affronta gli zebrati, e la sfortuna in porta prima con Abbiati che sì ha sventato un’insidiosa occasione, ma si gioca il polpaccio e al suo posto Amelia cade nella trappola e concede un rigore, determinante, agli avversari. C’è il Derby di Sicilia, poi, con un grande confronto tra il Palermo, che in questi anni ha sempre guardato dall’alto il Catania, ma che invece adesso si trova nelle paludi della classifica. Gli Scontenti sono certamente i rossazzurri, che gettano via un vantaggio nel recupero del recupero, per sufficienza, disattenzione o forse voglia di strafare (vero Bellusci?).

Ma ora diamo spazio alla Top3 degli Scontenti:

LAZIO: tanto ha fatto gioire la Lazio nel girone d’andata, tanto fa soffrire e incupire gli animi dei tifosi quella attuale. Non c’è niente di nuovo in casa biancoceleste, sovrastata ormai dalla rinata Milan, dalla Fiorentina che per poco non cadeva nella stessa sindrome da “mal di ritorno”, dall’altra malata Inter, nonchè dalla rivale Roma.  I laziali perdono lo scontro diretto, tra l’altro, con un’Udinese che di certo non sta brillando, e accusa sempre di più lacune difensive di un certo spessore. Il sempreverde Totò Di Natale castiga per l’ennesima volta l’avversario con gesti da ragazzino che si sta solo divertendo senza metterci chissà quanta fatica. E la Lazio? Niente Klose, niente profezie dal “sommo” Hernanes. Olimpia ha le ali tarpate…

ROMA: Scontenti sì, anche se il trend rimane crescente rispetto all’età tardo zemaniana. Ma questo secondo posto dei giallorossi è meritato per più di una motivazione. Innanzitutto la Roma rimane la Roma. L’Europa League deve rappresentare il minimo traguardo e non si può essere fermati dall’ultima in classifica. Non perchè questa non sia all’altezza (ogni partita è a sè, ci mancherebbe!), ma perchè i capitolini hanno l’obbligo di regnare in campo e vincere contro squadre di lignaggio inferiore al loro. Per non parlare della figuraccia rimediata all’Olimpico, in casa propria. E per di più considerando l’iniziale svantaggio da parte di un genietto proveniente proprio dal vivaio giallorosso. Sì, poi Destro salva la faccia, ma ciò non basta per consolarsi dell’occasione sfumata.

GENOA: per la serie “come inguaiarsi in due minuti”. La squadra di Ballardini soffre la scarsità di mordente e sembra non rendersi conto di star scherzando col fuoco. I rossoblù non appofittano dello stop in casa del Siena e tremano guardando questo Palermo che sembra non voler arrendersi mai. Il Grifone conquista il podio degli Scontenti perchè possiede una rosa che, seppur indebolita rispetto ai recenti anni gloriosi, avrebbe tutte le possibilità di rimanere in massima serie. Ma le battute d’arresto sono troppe. Bisogna indossare la maglia, tenerla strettta, incollata al corpo con il sudore… E che nessuno se la tolga, questa maglia…

Gianluca Grasso
Gianluca Grasso
Nato a Catania il 10 giugno 1987, si è laureato in Scienze della Comunicazione a Bergamo, dove ha cominciato l’attività pubblicistica collaborando con Bergamo&Sport, Bergamosportnews.it e Itasportpress.it. Segue con passione il calcio a tutti i livelli.

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