Gli Scontenti della Serie A

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Nel bene e nel male la Serie A non annoia di certo. Anche la ventiquattresima giornata di campionato riserva le consuete polemiche, i soliti colpi di scena ma anche alcune conferme.

Tra le grandi toccate dalla Scontentezza vi è il Milan di Allegri, che pareggia in casa del Cagliari frenando la corsa Champions rispetto ai cugini dell’Inter. Un rigore trasformato da uno dei nuovi acquisti (!) salva comunque i rossoneri.

Il Palermo, dopo i ribaltoni societari, non ha la reazione sperata. Malesani non è certo un mago, ma se non si è capaci di far propria una partita contro il Pescara tra le mura amiche, be’, sicuramente c’è da non stare per niente tranquilli per lo sprint finale del campionato.

Tra gli Scontenti a metà, poi, collochiamo anche il Napoli. L’1-1 nel match di cartello dei partenopei contro la Lazio all’Olimpico mostra l’orgoglio dei padroni di casa che tengono testa agli avversari azzurri. Gli uomini di Mazzarri riagguantano il match grazie ad all’invenzione del singolo, ma resta l’amaro in bocca più ai campani che agli aquilotti.

La Top3 degli Scontenti riserva il meglio del peggio della giornata di campionato:

DELIO ROSSI: il nostro punto di vista riguardo “le gesta” di Mister Rossi è ben espresso nell’editoriale del nostro Francesco Mariani. Certamente sono ben note le capacità e le competenze dell’allenatore romagnolo. Niente su cui discutere. Ma dopo il violento episodio delle manate a Ljajić, il brutto gesto rivolto ai giocatori della Roma (Burdisso in particolare?) non rende certo merito al tecnico ex Lazio. Un primo posto tra gli Scontenti che ha del paradossale, comunque, dato l’assordante successo della Sampdoria sui giallorossi di Andreazzoli. Le scuse apparse stamane sul sito ufficiale del club blucerchiato servono a ben poco se poi ad una qualsiasi provocazione si debba cadere nella maleducazione e antisportività, plateale per giunta. Quest’episodio forse può sembrare di poco conto, ma Delio, 52 anni (!), dovrà fare attenzione a non far accadere mai più faccende del genere, pena l’isolamento di egli stesso dalle prime linee del calcio, italiano almeno. Se dobbiamo proprio rallegrarci per qualcosa, comunque, consola il pensare che la multa comminata dalla società a Rossi verrà devoluta in beneficienza.

AURELIO ANDREAZZOLI & PABLO DANIEL OSVALDO: per la prima volta nella nostra classifica piazziamo un duo a pari merito. La radice è comune: la Roma, che perde, ancora, rovinosamente contro la Sampdoria. La confusione e il disagio nello spogliatoio è palese e normale. Andreazzoli non poteva fare certo miracoli dopo soli pochi allenamenti sotto la sua direzione, ma diciamo che non ha mostrato particolare fermezza nel tenere la squadra ordinata e sotto controllo. L’episodio del rigore, destinato al solito Totti  e ceduto da lui stesso poi a Osvaldo, è una dimostrazione. Proprio Osvaldo che, pur di poter sfoggiare la maglia che indossava sotto con dedica alla fidanzata, pressa per poter calciare lui il rigore al posto del capitano. Tiro mancato clamorosamente, però.

FIORENTINA: impeccabile il controllo dei nervi del tecnico Vincenzo Montella. Pochi i punti racimolati nel girone di ritorno, ma non perde gli equilibri l’allenatore ex Catania. Nulla da fare contro la Juventus prima della classe. La sconfitta con i campioni in carica può starci sicuramente, ma l’incapacità di reagire in qualche modo nell’arco dei novanta minuti contribuisce a ridimensionare i sogni dei viola, che fino a qualche tempo fa credevano di poter avvicinarsi alla volata scudetto. Dopo il giro di boa della stagione, invece, anche la qualificazione in Champions League pare assai difficoltosa e molto interessante in quest’ottica sarà vedere cosa succederà domenica prossima nel posticipo serale al Franchi dei gigliati contro l’Inter, rinfrancata da una grande vittoria sul Chievo. C’è da lavorare, e tanto, in casa viola. Il mercato estivo e invernale è stato soddisfacente, ma in attesa dei nuovi (Giuseppe Rossi su tutti) bisogna che i “vecchi” (vedi la fantasia di Jovetic e il castigatore Toni) si rimettano in moto.

Gianluca Grasso
Gianluca Grasso
Nato a Catania il 10 giugno 1987, si è laureato in Scienze della Comunicazione a Bergamo, dove ha cominciato l’attività pubblicistica collaborando con Bergamo&Sport, Bergamosportnews.it e Itasportpress.it. Segue con passione il calcio a tutti i livelli.

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