Emirati d’Italia

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E’ notizia di pochi giorni fa che Al-Jazeera abbia vinto l’asta relativa ai diritti della Premier League per le stagioni dal 2013 al 2016. Sky, di conseguenza, sarà costretta a rinunciare all’ennesima esclusiva riguardante il calcio (e non).

L’ennesima dimostrazione di quanto la strada segnata dai dirigenti dell’azienda con sede a Milano sia completamente sbagliata e autolesionista: lo dico e lo ripeto da mesi, è inutile acquistare i diritti delle Olimpiadi, spendendo un mucchio di soldi nelle attrezzature, nel 3D e nella copertura degli eventi, se poi rinunci a tutto ciò che praticamente ti aveva permesso di ottenere un monopolio nell’ambito della trasmissione di incontri sportivi.

Non sono lontanissimi i tempi in cui Sky trasmetteva Serie A, Serie B, Champions League, Premier League inglese, Liga spagnola, Bundesliga e, a fasi alterne, anche la Russian Premier League. A tutto questo aggiungete la quasi totalità delle coppe nazionali (Copa del Rey, FA Cup ecc…) e, soprattutto per gli appassionati a 360°, un pacchetto sport che avrebbe fatto invidia a qualunque televisione di livello mondiale: Basket italiano, Eurolega e NBA; A1 e A2 maschile di pallavolo, Coppa CEV e Champions League; poi Tennis; Formula 1, Indycar e DTM; e sicuramente sto dimenticando qualcosa.

Inutile sottolineare che tutto questo pacchetto si stia pian piano dissolvendo nell’aria, nonostante i prezzi praticati restino invariati, se non addirittura gonfiati. Purtroppo per i vertici Sky, questa tendenza dovrà per forza di cose cambiare, a vantaggio dei consumatori. L’entrata in campo dello sceicco Al-Thani, infatti, metterà a soqquadro l’intero mondo sportivo, sconvolgendo ogni strategia di marketing e di programmazione di Sky e Mediaset Premium.

Questa rivoluzione è già realtà in Francia, dove il monopolio di Canal+ è stato lentamente sbriciolato; BeIN Sport, il nome con cui Al Jazeera trasmette oltremanica, si è impadronita della maggioranza degli incontri di Ligue 1, della Premier League e della copertura di molti altri incontri sportivi sparsi per il mondo. Il tutto a un prezzo irrisorio, intorno agli 11 euro al mese, una cifra che forse non permette all’azienda nemmeno di rientrare dalla spesa sostenuta inizialmente.

Sky e Mediaset stanno già cercando di ricorrere ai ripari proponendo a BeIN Sport (o come si chiamerà) di trasmettere attraverso i propri canali, ma la sensazione è che Al-Thani non voglia accettare questa soluzione.

Sarò ripetitivo, ma continuo a considerare scellerata una strategia che ti costringe a tagliare più della metà dei tuoi eventi sportivi, spalmati per mesi e mesi, per avere quindici giorni di Olimpiadi in 3D, ad Agosto, quando la maggior parte degli italiani preferisce andare in vacanza e al mare, piuttosto che seguire il taekwondo. Per questo motivo, come dicevo prima, appare quasi certo che Sky sarà costretta a cambiare, e non poco, i suoi piani per il futuro.

Una bella notizia per tutti quelli che, in fondo, amano il calcio e lo sport in generale, ma non vogliono (o non possono) spendere oltre cinquanta euro per ricevere le briciole lasciate in giro da altre emittenti televisive.

Alessandro Lelli
Alessandro Lelli
Nato a Genova nel maggio 1992; è un appassionato di calcio, basket NBA e pallavolo (sport che ha praticato per molti anni). Frequenta la facoltà di Scienze Politiche, indirizzo amministrativo e gestionale.

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